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Nel silenzio dei media, si chiude l'inchiesta che coinvolge Saddam Hussein e Marco Mazarino De Petro per corruzione internazionale

Per addolcire l'embargo all'Iraq, le Nazioni Unite consentono a Saddam Hussein di scambiare oil, cioè petrolio, con cibo e medicine.
Il dittatore approfitta della situazione per assegnare contratti petroliferi a prezzi di favore in cambio di robuste mazzette impiegate per sostenere il regime.
I soldi delle tangenti, dopo l’invasione Usa, finiscono a finanziare la guerriglia e il terrorismo.

Non è la trama di un film di avventura, bensì dello scandalo scoppiato nel 2004 nell'ambito del programma delle N.U. denominato ”Oil for food”.
Uno scandalo che ha travolto anche Marco Mazarino De Petro, il
fedelissimo fiduciario di Roberto Formigoni, che i Giudici di Milano hanno, con una recente sentenza, condannato per il reato di corruzione internazionale.
Una notizia, quella della chiusura del processo, passata, ahinoi, nel più assoluto silenzio.
E così mentre nella calda estate ci si gongola con il gossip ed il pettegolezzo, nessuno si ricorda di dare il giusto rilievo all'epilogo dell'inchiesta che vede coinvolto, niente di meno, che l'entourage del potente governatore lombardo.
Mera dimenticanza o omissione voluta? A ciascuno l'ardua sentenza.

 

Dal blog di Emanuela Beacco

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