Difesa dell'identità monzese e un assist a Gigi Ponti dal leghista
sindaco del neocapoluogo da due anni, Marco Mariani
Lei è da due anni sindaco di Monza. A pochi giorni dalle elezioni, secondo lei quali saranno i vantaggi per il territorio?
Ci sono già da tempo, da quando ci si è mossi per fare diventare questa Provincia una realtà. Sotto molti punti di vista già possiamo contare sulle nostre forze, e questo si sta ripercuotendo fin da ora, dall'inizio, sulla vita della nascente Provincia di Monza e Brianza. Se si guarda ai numeri e ai dati in possesso della Camera di Commercio di Monza e Brianza è già visibile la differenza tra la quantità di fondi che davamo alla Provincia di Milano ed invece la quantità di risorse che ora resteranno sul territorio. D'ora in poi vivremo dei nostri finanziamenti, dei soldi prodotti in Brianza, non più delle briciole di Milano.
Inoltre ci sarà un rafforzamento di uomini sul territorio della Provincia, impiegati tra Polizia, Guardia di Finanza, Carabinieri, Vigili del Fuoco, tutti al servizio dei cittadini della Brianza. Oppure pensiamo alle scuole, agli istituti superiori; ci saranno più risorse, per una migliore qualità dell'insegnamento. Ma il punto che mi preme di più sottolineare riguarda in peso politico maggiore che Monza e la Brianza avranno. Prima in una scala da 0 a 10 l'importanza politica della Brianza era meno 8, ed ora finalmente avremo il peso che meritiamo. Questa non è affatto una polemica politica con Milano, sia chiaro, sto solo parlando di dati di fatto. Il Molise, per esempio, ha 250.000 abitanti, la Provincia di Monza e Brianza quasi 800.000; era chiaro, e giusto che avessimo un maggior peso, maggiori risorse. Inoltre si pensi che la Provincia di Milano aveva più di 4 milioni di abitanti, cioè era più grande della maggior parte delle Regioni italiane in termini di abitanti; si doveva attuare un decentramento ed un sistema nuovo per impiegare le risorse per le differenti zone di questo "Stato nello Stato" che è la Lombardia.
Il problema della mobilità è centrale per Monza e la Brianza. E proprio lo mobilità spicca tra le competenze della Provincia. Avete già in mente un piano integrato da proporre alla nuova amministrazione?
Mi auguro di lavorare a stretto contatto con la Regione e i futuri amministratori della nuova Provincia in questo senso. Il problema dei trasporti è fondamentale per un'area come quella della Brianza, che è il quarto motore economico d'Europa. Parliamo del progetto per l'allungamento della metropolitana fino a Monza-Bettola; che senso ha la scelta di Bettola che è sul territorio monzese per 40 metri? Abbiamo già parlato con l'Assessore Cattaneo e il vice Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Castelli perché ci si adoperi per fare arrivare la metropolitana almeno al Rondò dei Pini. A Bettola, conseguentemente all'allungamento della rete metropolitana, faranno 2000 posti auto, ai quali si giungerà attraversando viale Lombardia, o via Borgazzi ed il quartiere di San Rocco, con un ulteriore grave intasamento della viabilità cittadina. Se invece questa metropolitana la facciamo a nord di Monza, da dove arrivano i lavoratori della Brianza, allora sì che facciamo qualcosa di utile per i cittadini monzesi e brianzoli, che avranno nella stessa zona l'accesso alla metropolitana, la Valassina, le tangenziali, la Monza-Saronno, il centro di Monza e la Villa con il suo Parco. Inoltre, stiamo lavorando insieme al Comune di Milano per futuro ammodernamento delle linee della metropolitana, che ricadrebbe anche sulla linea "monzese", che è già stato sottoposto al Ministero. Si tratta di una nuova tecnologia, grazie alla quale sarà possibile trasportare fino a 4 mila passeggeri l'ora, al costo di 15 milioni di euro al chilometro al posto che 120; linee più "leggere", strutture più semplici senza la necessità di scavi profondi 20 metri, vagoni molto più piccoli e in grado di funzionare "a chiamata". Si fermeranno in base alla necessità dei passeggeri. Le idee sono molte.
A che punto siamo con i lavori di trasferimento delle competenze?
Il grosso del lavoro è stato fatto. Ci sono delle cose da "limare", ma l'assemblea dei sindaci ha lavorato molto bene, collaborando anche con l'assessore all' Attuazione della Provincia di Monza e Brianza Ponti. Bisogna lavorare sulla logistica, spostare le sedi, gli uffici. Le rappresentanze occuperanno Villa Fossati Lamperti, ad esempio, e la Provincia ha appena preso in affitto un intero palazzo di uffici in Piazza Diaz.
Cosa succederà all'Autodromo se andrà in porto il progetto del Gran Premio di Roma?
Allora, voglio essere chiaro: faremo di tutto perché il Gran Premio d'Italia continui a disputarsi a Monza. Monza ha fatto la storia di questo sport, e la Formula 1 e Monza devono continuare ad essere legate. Finora l'unico partito che sembrava essersi interessato della questione, ed essersi adoperato perché Monza non perdesse questa sua "anima" è stata la Lega, anche se per fortuna recentemente si sono pronunciati a favore della nostra città anche il Ministro Ronchi, il Ministro La Russa e il Presidente della Regione Lombardia Formigoni. Se si deve fare una scelta deve essere Monza. Punto.
Cambierà il rapporto con la città di Milano?
Milano è un punto di riferimento insostituibile, ma non soltanto per Monza, per tutta l'Italia. Parliamoci chiaro, è l'unica vera metropoli d'Italia, l'unica vera città europea. Non è colpa di nessuno, è così, Roma al massimo sarà una metropoli turistica, ma è Milano ad essere il grande punto di riferimento del Paese. Il rapporto con Milano cambierà solo dal punto di vista pratico-amministrativo, nel senso che ora ci gestiremo noi, autonomamente, e che molte competenze passeranno a noi. Voglio che sia chiara una cosa: questa Provincia non nasce "contro Milano", ma "pro Brianza".
Riguardo la possibile abolizione delle Province?
E perché dovremmo abolire le Province? I metodi per risparmiare sono migliaia, quindi non inventiamoci che l'unico modo sia quello di abolire le Province. Se lo facciamo per riorganizzare il territorio, va bene, ma non diciamo che è per risparmiare, come se fosse l'unico modo. Perché per esempio non riduciamo il numero di consiglieri nei Comuni? O perché non guardiamo a Sud, dove ci sono comunità montane al livello del mare, o Regioni con un quinto degli abitanti di Milano e con ben due Province. È da vent'anni che mi sento dare del razzista, ma non è questione di razzismo, è questione di aritmetica. Vogliono risparmiare? Pensino ad altri sprechi. Le Province sono fondamentali, se create oculatamente e con un senso. Per esempio, la città di Sondrio, che è tra i monti, ha problematiche diverse dalla città di Lodi che è circondata dalla pianura. Oppure pensiamo al Veneto; è ovvio che a Belluno, all'ombra delle Dolomiti, hanno delle esigenze ben diverse da quelle degli abitanti di Sottomarina che allevano le cozze! È questo il vero federalismo, quando si fornisce ai cittadini un interlocutore davvero vicino ai loro problemi, un autentico conoscitore del territorio. E le Province lo sono.
C'è differenza tra meneghini e brianzoli?
Accidenti, certo! Pensiamo già solo ai dialetti, sono completamente diversi. Al liceo avevo un compagno di classe che veniva da un paese della Brianza, ma neanche troppo lontano da qui. Beh, mi ricordo che un giorno mi disse "Va ben, Marco, sa vedum stubass!", ed io ero completamente ignaro che mi aveva detto "ci vediamo questo pomeriggio". E questo è solo un esempio che però può essere già utile per capire quante differenze ci sono solo tra paese e paese, figuriamoci tra differenti "aree". Inoltre è ben diversa anche l'ossatura economica della Brianza rispetto a quella del milanese. Qui ci si basa sulla piccola impresa, che fa dell'eccellenza il suo punto di forza, diversamente da come magari succede nell'hinterland, dove c'erano e ci sono le grandi industrie. Pensiamo alle aziende del mobile, o del tessile, del manifatturiero. È la piccola/media impresa che ha messo in piedi il Paese! Sono molto contento di questa provincia. Ci abbiamo messo quindici anni, ma finalmente è realtà.