20101012-bambini

Al via la terza edizione di Bimbò - La Città dei Bambini.
Ma dei bambini protagonisti o dei bambini mini consumatori?


Sì è svolta giovedì 7 ottobre presso l’Urban Center di Monza la presentazione del progetto Bimbò 2011, con la rappresentanza di tutti gli enti istituzionali coinvolti. L’evento è organizzato anche per questa terza edizione da Scenaperta spa in collaborazione con il Comune di Monza, la Provincia di Monza a Brianza e il patrocinio della Regione Lombardia. L’iniziativa, che vedrà per il secondo anno consecutivo come location l’Autodromo di Monza, si rivolge ai bambini e cerca il coinvolgimento attivo di tutte le scuole del territorio provinciale. L’assoluto protagonista della manifestazione, come ha sottolineato il Presidente di Scenaperta Luca Magni, sarà anche quest’anno il gioco in tutte le sue forme con l’intento di sottolinearne le potenzialità educative, didattiche, sociali e di svago. “Lo scorso anno – ha affermato sempre Magni- sono state registrate più di 10.000 presenze, sono state coinvolte 23 scuole, si sono organizzati più di 50 laboratori e attività sportive con la presenza di animatori, operatori , associazioni che lavorano a stretto contatto con i bambini”.

Andrea Arbizzoni, Assessore allo Sport, Turismo e spettacolo del Comune di Monza, nel suo breve intervento, ha sottolineato come il logo Bimbò sia diventato un brand, un marchio diffuso e riconosciuto sul territorio. E infatti proprio di questo si tratta: di una grande trovata pubblicitaria (e un bel business per l’azienda privata organizzatrice) che vede i bambini non certo protagonisti, ma soltanto fruitori e consumatori dell’ennesimo evento a pagamento (il costo del braccialetto identificativo è di 5.00 euro per la partecipazione con la scuola, oppure di 10.00 se il bimbo entra accompagnato dai genitori). E’ difficile immaginare come si possa raggiungere l’obiettivo di educare al senso civico oggi quelli che diventeranno i cittadini di domani, obiettivo che - ha ricordato l’Assessore regionale Rizzi - costituisce il fondamento per una comunità futura responsabile e sensibile alle tematiche di interesse pubblico, attraverso un evento con le caratteristiche di Bimbò.

Si pensi che l’edizione dello scorso anno prevedeva anche un concorso dal tema “Immagina e realizza la città dei bambini”. Sarebbe stato interessante, in sede di premiazione dei lavori delle scuole coinvolte, poter prendere visione dei lavori e dei progetti realizzati dai bambini, ma il coordinatore del progetto Giuseppe Zamboni ci dice che “In effetti no, i lavori realizzati non sono qui all’Urban Center e non sono neanche sul sito internet di Bimbò”. E quindi? Il tanto decantato protagonismo dei bambini dove sta? Piccoli architetti, sognatori di una città a misura di bambino, scenari cittadini disegnati e progettati dai bambini avrebbero meritato un po’ più di attenzione, un protagonismo reale e non solo uno scatolone di materiale didattico, finanziato dagli sponsor, e consegnato ai loro dirigenti scolastici e ai loro insegnanti.

Non servono o di certo non sono sufficienti grandi eventi mediatici destinati ai più piccoli. Una città dei bambini chiusa nella recinzione dell’Autodromo, del palazzetto o di qualsiasi altra location. La Città dei Bambini è quella in cui vivono tutti i giorni. Non servono eventi, spot, brand. Servono politiche pubbliche e scelte amministrative lungimiranti; una nuova filosofia di governo delle nostre città che sappia assumere i bambini come parametri e come garanti delle necessità di tutti i cittadini. Perché una città migliore per i bambini è una città migliore per tutti i suoi cittadini.