Due sabati fa, il 21 maggio 2012, manifestanti, lavoratori e simpatizzanti pro fotovoltaico, si sono mossi dalle loro case in provincia per venire in città a gridare la loro rabbia

Un corteo Milano che ne ha seguito uno precedente a Roma, il 18 aprile 2012, per parlare di un tema scottante ed importante: la crisi del fotovoltaico dovuta ai tagli dei finanziamento e il numero sempre più elevato di ex lavoratori nel settore che ne consegue. Nel capoluogo lombardo il corteo, organizzato da CISL, si è concluso in piazza della Scala, simbolicamente davanti al palazzo della Banca Commerciale Italiana e davanti al Comune di Milano. Moltissimi dei partecipanti erano gli attuali disoccupati e cassaintegrati di MX group e Solarday, due aziende con sede a Villasanta e Mezzago che sta riducendo il personale a causa della crisi del settore.

Abbiamo intervistato Maria Grazia Gallo, operaia da tre anni ed eletta RSU di MX, per ascoltare più da vicino la voce di chi rischia il posto di lavoro.

Il tuo discorso ai manifestanti e lavoratori Cisl in piazza della Scala a Milano iniziava con la frase "Io sono fortunata", naturalmente pronunciata in chiave polemica. Perché "sei fortunata"?

In Italia siamo ormai in una situazione grottesca determinata da almeno due decenni di totale immobilismo politico (indifferentemente da chi abbia guidato il paese, destra o sinistra) e peggiorata negli ultimi due/tre anni dal totale asservimento al mondo della finanza e dei banchieri. Abbiamo una disoccupazione reale che è ben oltre il 10-11% e il dramma è che noi che possiamo usufruire degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione ordinaria, straordinaria o mobilità, finché ci saranno…grazie alla Riforma Fornero) dobbiamo ritenerci “fortunati”. Per questo l’altro giorno, alla manifestazione per il lavoro organizzata dalla CISL, dicevo – e mi chiedevo – “io sono fortunata”. Ma io – e centinaia di migliaia di altri lavoratori – non siamo fortunati, noi non vogliamo gli ammortizzatori sociali. Noi vogliamo lavorare!

Voi siete in cassa integrazione, moltissimi altri operai sono rimasti invece direttamente disoccupati. L'economia, ormai leitmotiv continuo, è in crisi, siamo in recessione”. Cosa non funziona, secondo te ?

Nonostante fior fiore di cosiddetti “tecnici”, di “laureati” e di “bocconiani” messi lì dalla “triplice alleanza” (per inciso la stessa che negli ultimi venti anni ha affossato il Paese, la cosiddetta “A-B-C”…) per risolvere i problemi degli Italiani, non si è visto finora un provvedimento che sia uno finalizzato a far ripartire l’economia reale. E l’economia reale è fatta da famiglie, da persone che lavorano e che consumano. E ancora non si vede alcun intervento che abbia fatto aumentare il potere d’acquisto delle famiglie, anzi ! Nessun provvedimento per ridurre il “cuneo fiscale”, nulla ! Solo imprese sempre più tassate (e quindi – purtroppo per noi - motivate a delocalizzare la produzione), famiglie strangolate da tasse, aumenti e inflazione. Uno scenario di povertà a brevissimo termine per milioni di persone. Possibile che tutti questi “scienziati” non comprendano che bisogna far ripartire l’occupazione, i consumi e la domanda “interna”?

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 Perché è più importante che voi ricominciate a lavorare, che il vostro settore si riprenda, più e prima di altri?

Far ripartire il settore fotovoltaico, e più in generale far ripartire il settore delle energie alternative, vorrebbe dire non solo consolidare e incrementare l’occupazione ma disegnare finalmente uno scenario, una prospettiva. Vorrei ricordare che circa un anno fa siamo stati chiamati a votare per vari referendum, fra cui quello sul nucleare, e il risultato assolutamente schiacciante dei “no al nucleare” aveva acceso la speranza di una precisa direttrice, volta allo sviluppo delle energie alternative-rinnovabili. Inoltre il fotovoltaico rappresenta un comparto che nell’arco di soli 5 anni ha creato oltre 120.000 posti di lavoro (diretti e indotti), la nascita di oltre 1.000 nuove imprese, ha generato un giro d’affari di oltre 15 miliardi di euro e un contributo fiscale annuo pari ad 1 miliardo di euro. A questi valori si sommano i benefici legati alla produzione energetica da fonte fotovoltaica, che oramai ha raggiunto il 7% dei consumi nazionali, al consistente risparmio di CO2 emessa e a virtuose opere di bonifica dei tetti dall’amianto, a beneficio della salute pubblica e della salvaguardia ambientale. Bisognerebbe operare una scelta per un Paese che industriale non è mai realmente stato. Si dovrebbe immaginare un piano di crescita e di sviluppo che metta al centro le vere risorse di cui dispone l’Italia : il territorio, il patrimonio storico-culturale, il sole, l’ambiente. Qui invece abbiamo ancora a che fare con l’ENEL che intende continuare con le centrali a carbone e con il Ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, che intende potenziare l’estrazione degli idrocarburi. Nessuna attenzione alle fonti energetiche rinnovabili, nessuna attenzione all’ambiente e al territorio che lasceremo ai nostri figli, ma solo un grave rischio : i pericolosi “colpi di coda” dei grandi produttori di energia da fonti fossili!

Tra MX e Solarday, società gemelle”, quante persone stanno mettendo in cassa integrazione e di quali settori?

Complessivamente, parliamo di oltre duecento lavoratori, prevalentemente addetti alle linee produttive, al magazzino, ma inevitabilmente questa “mannaia” si abbatterà anche sugli impiegati, sul personale tecnico, sui giovani ingegneri che lavorano nel settore della progettazione… Insomma, conseguenze molto pesanti anche perché ormai lo sfilacciamento di tutto il tessuto produttivo anche qui in Brianza è tale che sarà estremamente difficile – almeno nel breve termine – riuscire a trovare nuova e buona occupazione. D’altro canto anche voi di “Vorrei”, con il vostro “Viaggio nella crisi produttiva Brianzola”, ve ne state occupando da alcuni mesi.

Da quanto va avanti questa situazione ?

La situazione del fotovoltaico in generale (e della MX Group in particolare) si era già complicata lo scorso anno, quando ai primi di marzo l’allora Ministro dello Sviluppo Economico - Paolo Romani - in poche ore cancellò letteralmente il Terzo Conto Energia, creando un “vuoto” normativo di alcuni mesi, in attesa di redigere il Quarto. La MX subì un forte contraccolpo, poiché nell’incertezza normativa i nostri clienti bloccarono diversi ordini e ovviamente anche le Banche cominciarono a “stringere i cordoni della borsa” riducendo gli affidamenti. Infatti il 2011 ha visto la MX affrontare diverse settimane di CIGO, ma faticosamente si è pian piano rialzata, tanto da iniziare la produzione con la “turnazione a ciclo continuo” da gennaio 2012. Ma evidentemente tutti gli sforzi del management e l’impegno dei lavoratori sono risultati vani : la scarsa disponibilità del sistema creditizio ad aiutare le aziende ha creato - a cascata - forti ritardi nei pagamenti dei nostri clienti e la sola “voce” che fosse in stesura un nuovo Conto Energia (il “Quinto”), ha letteralmente bloccato tutto il comparto. Nel breve volgere di poche settimane, si è manifestata una crisi generale del settore, basta ripercorrere le cronache di quei giorni in cui aziende come la MX hanno addirittura chiuso i battenti. C’è poco da girarci intorno, questo governo lavora per salvare le Banche e queste ultime lavorano per salvare loro stesse. Salvare i lavoratori, l’occupazione e le imprese non sembra essere nelle corde né dei Governi che si sono avvicendati, né delle Banche.

 Descrivici il lavoratore tipo della tua azienda.

Il lavoratore “tipo” ? Un dramma nel dramma ! Non solo parliamo di altri duecento posti di lavoro che si perdono, ma parliamo purtroppo di una significativa presenza di donne lavoratrici, di moltissimi casi di famiglie monoreddito … Parliamo anche di innumerevoli casi di onesti e seri lavoratori e lavoratrici che sono venuti qui dai paesi dell’Est Europa, del Sud America e del Nord Africa. Tutti venuti qui in Italia per cercare di costruire un futuro migliore per loro e per i loro figli; ormai molti di loro stanno lasciando l’Italia, spesso per tornare nei loro paesi d’origine. Il lavoratore “tipo” ? Io stessa. Una lavoratrice ormai over-50 in cassa integrazione, con un marito (anche lui over-50) a sua volta in mobilità. I dati parlano da soli : fra il 2009 ed il 2013 le nostre entrate si saranno ridotte di quasi il 70%. Come potranno mai ripartire i “consumi interni”?

Cosa c'è di sbagliato in questo quinto conto energia?

Gli aspetti da cambiare sarebbero tanti. Partendo dal «rinvio retroattivo dei pagamenti per i Certificati Verdi», cioè i rimborsi alle imprese per produzioni elettriche effettivamente già immesse in rete negli anni passati : cambiando la normativa, rischia di far chiudere molte aziende, che a giugno si aspettavano il pagamento degli incentivi. C’è poi un taglio consistente agli stessi : una riduzione media dal 1° luglio 2012 pari al 35% che penalizza maggiormente gli impianti piccoli sui tetti. Il testo del Quinto Conto Energia è pieno di impedimenti burocratici e di barriere agli investimenti che avranno come effetto di fermare i successi realizzati in questi anni in termini di produzione di energia pulita e di nuova occupazione. Colpo d’accetta anche sulla premialità per pannelli con produzione certificata nella UE e per quegli impianti che avrebbero previsto la bonifica dall’eternit purtroppo ancora presente in molti edifici. E per ultimo, ma non meno importante, il pericolo è che l’Italia non riesca a raggiungere gli obiettivi europei al 2020!

In un mondo più equo, cosa ti saresti aspettata dal Governo sull'energia e il fotovoltaico?

In parte penso di aver già risposto a questa domanda ma due cose le voglio aggiungere. Vorrei che questo governo non fosse al servizio delle lobbies energetiche e vorrei che la finisse di usare le menzogne per attirare contro il settore delle energie rinnovabili le ire di tutti i cittadini. Fanno credere a tutti che la “bolletta enel” è alta proprio a causa degli incentivi dati al settore delle rinnovabili. Però nessuno – tranne Legambiente – dice qualcosa sul fatto che si continua a pagare per il nucleare; che usando metano e petrolio negli ultimi anni ci sono stati aumenti fino al 40% del costo di queste materie prime; che - sempre sulla bolletta della luce che ognuno di noi paga – ci sono anche incentivi alle “fonti assimilabili alle rinnovabili” che nulla hanno a che fare con le “rinnovabili”, visto che parliamo di acciaierie, raffinerie, inceneritori e impianti a carbone!

Quali sono le vostre prospettive future?

Prospettive per i lavoratori della MX e anche di tanti lavoratori del settore fotovoltaico? Disoccupazione e povertà direi. Se la situazione non si sblocca, se non cambia orientamento il governo, se non intervengono le Regioni, l’Associazione dei Comuni, i Sindacati e le Associazioni degli imprenditori penso che noi di MX andremo ad ingrossare le fila dei cassintegrati prima e dei disoccupati subito dopo qualche mese di ammortizzatori sociali… e io sono fortunata ? Noi siamo fortunati?!

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Azzurra Scattarella
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