20110402-nei-a

Moltissimi ragazzi al NEI di Monza contro la privatizzazione del centro e la variante al Piano Generale del Territorio

Una giornata di movimento ha animato il NEI sabato 2 aprile 2011. Contro la privatizzazione del centro e contro la variante al PGT voluti dall'amministrazione Mariani. Le motivazioni nel volatino distribuito che riportiamo qui di seguito, più in basso alcune delle immagini della giornata.

 

PRE-OCCUPIAMOCI DEL NEI

Il N.E.I., come molti di noi sapranno, è il più importante centro polifunzionale di Monza. Nasce nel 1976 come Nucleo Educativo Integrato, con l’intenzione di unire istruzione, cultura e sport.

Fino agli anni 90 è stato completamente gestito da un gruppo di donne volontarie e fin da subito si è dimostrato all’avanguardia nella nostra città creando corsi ad hoc per l’utenza femminile e per i più anziani spesso messi ai margini e che lamentavano la scarsità di spazi sul territorio. La sala conferenze ha da sempre ospitato incontri e spettacoli teatrali (anche Dario Fo vi fece uno spettacolo) e la prima gestione ha sempre rispettato il valore dell’autogestione.

Dal 96  l’amministrazione è passata al Comune che fino ad ora ha garantito la continuità di buona parte dei progetti del centro. Oggi una pluralità di componenti fanno vivere il N.E.I: dalla Gerardiana per quanto riguarda il basket, ai molti corsi che tenuti nelle varie aree del centro(danza moderna, hip-hop, yoga, pilates e molti altri), per arrivare alla piscina che ospita gratuitamente scuole e cooperative e alle tante palestre di cui, fra l’altro, fanno uso gli studenti dell’istituto alberghiero Olivetti per le ore di educazione fisica.

C’è una bellissima aula studio che è completamente libera ed autogestita dagli studenti, così come la parete che viene utilizzata in modo autonomo dal gruppo dei climbers.

Alla giunta però, proprio non entrano in testa i concetti di bene comune inteso come socialità spontanea, servizio al cittadino e autogestione dal basso, di conseguenza dove non vede profitto preferisce privatizzare o capitalizzare! Ricalcando perfettamente le politiche a livello nazionale di svendita del welfare e di beni comuni la giunta ha deciso di assegnare al miglior offerente il N.E.I. e magari(chi può mai sapere in che mani finirà) cambiarne la destinazione d’uso al più presto visto che gli 11.750 mq dell’area fanno gola a quegli speculatori(amici di Mariani&Co) che vorrebbero vedere Monza ricoperta da una bella colata di cemento. Cosa ci aspettiamo dalle rassicurazioni di un sindaco che ha appena regalato 10 milioni di euro a Impregilo per realizzare i lavori su Viale Lombardia “più velocemente” e che spreca migliaia di euro ogni mese per quella che secondo lui e i suoi compari è la “sicurezza”(leggi riempire le strade di militari e vigilantes) per  toglierli al welfare cittadino e ai servizi fondamentali? Come facciamo a credere a chi vuole costruire un centro benessere all’interno della Villa Reale? Quale privato lascerebbe mai uno spazio di più di 200mq agli studenti? Quale privato consentirebbe a scuole ed associazioni di usare gratuitamente palestre e piscina per così tante ore alla settimana? Chi manterrebbe la struttura aperta sette giorni su sette e dalla mattina fino a sera (22.30 in settimana)? Quanto aumenteranno i prezzi dei corsi quando la gestione dovrà ragionare in una logica di mercato, piuttosto che in una garantista e a difesa dell’accessibilità ai beni comuni per tutti e tutte?

Siamo ancora in tempo per impedire questo ennesimo atto di forza da parte di quelle istituzioni che vorrebbero veder distrutto ogni progetto che promuove socialità e cultura al di fuori dalle logiche del profitto: chiediamo ad ogni componente del N.E.I., dagli studenti alle lavoratrici, dalle insegnanti e gli allievi dei corsi fino alle società sportive che usufruiscono degli spazi, di unirsi al nostro NO ALLA PRIVATIZZAZIONE e di dare un segnale forte all’amministrazione mostrando che il NEI può vivere benissmo con il nostro contributo.

Nella speranza che questa lotta non si fermi qui, ma che diventi un punto di partenza per la difesa di tutti quegli spazi di socialità che troppo spesso siamo costretti a veder demoliti: FACCIAMO SENTIRE LE NOSTRE VOCI, OCCUPIAMOCI DEL N.E.I. PRIMA CHE LO FACCIANO LORO!