Una mappatura dei (pochi) hotspot ad accesso libero e legale in città
Al giorno d'oggi, molti degli apparecchi che utilizziamo tutti i giorni, come il telefonino e il computer portatile (ma anche console portatili per videogiochi e lettori MP3), sono dotati di connessione WiFi, sono cioè in grado di "agganciare" reti Wireless (senza fili) e da queste connettersi ad Inernet.
Girando in città, o anche stando comodamente a casa, è spesso facile trovare delle reti libere a cui appoggiarsi per controllare la propria posta o navigare. Un sistema che permette a molti di "scroccare" l'accesso alla rete, a molti di accedere alle proprie informazioni anche quando si trovano in viaggio o fuori casa, ma a qualcuno anche di compiere attività illecite nell'anonimato.
Preciso innanzitutto che parleremo di connessioni ad accesso libero, gratuite e legali. Molto spesso le reti sono aperte, semplicemente perchè il loro possessori non le hanno protette con una password. Ma attenzione: collegarsi a una di queste reti non è legale (il fenomeno è detto "wardriving").
Il fatto che alcune reti siano accessibili non autorizza il loro utilizzo: è come se qualcuno lasciasse aperta la porta di casa e qualcun altro si sentisse giustificato ad entrare a rubare. Le ultime norme anti-terrorismo hanno inoltre complicato le cose: chi condivide una rete wireless deve identificare la persona che si connette.
Molte città nel mondo hanno attivato delle reti WiFi, perlomeno nelle aree centrali o in zone frequentate come stazioni o aeroporti. Senza andare a scomodare esempi all'estero, posso citare un paio di esempi nostrani, quelli di Bologna e Trento.
A Bologna è attiva, in buona parte del centro storico e nelle sedi universitarie una rete WiFi ad accesso gratuito (è stata la prima in Italia) alla quale hanno accesso automatico studenti e residenti possessori di un account della rete civica. Ma è comunque possibile registrarsi ed avere le proprie credenziali di accesso tramite cellulare.
A Trento invece, città molto più simile come dimensioni a Monza, nel centro storico è attiva la rete del progetto Luna Free. Occorre una registrazione che richiede 5 minuti, si riceve una password tramite SMS e si può iniziare a navigare.
Laddove mancano le iniziative "istituzionali" normalmente non mancano quelle private. Quasi ovunque nel mondo, molti esercizi commerciali (soprattutto bar, locali, pub e ristoranti) offrono questo tipo di servizio alla clientela.
La situazione a Monza? Desolante, oserei dire.
Tentiamo quindi una prima mappatura delle zone Free WiFi a Monza, tenendo conto che si tratta di un "work in progress" (segnalate nei commenti se siete a conoscenza di altre aree e le aggiungeremo).
A livello istituzionale il servizio al momento sembra attivo solo presso la Biblioteca San Gerardo, di recentissima inaugurazione.
Tra le poche aree WiFi libere ci sono, spiace segnalarlo, i due McDonald's di Viale Lombardia e Corso Milano. Con tanto di brochure, è spiegato per filo e per segno come registrarsi e connettersi.
Per chi si trova a Monza in viaggio, è utile sapere che l'Hotel Royal Falcone fornisce un servizio gratuito, abilitato solo per i propri clienti. L'Hotel Karol al momento usa WiFi a pagamento, ma da Gennaio 2011 lo renderà gratuito.
Un paio di realtà, il Summit Cafè in via Mentana 29, e AreaOdeon (sopra la stazione FS) hanno invece da poco tolto il servizio, nel primo caso per problemi tecnici, nel secondo per un abuso degli utenti per download illegali e P2P.