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Autonomia e valorizzazione del territorio. Questa la proposta di Lega Lombardo Veneta, nata nel settembre 2008 e che mira a raccogliere voti trasversali.


Per molti, la mobilità è il problema centrale per la provincia di MB. Come vede il futuro dei trasporti pubblici? È pensabile anche per la Brianza una "cura del ferro" (nel senso di potenziamento del trasporto su rotaia, tram e treni)?
La mobilità  in Brianza è di tipo radiale, e il territorio ne soffre. Il problema è che da 50 anni non si fanno interventi strutturali. Se  questa "cura del ferro" fosse impostata in maniera da soddisfare le esigenze della popolazione, potrebbe essere una soluzione, dato che l' '80% dei brianzoli usa la macchina per muoversi.  Ma sono perplesso al riguardo: pochi giorni fa il vicedirettore regionale di Trenitalia ha dichiarato che non ci sono  soldi per nuovi interventi.

Come pensa di coniugare la necessità di colmare il gap infrastrutturale con la salvaguardia del territorio? Ad esempio come intende gestire l'impatto della Pedemontana?
La Pedemontana è una necessità del territorio. La questione è realizzare un'opera che duri, che sia al passo con le normative e che sia il più possibile rispettosa dell'ambiente riducendo nel contempo al minimo gli espropri. A nostro modo di vedere, per ridurne l'impatto ambientale deve essere il più interrata possibile.

La Brianza è uno dei territori più urbanizzati d'Europa. Che  indirizzo intende dare  al suo mandato, ulteriore consumo di suolo o salvaguardia delle aree libere?
La salvaguardia del verde per noi è un imperativo. Sono preoccupato perché al di là di quello che potrebbe fare la Provincia, le buone intenzioni potrebbero scontrarsi con le necessità dei Comuni che, da quando non possono più contare sull'ICI, inevitabilmente fanno ricorso agli oneri di urbanizzazione per trovare i soldi necessari alla gestione. Questo significa costruire di più. Ci sono sindaci dello stesso colore del governo che dichiarano che con questa legge non hanno  i soldi neanche per riparare i tombini, figuriamoci per erogare i servizi. Siamo preoccupati perché il federalismo non sta funzionando. E' una riforma che arriva da Roma e cade tra capo e collo al  nostro territorio.

Quali azioni intende favorire per lo sviluppo sostenibile della provincia, il passaggio alle energie rinnovabili, la riduzione delle emissioni di CO2 e la raccolta dei rifiuti?E' un altro tema di importanza fondamentale. Si tratta di riconoscere in tempi celeri valore alle fonti di energia alternative, che vanno tutte perseguite e sviluppate.

L'autonomia di MB potrebbe contribuire a rilanciare l'attrattività del territorio, ad esempio facendo finalmente della Villa l'attrazione turistica che merita di essere? Quali sono le sue proposte in merito all'Autodromo?

Autonomia per noi è la parola d'ordine. Il nostro partito è nato a  settembre, e abbiamo come obiettivo prioritario l'autonomia economica e organizzativa.  Autonomia economica significa disporre dei frutti del proprio territorio.  La Brianza è una delle regioni più produttive d'Europa, ma dispone di una fetta molto piccola di quanto produce. E'chiaro che l'autonomia sarebbe il mezzo per disporre delle risorse necessarie a fare tutto quello che serve, per dare risposte concrete ai problemi sul territorio.  Più ci saranno mezzi e risorse, più le soluzioni potranno essere ottimali. Pensiamo alla Pedemontana. Interrata costa molto di più, ma con le nostre risorse potremmo permettercela, e quindi rispondere al problema dell'inquinamento e della salvaguardia ambientale. L'autonomia organizzativa permetterebbe invece di decidere di alleviare la pressione fiscale sia sulle aziende che sulle famiglie, perché oramai siamo alla canna del gas.  Villa Reale, Parco di Monza e Autodromo sono un patrimonio enorme che il mondo ci invidia e che ha dato visibilità nel mondo alla nostra terra, oltre che un ritorno d'immagine all'Italia. La Villa merita di essere restaurata e di diventare sede di un museo, perché è patrimonio di tutti. Serve un approccio che porti a "viverla"  in uno scambio tra cittadini e istituzioni che permetta di fruire di queste bellezze. Per quanto riguarda l'Autodromo, è una struttura di eccellenza, e potrebbe ospitare un salone dell'Auto come quello che era a Torino fino a qualche anno fa.  Si potrebbe pensare di portare la Moto GP a Monza. Siamo preoccupati per le manovre di Roma: non vorrei che dopo le vacanze, come spesso avviene ci troviamo con il progetto del Gp nella capitale che è diventato realtà. Dopo lo "scippo" di Malpensa, sarebbe troppo.

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La crisi rischia di accentuare il divario sociale in un paese dalle differenze già molto nette come l'Italia. Come pensa di intervenire per sostenere i ceti più deboli e favorire l'inclusione? A livello provinciale metteremo in campo tutto ciò che può servire a fronteggiare la crisi, anche dei fondi di solidarietà per le persone che ne hanno bisogno. Il nostro obiettivo è garantire uno standard di vita soddisfacente per tutti. Se questo non accadesse anche per le fasce più deboli,  quelle che da sole non ce la fanno, l'obiettivo non si potrebbe dire raggiunto.

In quanto provincia economicamente sviluppata, Monza e Brianza vede una presenza consistente di immigrati. Qual è la sua posizione riguardo la loro integrazione?

L'immigrato, se arriva, si integra e si mette al fianco di tutti noi,  è un cittadino perfetto L'immigrazione va benissimo se siamo tutti assieme e costituiamo  un popolo che si muove in sintonia. D'altronde è innegabile che ci sia spazio e bisogno  di tutti. Ma non abbiamo bisogno di gente irregolare che viene qui ma senza intenzioni chiare, come poi apprendiamo dalle cronache dei giornali o dalle esperienze dirette dei nostri concittadini.

La quota di lavoratrici in Brianza è tra le più alte d'Italia, ma conciliare lavoro e famiglia è sempre più difficile. Che politiche  pensa  di intraprendere in favore delle neomamme?

Le donne vogliono portare avanti sia la maternità che la carriera, ma questo si traduce poi in un aggravio sulle loro spalle. L'indipendenza economica significa autorealizzazione e tante altre cose. L'obiettivo deve essere quindi quello di creare quelle strutture che possono facilitare l'accesso o il mantenimento del lavoro a queste donne. Parlo di strutture anche estive, perché durante l'anno, quando i figli vanno a scuola, il problema dell'affidamento durante il giorno si sente meno. Servono quindi strutture e centri di aggregazione costruttivi e sicuri, in modo che questo possa tradursi in un arricchimento per tutti.

MB è caratterizzata da un'offerta culturale che negli ultimi anni è cresciuta, ma rimane sottodimensionata rispetto alle potenzialità del territorio, oltre che poco conosciuta dai cittadini. Come intende adoperarsi in questo senso? Esiste un progetto riguardante l'introduzione di nuove facoltà sul territorio?

E' importante avere una sede universitaria, ma in un mondo globalizzato noi ci stiamo preoccupando di garantire una cultura "globale" ai nostri ragazzi, uguale a quella che possono avere anche altrove. In Brianza ci sono eccellenze nelle arti e nei mestieri che non è giusto  perdere  e che vanno valorizzati potenziando le scuole di formazione dedicate alle nostre peculiarità, come l'artigianato del mobile e il design.

In che modo la nuova provincia di Monza si relazionerà all'Expo 2015?

Sarà un evento di portata enorme ma penso che riguardi principalmente Milano. Penso che quindi valga la pena di dialogare con Milano per attivare degli scambi interessanti ed essere della partita. Bisogna però essere attenti e rimanere ancorati alla politica del fare, e non a quella delle chiacchiere, cioè sedersi attorno a un tavolo e valutare ciòche Monza può offrire a livello di ospitalità alberghiera e di turismo.

Che percentuale vi aspettate?
Noi ci sentiamo di essere ottimisti perché sulla base del riscontro che abbiamo per strada vediamo che il nostro messaggio piace e sono tantissime le persone di qualunque estrazione  sociale o derivazione politica che condividono i nostri punti. Vogliamo trasferire in Provincia quello che ci anima, la politica del fare, non quella del parlare. Abbiamo costituito questo partito sperando di aggregarvi attorno tutti  quelli che la pensano come noi. La questione non è più destra/sinistra, ma federalismo si oppure no. Avere pochi obiettivi, ma chiari.

Pensate di rosicchiare qualcosa alla Lega?
Pensiamo di rosicchiare qualcosa a tutti, a giudicare da quello che abbiamo raccolto fino ad ora per strada. C'è bisogno di aprire questi recinti che si sono creati, uno a destra e l'altro a sinistra. Il cittadino merita molto di più.

Gli autori di Vorrei
Antonio Piemontese
Antonio Piemontese