Angolo Giro e Progettomondo.mlal organizzano la sesta edizione della rassegna che coniuga espressione artistica e sensibilizzazione all'intercultura: una settimana di eventi, esposizioni e incontri
Uno sguardo al mondo, passando per la Brianza. Casatenovo ospiterà a partire da sabato prossimo, 29 ottobre, Solidarte, iniziativa che con contributi di artisti figurativi e compagnie teatrali cerca di portare a conoscenza del pubblico brianzolo non soltanto le attività dei due organizzatori, Angolo Giro e Progettomondo.mlal, ma anche le tante realtà di immigrazione e integrazione che costantemente le due associazioni seguono e coltivano.
Si tratterà di un'intera settimana in cui si esporranno opere d'arte da vendere, e di cui una percentuale del ricavato (stabilita da ciascun autore) andrà a sostenere un progetto umanitario in Marocco, incentrato in particolare sui migranti minorenni non accompagnati, che come ci spiega Sara Nannini, una delle responsabili dell'iniziativa, «spesso in mare vanno incontro a una brutta fine». "Bambini in viaggio", questo il suo titolo, promuoverà una cultura della migrazione responsabile, cercando di insegnare ai giovani marocchini coinvolti come crearsi un futuro in Marocco o come riuscire a viaggiare in maniera legale. Nella storia di Solidarte, spesso si è parlato di immigrazione, ma non soltanto: le edizioni precedenti hanno sostenuto anche progetti inerenti al mondo delle periferie e al settore agricolo, toccando paesi dell'America del sud e dell'Africa.
L'inaugurazione della sede di Angolo Giro
All'inaugurazione con buffet di sabato, alle ore 17.00, seguirà il giorno dopo alle 18.00 un aperitivo multietnico. Martedì 1 novembre, invece, i ragazzi del liceo M. G. Agnesi di Merate, con la regia di Stefano Panzeri, daranno vita allo spettacolo teatrale "Al di là del mare". Giovedì 3 novembre offre invece un incontro con l'assessore comunale di Novellara (RE) Youssef Salmi, in una serata intitolata "L'Italia sono anch'io?" «Nel volantino c'è il punto di domanda, ma nel corso dell'evento no – ci spiega Sara Nannini – Il cammino di Youssef Salmi è interessante, perché da clandestino è riuscito a diventare assessore. La sua storia – prosegue – ci permette di parlare di temi per noi molto importanti, come la garanzia della cittadinanza per i bambini nati qui da genitori stranieri e per quelli che pur non essendo nati qui hanno comunque vissuto una parte rilevante della loro vita in Italia, oltre naturalmente al diritto di voto alle elezioni amministrative. La cittadinanza è un tema fondamentale – continua Sara – io stessa ho la doppia cittadinanza, italiana e ecuadoregna, perché nata in Ecuador. E mi piace il fatto che il paese in cui sono nata mi riconosca quel diritto. In Italia ancora non è possibile pensare a qualcosa del genere».
Un evento della stessa associazione
Nel corso dell'incontro con Youssef Salmi, sarà peraltro possibile sottoscrivere una petizione per chiedere la realizzazione di queste rivendicazioni, in cui gli organizzatori di Solidarte credono. «Il "diritto amministrativo" – dice Nannini – costituirebbe per queste persone un legame molto più forte con il territorio in cui vivono. Senza dimenticare – aggiunge – che dati i tempi ciclopici con cui uno straniero di solito riesce ad ottenere la cittadinanza italiana, spesso ci si scorda di come si esercita questo diritto». I tempi, in effetti, come ci spiega, sfiorano quasi i vent'anni: «ai tre o quattro di clandestinità si aggiungono i dieci da regolare che devono passare prima di poter richiedere finalmente la cittadinanza italiana, più ulteriori tre o quattro prima che la procedura vada a buon fine. Quasi vent'anni – conclude – per vedersi riconosciuto un diritto fondamentale, a fronte dei doveri che, quelli sì, si possono esigere fin da subito».
Esiste anche una pagina Facebook dedicata alla rassegna. Le foto sono tratte dal sito di Angolo Giro.