L'amministrazione comunale di Monza nega l'autorizzazione all'uso dello Skate Park,
i ragazzi del Boccaccio incontrano il sindaco in piazza Roma
Ancora scontro fra Boccaccio e Giunta comunale di Monza. Questa mattina un gruppo di organizzatori del festival Sprawl 2009, muniti di striscione e megafono, si sono radunati di fronte all'Arengario per parlare con il sindaco Mariani, che in quella sede doveva presenziare al convegno Cultura e Impresa. La questura aveva fatto sapere in via informale ai giovani che il Comune di Monza ha espresso un parere negativo circa l'utilizzo di quell'area per ospitare l'evento in questione, negando di fatto le autorizzazioni necessarie. «Si tratta di un'area idonea – raccontano i ragazzi – e non ci sono state fornite ragioni tecniche per giustificare il rifiuto dei permessi, che peraltro abbiamo chiesto più di un mese fa». «Senza lo Skate Park siamo bloccati – spiega un altro giovane – era previsto che ospitasse concerti per quattro giorni consecutivi, da giovedì a domenica. Vorremmo almeno sentire una controproposta sensata. Se non dovessimo averla – prosegue – starebbe a dire che ci troviamo di fronte ad una discriminazione politica e culturale. Una città che ospita l'Unesco dovrebbe dare spazio a chi propone eventi culturali». L'alternativa presentata dall'amministrazione sarebbe quella di dirottare i concerti in area Cambiaghi, ma solo per due giorni invece che quattro, stravolgendo così il senso dell'evento a detta degli organizzatori.
Il sindaco, che si è fermato a parlare con i manifestanti, ha fatto chiaramente capire che l'intento della giunta è quello di rinviare il festival, più che bloccarlo, facendo notare ai giovani che a loro «non cambia nulla se lo si fa una settimana dopo».
Anche l'assessore alle Politiche Giovanili Sassoli ha parlato con i ragazzi, spiegando che «un evento patrocinato dal Comune è una cosa, un evento organizzato da un gruppo spontaneo è un'altra», riferendosi al fatto che a breve lo Skate Park dovrebbe ospitare il concorso per band emergenti Overground, che però gode del patrocinio comunale. L'assessore non ha saputo fornire alcun motivo tecnico al riguardo, precisando però che «se si chiede cento, non si può pretendere di ricevere cento», forse per dire che le richieste dei ragazzi sono eccessive.
Queste dichiarazioni desterebbero sospetti sulla buona fede della Giunta, che starebbe utilizzando due pesi e due misure per regolare due situazioni sostanzialmente uguali, cioè concerti di gruppi giovani in uno stesso luogo pubblico. Forse in Comune si teme che la vetrina dell'Unesco possa dare una seppur minima visibilità anche al dissenso, ma ciò che resta è che al momento il festival Sprawl è pesantemente compromesso. Anche senza condividere gli ideali politici degli organizzatori, vietare musica e arte in un'area idonea allo scopo pare la spia di una cattiva politica culturale, e sembra indicare una direzione precisa della Giunta: l'unica cultura ammessa è quella che non fa male. Poco repubblicano, molto repubblichino.