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Pubblicata una indagine voluta dal Comune di Monza «I giovani della provincia interpretano il lavoro soprattutto come mezzo per raggiungere un appagamento e una realizzazione personale»

 

Riceviamo e pubblichiamo

Il tema indagato dal progetto di ricerca in esame - i giovani e il lavoro nella provincia di Monza e Brianza – vuole dare risposte a una serie di quesiti importanti: “quale valore attribuiscono le nuove generazioni al lavoro?”, “come manifestano il loro orientamento verso l’imprenditorialità?” e, ancora, in modo molto operativo:“come approcciano i giovani il mondo del lavoro?”. Sono domande di particolare rilievo nel contesto attuale, segnato da una percezione diffusa di incertezza sul futuro determinata sia dal lento declino registrato negli ultimi anni dai settori economici tradizionali, particolarmente importanti per la provincia di Monza e Brianza, sia dalla recente crisi finanziaria mondiale, che ha contribuito ad aggravare la situazione. Studiare come gli studenti delle scuole superiori si relazionano con il mondo lavoro aiuta a capire quale idea del futuro hanno le nuove generazioni e, all’interno di questo scenario, quale è il ruolo del lavoro, espressione della persona umana., elemento costitutivo di una economia sana, solidale e interessata a un benessere di lungo termine della comunità. Alla società civile si richiede di dotarsi di adeguati strumenti a tutela dell’occupazione, nel rispetto dei diritti e della dignità della persona nell’ambito di un approccio che privilegia la responsabilità sociale delle imprese(1). In questo senso supportare lo spirito imprenditoriale delle nuove generazioni può rappresentare un fattore chiave a sostegno della ripresa economica: senza imprenditorialità non può esservi; e senza impresa non può generarsi alcuno sviluppo(2). I risultati dell’indagine portano a essere ottimisti. I giovani della provincia di Monza e Brianza guardano al lavoro in termini estremamente concreti e positivi. Il lavoro rappresenta per loro innanzitutto la conquista dell’autonomia economica, nell’ottica della crescita e dell’indipendenza dalla famiglia d’origine. Quello che colpisce maggiormente dall’analisi dei primi focus group è peraltro la concretezza con cui i giovani approcciano, o intendono approcciare, il mondo del lavoro. Sono consapevoli della necessità, una volta finita la scuola, di una formazione continua, che consenta loro di crescere professionalmente; sanno che di fronte a loro si prospetta una serie di esperienze lavorative diverse; da un lato, essenziali per imparare ad ampliare le loro conoscenze; dall’altro, potenzialmente rischiose, in quanto foriere di un apprendimento superficiale; attenti a formulare per le proprie vite piani alternativi, consapevoli che le loro aspirazioni professionali potrebbero stentare a prendere corpo. Pur consapevoli delle difficoltà alle quali andranno incontro, i giovani della provincia di Monza e Brianza interpretano il lavoro non solo in senso strumentale, ma soprattutto come mezzo per raggiungere un appagamento e una realizzazione personale, luogo in cui potranno trovare spazio le proprie idee e le proprie passioni.

(1) Masini C. (1978), Lavoro e risparmio, Torino, Utet.
(2) Bertini U. (1985), In merito alle condizioni che determinano il successo dell’impresa,Finanza, produzione e marketing,volume 3,pp 39-48.