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Il fotografo a Monza per presentare Nuovo Paesaggio Italiano, censimento fotografico "social" delle brutture della penisola

 

Le sezioni monzesi di Legambiente, FAI e Italia Nostra lunedì 27 settembre 2010 hanno presentato nella sala conferenze della Villa Reale "Nuovo paesaggio italiano". È un progetto di maxi raccolta fotografica delle brutture italiane, architettoniche e non solo, perché come dice Salvatore Settis nella brochure di presentazione «Quello che fu il Bel Paese è invaso dalle armate nemiche: ecomostri grandi e piccoli, tetre villette, squallidi capannoni, mesti condominii si insediano in valli, colline, dune, scenari naturali di grande bellezza che i nostri avi hanno reso ancor più armoniosi, e li devastano irreparabilmente».

 

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Oliviero Toscani a Monza (Foto di Paola Rizzi)

 

L'ospite della serata, il fotografo Oliviero Toscani, ha invitato chiunque a collaborare a questo lavoro di testimonianza «Diventiamo delatori perché vogliamo che i cittadini si rendano conto della bruttezza che ci circonda». Qualcosa di simile ad un censimento fotografico al termine del quale si preannuncia una colossale mostra dei mostri, l'anno prossimo a Venezia. Il fotografo, noto per gli scatti commissionatigli da Benetton nel secolo scorso, non ha mancato di lamentarsi delle brutture in costruzione in Porta Garibaldi a Milano («Si costruiscono grattacieli con un secolo di ritardo»), dei «programmi demenziali» della televisione, del governo impresentabile, degli italiani (quasi) tutti, a cominciare da quelli che «vanno a fare la fila in Sardegna per vedere gli yacht dei ricchi». A chi - dal pubblico - gli ha chiesto speranze dopo tanta bruttura, Toscani ha ricordato che non è mai troppo tardi, che far rendere conto di cosa ci circonda potrebbe, un domani, favorire tanti abbattimenti come successo qualche anno fa a Bari per Punta Perotti. Sempre dal pubblico sono arrivati appelli a sostegno delle proteste contro quella che viene considerata la privatizzazione della Villa Reale di Monza e contro l'ecomostro del Rondò dei Pini, come pure quelli a valorizzare anche le bellezze e i buoni esempi che ancora resistono in Italia.

 

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Toscani con Maurizio Oliva e Giorgio Majoli (Foto di Paola Rizzi)

 

20100927-npi-1Una sala così attenta e affollata avrebbe forse meglio apprezzato un po' meno di arroganza nelle risposte del fotografo, incapace di accogliere osservazioni e perplessità rispetto ad un progetto che riprende un'idea non nuova (qualcuno ricorderà Nonsolopuntaperotti), sembra carente nella fase propositiva e soprattutto perde di credibilità quando ricorre a testimonial come Vittorio Sgarbi che nella «televisione demenziale» sguazza e urla e che - da politico - di solito si accompagna a governi e giunte che della devastazione non possono certo dirsi nemiche; come poco credibile è inneggiare alla cultura e alla bellezza se poi lo sponsor è Telecom, una azienda che contribuisce al rincoglionimento degli italiani con gli spot e le affissioni delle tette di Belen e le battute di Christian De Sica. D'altronde, come Toscani stesso ha ricordato, non è un caso se un tempo l'Italia aveva lo charme e la qualità artistica di Vittorio De Sica e oggi le battute del figlio. Così come un tempo avevamo un intellettuale come Pasolini a denunciare l'abbrutimento e la devastazione del territorio e oggi abbiamo Toscani.

 

 

(Video di Marta Abbà)

Gli autori di Vorrei
Antonio Cornacchia
Antonio CornacchiaWebsite: www.antoniocornacchia.com

Sono grafico e art director, curo campagne pubblicitarie e politiche, progetti grafici ed editoriali. Siti web per testate, istituzioni, aziende, enti non profit e professionisti.
Scrivo soprattutto di arti e cultura.

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