Gigi Ponti, candidato di PD, Italia dei Valori, Sinistra e Libertà
e Lista Ponti: un lavoro partito da lontano
Per molti, la mobilità è il problema centrale per la provincia di MB. Come vede il futuro dei trasporti pubblici? È pensabile anche per la Brianza una "cura del ferro" (nel senso di potenziamento del trasporto su rotaia, tram e treni)?
C'è già una base su cui lavorare, un protocollo che abbiamo già approntato. Per un salto di qualità bisogna fare due cose subito: razionalizzare l'esistente investendo maggiori risorse e avere la pazienza e il coraggio di lavorare sul medio periodo. Ci vuole continuità.
Come pensa di coniugare la necessità di colmare il gap infrastrutturale con la salvaguardia del territorio? Ad esempio come intende gestire l'impatto della Pedemontana?
Anche questo è un percorso già definito. Abbiamo sviluppato più di 30 progetti per salvaguardare le aree verdi, in collaborazione con la comunità europea. Chiunque governerà la provincia dovrà per forza seguirli.
La Brianza è uno dei territori più urbanizzati d'Europa. Che indirizzo intende dare al suo mandato, ulteriore consumo di suolo o salvaguardia delle aree libere?
L'unico modo che abbiamo è gestire nel modo più intelligente possibile la delega che ci è rimasta, cioè quella che prevede la gestione e la tutela delle aree agricole. Due sono i modi a disposizione della provincia per preservare il verde: agevolare i percorsi di rete e incentivare le politiche di acquisizione dei parchi.
Quali azioni intende favorire per lo sviluppo sostenibile della provincia, il passaggio alle energie rinnovabili, la riduzione delle emissioni di CO2 e la raccolta dei rifiuti?
I progetti dell'agenda 21 li seguo da parecchi anni e per me il percorso di evoluzione è stato naturale. Il nostro compito? Affiancare i comuni che hanno aderito all'agenda, fornire consulenze gratuite ai cittadini, dare un contributo a chi voglia installare pannelli. Abbiamo lavorato alla posa dei pannelli fotovoltaici sulle scuole e certificato un edificio scolastico a Desio, che oggi è uno dei prototipi di sostenibilità. Per quanto riguarda i rifiuti c'è un piano provinciale, la raccolta funziona benissimo e su questo punto possiamo affermare di essere messi bene.
L'autonomia di MB potrebbe contribuire a rilanciare l'attrattività del territorio, ad esempio facendo finalmente della Villa l'attrazione turistica che merita di essere? Quali sono le sue proposte in merito all'Autodromo?
Abbiamo da tempo inserito la Villa all'interno della costellazione delle ville storiche della Brianza. Il progetto Ville Aperte è stato un successo: l'ultima volta in un solo week end ci sono stati 14000 visitatori. L'Autodromo è un punto di riferimento e sta bene dov'è.
La crisi rischia di accentuare il divario sociale in un paese dalle differenze già molto nette come l'Italia. Come pensa di intervenire per sostenere i ceti più deboli e favorire l'inclusione?
Lo stiamo già facendo. Abbiamo promosso un bando che ha portato 5 milioni di euro a Monza e Brianza. Abbiamo creato AFOL, Agenzia Formazione Orientamento Lavoro, che offre un riferimento ai sindaci e alle amministrazioni che si trovano a gestire situazioni di crisi. Abbiamo perfezionato un'intesa con la Camera di Commercio e i sindacati per avere un monitoraggio della situazione. Inoltre abbiamo creato un protocollo per anticipare i soldi ai lavoratori.
In quanto provincia economicamente sviluppata, Monza e Brianza vede una presenza consistente di immigrati. Qual è la sua posizione riguardo la loro integrazione?
Il numero di immigrati è nella media, né più né meno. Dall'ultima ricerca che abbiamo di recente effettuato è emerso come la loro sia una presenza qualificata e come sul nostro territorio ci siano extracomunitari con percorsi formativi importanti. Il livello di disoccupazione tra gli immigrati è basso e ci sono percorsi di integrazione ben riusciti. Tra l'altro una parte significativa delle iscrizioni di nuove imprese alla Camera di Commercio è di extracomunitari. Basta andare a vedere sul sito.
La quota di lavoratrici in Brianza è tra le più alte d'Italia, ma conciliare lavoro e famiglia è sempre più difficile. Che politiche pensa di intraprendere in favore delle neomamme?
Ci stiamo impegnando in proposito. Abbiamo finanziato tutte, e sottolineo tutte, le richieste (più di venti progetti) che sono pervenute dai comuni o da parte dei privati per fare nuovi asili nido. Su un intervento complessivo di 18 milioni di euro noi ne abbiamo dati 3 e mezzo.
MB è caratterizzata da un'offerta culturale che negli ultimi anni è cresciuta, ma rimane sottodimensionata rispetto alle potenzialità del territorio, oltre che poco conosciuta dai cittadini. Come intende adoperarsi in questo senso? Esiste un progetto riguardante l'introduzione di nuove facoltà sul territorio?
La cultura è uno dei settori più importanti in assoluto. Abbiamo lavorato per creare una rete che coinvolgesse tutti i comuni. Ci siamo proposti come distretto culturale evoluto e ci siamo aggiudicati la partecipazione ai bandi della fondazione Cariplo. Su 32 progetti in Lombardia il nostro è risultato il primo. Abbiamo creato il primo circuito dei teatri della Brianza. Ho fortemente voluto la facoltà di filosofia a Cesano Maderno e intendo continuare sulla strada intrapresa.
In che modo la nuova provincia di Monza si relazionerà all'Expo 2015?
La provincia porterà uno strumento vero per unire le nostre forze e partecipare con successo all'evento. Ci lavoreremo sodo.
A cosa serve la nuova Provincia MB? Quanto ci costerà? Quanti soldi avrà in dote?
La provincia a Monza e alla Brianza può servire, se ben gestita. Le entrate della provincia sono legate alle tasse automobilistiche, all'addizionale Enel e alle partecipazioni nei vari settori. La provincia di Monza e Brianza potrà contare su 80/90 milioni di euro.
Cosa succede se vincono gli altri?
Ci sarà una gestione meno partecipata e una visione diversa, soprattutto per quanto riguarda il sociale.