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Dossier: La Provincia di Monza e Brianza. La relazione integrale presentata dagli enti, dai sindacati, dalle rappresentanze di categoria in difesa della Provincia. Le cifre di un territorio che rivendica identità e  futuro

 

Monza, 14 settembre 2012

L’istituzione della Provincia MB:

un riconoscimento “sanante”

La Provincia di Monza e Brianza, istituita con legge 146/2004, comprende oggi 55 Comuni: un territorio omogeneo che ben prima di ottenere il riconoscimento di Ente Intermedio aveva avviato un percorso di autonomia, basato sul riconoscimento di specifiche caratteristiche identitarie che facevano e fanno della Brianza una realtà “altra” rispetto alla metropoli milanese.

L’istituzione della Provincia – al contrario di quanto avvenuto in altre realtà locali – è stata per la Brianza un riconoscimento a posteriori, quasi “in sanatoria” rispetto ad un percorso avviato e compiuto nei decenni precedenti da parte di un’area che cercava un idoneo coordinamento sovralocale.

I primi slanci - da un lato autonomistici e dall’altro di organizzazione territoriale - sono emersi all’indomani del dopoguerra, in un periodo di grandi trasformazioni e cambiamenti. Slanci che inevitabilmente sono andati a scontrarsi con una realtà anche culturale, quella milanese, che considerava l’area brianzola periferica rispetto  ad una metropoli proiettata verso nuovi traguardi e che necessitava – dal suo punto di vista - un territorio collocato in una perenne orbita gravitazionale. (Fonte:“Storia della Provincia di Monza e Brianza” in collaborazione con Regione Lombardia di Luigi Losa dic. 2009).

Le prime aggregazioni sovracomunali della Brianza, ed in particolare la nascita del Piano Intercomunale Brianteo, risalgono ai primi anni ’60, in risposta al Piano Intercomunale Milanese. Nello stesso periodo nascono i consorzi quale soluzione all’insorgere delle problematiche generate dallo sviluppo del territorio.

Con la nascita della Regione nel 1970 si ipotizza un insediamento della medesima in Villa Reale a Monza, mentre risalgono allo stesso periodo i primi interventi per la riorganizzazione del territorio lombardo attraverso la costituzione dei comprensori.

Solo la presa di coscienza di tale situazione da parte della società civile, che si confrontava con una reale e quotidiana diversità rispetto a Milano e che riconosceva anche una propria specifica identità territoriale, ha alla fine innescato il processo decisivo verso la creazione della Provincia, trascinando suo malgrado la politica milanese in questo radicale mutamento di ottica e di prospettiva  di autonomia.

 

Profilo di sintesi della Brianza

Il territorio della Provincia si estende su una superficie complessiva di 405,5 Kmq e alla fine del 2010 contava una popolazione residente di 849.636 unità, pari all’8,6% di quella regionale. Con 2.095 abitanti per kmq la Brianza si conferma il territorio con la più alta densità demografica della Regione Lombardia, che si ferma a una media di 415,7 ab/kmq. Inoltre l’analisi di medio-lungo periodo mostra che la popolazione residente è cresciuta dell’11,5% nell’ultimo decennio.

Nonostante la difficile congiuntura economica, il sistema imprenditoriale raggiunge a giugno 2011 le 72.649 imprese registrate. Un dato che conferma la vivacità dell’iniziativa imprenditoriale brianzola e che colloca la Provincia al primo posto nella classifica regionale per variazione percentuale.

La Brianza si distingue nel panorama lombardo anche per l’attenzione all’ambiente, espressa in termini di capacità dei suoi abitanti di gestire i rifiuti. Infatti, in base alle dichiarazioni MUD 2010, la raccolta differenziata ha raggiunto il 68,5% del totale dei rifiuti solidi urbani, e tutti i Comuni della Provincia  hanno raggiunto almeno il 50% di raccolta differenziata.

(Fonte: Rapporto Brianza 2011 – CCMB e Confindustria MB)

 

L’unicità del sistema economico MB

La cifra distintiva della Brianza – che ne fa una realtà singolare nel contesto nazionale – è rappresentata dall’unicità del suo sistema economico. Basti considerare che la densità imprenditoriale è pari a 159 imprese per Kmq. e che il territorio è sede di due distretti produttivi d’eccellenza: l’high tech con 11,9 imprese attive per kmq  e il legno-mobile con 5,9 imprese attive per kmq. (Fonte:  CCMB 2011).

In realtà la rilevante vocazione imprenditoriale del territorio risale almeno al sec. XIX, nel quadro dell’Italia unita, quando il nuovo protagonista sociale diventa il lavoro. Proprio a Monza nacquero le prime forme italiane di associazionismo di tipo mutualistico: nel 1832 il “Pio Istituto dei Cappellari” fu una delle 72 associazioni di questo tipo della Penisola - presenti in Piemonte, Lombardia e Toscana - mentre la prima Società Generale di Mutuo Soccorso monzese nacque prima dell’Unità, nel 1860.

Sulla spinta delle primogeniture e dei risultati acquisiti dai lavoratori dell’industria, gli imprenditori, i commercianti e gli artigiani costituirono sodalizi brianzoli, generalmente con sede a Monza e nel 1902 sorse la Federazione degli Industriali Monzesi: uno tra i primi esempi italiani di Associazione Imprenditoriale Territoriale.

 

MB: il posizionamento nel contesto nazionale

I dati oggetto di analisi, riportati nelle tabelle che seguono, si riferiscono agli indicatori economico-demografici delle Province italiane non soggette a riordino, con esclusione delle città metropolitane, messi a confronto con i dati relativi alla Provincia di Monza e della Brianza. L’universo di riferimento è rappresentato, quindi, da 34 enti territoriali:

le 33 Province “salve” appartenenti alle regioni a statuto ordinario e a statuto speciale

la Provincia di Monza e della Brianza.

 

1 - Il Prodotto Interno Lordo (PIL) nelle province italiane 

Il PIL(*), indicatore sintetico di crescita economica, permette la comparazione tra le diverse realtà territoriali indicate.

La tabella 1 riguarda il PIL ai prezzi di mercato a valori correnti (**)  delle Province considerate, in milioni di euro, riferito all’anno 2010. 

 

TABELLA 1 - IL PIL NELLE PROVINCE ITALIANE

Classifica per PIL totale Provincia PIL totale anno 2010
(Mil.ni di euro)*
1 Brescia 37.854,10
2 Bergamo 34.945,90
3 Verona 28.127,20
4 Vicenza 26.437,20
5 Monza e della Brianza 25,000,00**
6 Modena 22.312,90
7 Palermo 21.933,90
8 Salerno 19.926,30
9 Catania 18.358,40
10 Cuneo 17.965,40
11 Perugia 16.313,20
12 Udine 15.576,10
13 Pavia 14.350,90
14 Caserta 13.854,10
15 Ancona 13.669,70
16 Lecce 13.451,40
17 Parma 13.340,80
18 Cagliari 12.709,20
19 Cosenza 12.593,50
20 Alessandria 12.195,40
21 Frosinone 11.944,10
22 Messina 11.732,60
23 Foggia 10.921,60
24 Pesaro e Urbino 10.187,50
25 Ferrara 9.686,80
26 Chieti 8.407,60
27 Trieste 7.729,40
28 Avellino 7.487,90
29 Potenza 7.226,50
30 Agrigento 7.059,20
31 Catanzaro 7.015,80
32 L'Aquila 6.819,20
33 La Spezia 6.014,90
34 Campobasso 4.728,20

*Fonte: Atlante statistico delle Province d'Italia, curato dal CUSPI (Coordinamento degli Uffici statistici delle Province d'Italia), pubblicato dall'UPI (Unione Province d'Italia), anno 2011

**(stima Camera Commercio MB)

 

 

Si osserva che la Provincia di Monza e della Brianza si colloca al 5° posto della classifica, dopo le Province lombarde di Bergamo e Brescia e quelle venete di Verona e Vicenza. 

In ambito regionale si rileva che la Provincia di Pavia, non soggetta a riordino, si posiziona solo al 15° posto della classifica, con un PIL totale di 14.350,90 mil.ni di Euro, inferiore di 10.649,1 mil.ni rispetto al PIL totale della Provincia di Monza e della Brianza. In termini %li il gap sul PIL totale, tra le 2 province lombarde, si attesta al -42,6% di Pavia rispetto a MB.

Il divario risulta consistente anche tra la Provincia di Monza e Brianza e i capoluoghi di Regione rientranti nell’universo di riferimento, quali Potenza (29a), Trieste (27a), Cagliari (18a), Ancona (15a), Perugia (11a), e Palermo (7a).  

La tabella 2, che segue, utilizza l’indicatore del PIL pro-capite (*) per mettere a confronto le diverse Province.

 

TABELLA 2 - IL PIL PRO-CAPITE NELLE PROVINCE ITALIANE

Classifica per PIL totale Provincia PIL totale anno 2010
(Mil.ni di euro)*
1 Trieste 32.675,40
2 Modena 31.978,60
3 Bergamo 31.973,30
4 Verona 30.664,00
5 Vicenza 30.437,60
6 Cuneo 30.401,20
7 Parma 30.338,40
8 Brescia 30.296,00
9 Monza e della Brianza 29736,7
(popolazione al 31/12/2010:
840.711)
10 Udine 28.776,40
11 Ancona 28.497,80
12 Pesaro e Urbino 27.806,10
13 Alessandria 27.715,90
14 Ferrara 26.946,40
15 La Spezia 26.905,10
16 Pavia 26.270,80
17 Perugia 24.368,20
18 Frosinone 23.983,80
19 Cagliari 22.609,00
20 L'Aquila 22.029,90
21 Chieti 21.178,60
22 Campobasso 20.445,30
23 Catanzaro 19.043,50
24 Potenza 18.792,20
25 Salerno 17.973,00
26 Messina 17.945,90
27 Palermo 17.577,50
28 Cosenza 17.142,10
29 Avellino 17.053,40
30 Foggia 17.042,00
31 Catania 16.859,70
32 Lecce 16.513,30
33 Agrigento 15.538,70
34 Caserta 15.170,40

*Fonte: Atlante statistico delle Province d'Italia, curato dal CUSPI (Coordinamento degli Uffici statistici delle Province d'Italia), pubblicato dall'UPI (Unione Province d'Italia), anno 2011

** estrapolazione Provincia Monza Brianza

 

 

La Provincia di Monza e Brianza si posiziona al 9° posto nella classifica e ancora una volta risulta essere al 3° posto tra le Province lombarde, dopo Bergamo – 3 a  in classifica generale - e Brescia che si colloca all’8° posto.

 

2 - I depositi bancari delle famiglie: un primato nazionale 

Nella tabella seguente si è scelto di confrontare la solidità economica  delle famiglie nelle Province italiane, oggetto di analisi, espressa dalla capacità di risparmio. In particolare, i dati riportati si riferiscono ai depositi bancari (*) relativi all’anno 2010.

 

TABELLA 3 – DEPOSITI BANCARI

Classifica Provincia anno 2010 – Famiglie consumatrici e assimilabili


Depositi Pro-Capite Depositi
1 Monza e della Brianza 13.439 11.418.624.970
2 Trieste 13.193 3.120.803.079
3 Parma 12.671 5.602.232.114
4 Modena 12.207 8.555.943.184
5 Cuneo 11.734 6.950.234.210
6 Brescia 11.637 14.616.316.850
7 Bergamo 11.388 12.512.600.053
8 Pavia 11.002 6.032.264.793
9 Pesaro e Urbino 10.764 3.949.837.896
10 Ancona 10.712 5.152.864.417
11 Verona 10.346 9.520.158.303
12 Udine 10.345 5.601.905.248
13 Alessandria 10.037 4.422.549.974
14 Vicenza 10.000 8.707.151.873
15 L'Aquila 9.894 3.065.437.849
16 Ferrara 9.825 3.536.868.727
17 La Spezia 9.781 2.186.213.103
18 Chieti 7.238 2.874.299.632
19 Cagliari 7.214 4.062.997.992
20 Palermo 6.345 7.928.257.360
21 Foggia 6.261 4.012.247.740
22 Salerno 5.949 6.601.298.952
23 Avellino 5.890 2.586.331.859
24 Frosinone 5.860 2.919.202.124
25 Campobasso 5.687 1.314.115.277
26 Catania 5.665 6.175.751.616
27 Potenza 5.289 2.030.009.249
28 Agrigento 5.256 2.386.019.387
29 Lecce 5.085
30 Messina 5.084
31 Catanzaro 4.836
32 Cosenza 4.766
33 Caserta 4.252
34 Perugia n.d.

*Fonte: Atlante statistico delle Province d'Italia, curato dal CUSPI (Coordinamento degli Uffici statistici delle Province d'Italia), pubblicato dall'UPI (Unione Province d'Italia), anno 2011.

 

Come si può osservare la Provincia di Monza e della Brianza si colloca al 1° posto nella classifica per depositi pro-capite delle famiglie, con un +1,86% rispetto alla Provincia di Trieste, che si posiziona al 2° posto. In confronto alle altre Province lombarde considerate, lo scarto positivo di Monza risulta pari a 15,5% rispetto a Brescia (11.637 Euro), 18% rispetto a Bergamo (11.388 Euro) e 22,1% rispetto a Pavia (11.002 Euro).

La Provincia MB si distingue, pertanto, quale territorio connotato dalla forte capacità di risparmio, nonostante le note turbolenze economiche causate dalla recessione. 

 

3 - Il commercio estero: un’altra fonte di solidità economica

Altro indicatore che consente di verificare la solidità economica dei territori provinciali è rappresentato dall’interscambio commerciale, ovvero dai flussi del commercio con l’estero.

Nella tabella 4 sono riportati i valori di import ed export con il saldo in valori assoluti, nonché il saldo normalizzato (*) delle diverse province.

TABELLA 4 – IMPORT-EXPORT

Classifica Provincia INTERSCAMBIO COMMERCIALE IN VALORE anno 2010


Import Export Saldo Saldo normalizzato
1 Vicenza 7.502.246.960 13.065.088.591 5.562.841.631 27
2 Modena 4.568.493.798 9.312.180.441 4.743.686.643 34,2
3 Brescia 7.349.777.412 11.556.776.056 4.206.998.644 22,3
4 Bergamo 7.440.369.147 11.467.655.336 4.027.286.189 21,3
5 Monza
e della Brianza
4.231.260.762 7.188.744.057 2.957.483.295 25,9
6 Cuneo 3.631.384.593 5.858.586.857 2.227.202.264 23,5
7 Chieti 1.937.710.490 4.138.517.959 2.200.807.469 36,2
8 Udine 2.896.101.505 4.790.086.389 1.893.984.884 24,6
9 Parma 3.022.058.806 4.899.743.871 1.877.685.065 23,7
10 Frosinone 2.373.327.232 3.620.376.391 1.247.049.159 20,8
11 Ferrara 755.425.080 1.945.933.092 1.190.508.012 44,1
12 Alessandria 2.739.338.337 3.838.583.694 1.099.245.357 16,7
13 Pesaro e Urbino 844.006.156 1.761.878.085 917.871.929 35,2
14 Trieste 1.438.552.490 2.093.642.388 655.089.898 18,5
15 Perugia 1.306.962.916 1.809.962.803 502.999.887 16,1
16 Potenza 759.269.297 1.177.868.177 418.598.880 21,6
17 Salerno 1.613.808.890 1.910.951.166 297.142.276 8,4
18 Ancona 3.071.038.485 3.139.363.273 68.324.788 1,1
19 L'Aquila 667.720.442 724.262.431 56.541.989 4,1
20 Caserta 1.014.424.798 993.627.920 -20.796.878 -1
21 Catania 785.235.627 764.388.954 -20.846.673 -1,3
22 Agrigento 163.886.845 116.579.749 -47.307.096 -16,9
23 Lecce 412.700.993 352.314.622 -60.386.371 -7,9
24 Catanzaro 143.597.322 44.112.529 -99.484.793 -53
25 Campobasso 356.794.633 248.973.572 -107.821.061 -17,8
26 Foggia 636.084.073 523.671.324 -112.412.749 -9,7
27 Cosenza 193.644.728 76.608.296 -117.036.432 -43,3
28 La Spezia 1.235.950.107 726.093.331 -509.856.776 -26
29 Avellino 1.664.052.580 878.156.012 -785.896.568 -30,9
30 Palermo 1.160.758.810 373.676.925 -787.081.885 -51,3
31 Messina 2.328.025.209 681.483.102 -1.646.542.107 -54,7
32 Cagliari 7.125.261.638 4.788.299.907 -2.336.961.731 -19,6
33 Verona 11.816.630.676 8.107.580.115 -3.709.050.561 -18,6
34 Pavia 7.450.144.182 3.251.633.136 -4.198.511.046 -39,2

*Fonte: Atlante statistico delle Province d'Italia, curato dal CUSPI (Coordinamento degli Uffici statistici delle Province d'Italia), pubblicato dall'UPI (Unione Province d'Italia), anno 2011

 

La Provincia di Monza e della Brianza si colloca al 5° posto, con un saldo assoluto positivo pari a 2.957.483.295 Euro e un saldo %le pari al +25,9. In ambito regionale è al 3° posto immediatamente dopo Brescia e Bergamo, mentre la “salva” Pavia si posiziona all’ultimo posto, con un saldo assoluto negativo pari a -4.198.511.046 euro e un saldo %le pari al -22,7.

Nonostante il difficile periodo congiunturale, i dati confermano l’importante vocazione produttiva e industriale del territorio della Provincia di Monza e della Brianza con valori particolarmente significativi.

 

4 - Le imprese nelle province e le dinamiche di crescita: MB in posizioni di avanguardia

Per completare il quadro degli indicatori economici delle province considerate, si fa riferimento anche al numero delle imprese registrate e al tasso di crescita. 

Nella tabella 5 si riportano, quindi, i dati sulla consistenza della struttura produttiva delle 34 province considerate. In particolare, vengono messi a confronto i “numeri” delle imprese registrate e il tasso di crescita, relativi all’anno 2010.

 

TABELLA 5 – IMPRESE (Anno 2010)

Classifica Provincia Registrate
classifica Provincia Tasso di crescita
1 Brescia 121.465
1 L'Aquila 2,7
2 Salerno 120.015
2 Cagliari 2,35
3 Messina 99.821
3 Cosenza 1,82
4 Verona 99.230
4 Frosinone 1,71
5 Bergamo 95.122
5 Monza
e della Brianza
1,66
6 Caserta 87.935
6 Foggia 1,59
7 Vicenza 85.943
7 La Spezia 1,53
8 Modena 74.878
8 Lecce 1,47
9 Foggia 74.605
9 Ancona 1,47
10 Cuneo 74.354
10 Agrigento 1,43
11 Perugia 74.026
11 Catanzaro 1,39
12 Monza
e della Brianza
72.649
12 Avellino 1,25
13 Lecce 72.475
13 Bergamo 1,24
14 Cosenza 66.115
14 Salerno 1,21
15 Agrigento 62.432
15 Messina 1,11
16 Udine 53.378
16 Caserta 1,08
17 Pavia 50.232
17 Brescia 1,05
18 Palermo 48.143
18 Perugia 1,05
19 Chieti 47.594
19 Vicenza 0,93
20 Parma 47.506
20 Pavia 0,88
21 Ancona 47.225
21 Trieste 0,7
22 Alessandria 46.877
22 Ferrara 0,68
23 Frosinone 46.256
23 Verona 0,64
24 Avellino 44.591
24 Catania 0,63
25 Pesaro e Urbino 42.259
25 Modena 0,48
26 Potenza 40.130
26 Campobasso 0,46
27 Ferrara 37.749
27 Parma 0,42
28 Catanzaro 32.558
28 Alessandria 0,28
29 L'Aquila 31.010
29 Palermo 0,27
30 Campobasso 26.998
30 Udine 0,25
31 La Spezia 20.994
31 Pesaro e Urbino 0,24
32 Cagliari 18.068
32 Cuneo 0,21
33 Trieste 16.890
33 Chieti 0,05
34 Catania 15.992
34 Potenza -0,13

*Fonte: Atlante statistico delle Province d'Italia, curato dal CUSPI (Coordinamento degli Uffici statistici delle Province d'Italia), pubblicato dall'UPI (Unione Province d'Italia), anno 2011

 

Si osserva che la Provincia di Monza e della Brianza si colloca al 12° posto per numero di imprese registrate e al 5° posto per tasso di crescita. 

Peraltro, il tasso di crescita, pari all’1,66%, colloca MB al 1° posto tra le Province lombarde considerate. Infatti, è seguita da Bergamo, che si colloca solo in 13a posizione, Brescia 17 a e Pavia 20 a.

Gli indicatori economici finora riportati evidenziano, dunque, un posizionamento particolarmente positivo per la Provincia di Monza e della Brianza che, in ben 5 casi su 6, si colloca tra le prime 10 province e, in un caso,  è al 1° posto presentando valori superiori all’universo di riferimento.

 

5 - Attrattività insediativa del territorio: le grandi opportunità di lavoro e di sviluppo

Gli indicatori finora evidenziati costituiscono il naturale presupposto della rilevante capacità di attrazione del territorio dal punto di vista demografico.  

Le tabelle seguenti collocano la Provincia di Monza e della Brianza al 1° posto per numero di abitanti, sia in termini assoluti che per valore percentuale. 

 

TABELLA 6 – ATTRATTIVITA’ INSEDIATIVA PER VALORE ASSOLUTO

n. Provincia 1951 1961 1971 1981 1991 2001 1° gennaio 2011 Variazione
2011-1951
1 Monza e della Brianza 395.030 489.305 640.545 699.516 729.347 766.631 849.636 454.606
2 Bergamo 681.417 727.758 807.914 874.035 909.692 973.129 1.098.740 417.323
3 Brescia 858.243 882.949 957.686 1.017.093 1.044.544 1.108.776 1.256.025 397.782
4 Caserta 601.372 649.327 677.959 755.628 815.815 852.872 916.467 315.095
5 Catania 800.051 893.542 938.273 1.005.577 1.035.665 1.054.778 1.090.101 290.050
6 Verona 645.536 667.517 733.595 775.745 788.343 826.582 920.158 274.622
7 Salerno 836.828 912.265 957.452 1.013.779 1.066.601 1.073.643 1.109.705 272.877
8 Vicenza 608.002 615.507 677.884 726.418 747.957 794.317 870.740 262.738
9 Cagliari 324.894 399.227 453.812 508.735 535.763 543.310 563.180 238.286
10 Palermo 1.028.431 1.111.397 1.124.015 1.198.575 1.224.778 1.235.923 1.249.577 221.146
11 Padova 715.039 694.017 762.998 809.667 820.318 849.857 934.216 219.177
12 Modena 498.146 511.355 553.852 596.025 604.680 633.993 700.913 202.767
13 Lecce 623.905 678.338 696.503 762.017 803.977 787.825 815.597 191.692
14 Perugia 581.323 570.149 552.936 580.988 588.781 605.950 671.821 90.498
15 Ancona 399.143 405.709 416.611 433.417 437.263 448.473 481.028 81.885
16 Pesaro e Urbino 305.160 291.639 299.484 316.384 319.069 333.857 366.963 61.803
17 Parma 391.299 389.199 395.497 400.192 391.330 392.976 442.120 50.821
18 Cosenza 686.351 694.398 691.659 743.255 750.896 733.797 734.656 48.305
19 Pavia 506.511 518.193 526.389 512.895 490.898 493.753 548.307 41.796
20 Frosinone 468.594 438.254 422.630 460.395 479.559 484.566 498.167 29.573
21 Foggia 617.701 623.891 619.002 643.827 657.000 649.598 640.836 23.135
22 Catanzaro 369.197 374.585 361.187 381.797 382.565 367.314 368.597 -600
23 Chieti 400.210 373.632 351.567 370.534 381.830 382.076 397.123 -3.087
24 Udine 550.731 532.359 516.910 529.729 522.455 518.840 541.522 -9.209
25 La Spezia 233.264 239.256 244.435 241.371 227.199 215.935 223.516 -9.748
26 Messina 667.963 685.260 654.703 669.323 646.871 662.450 653.737 -14.226
27 Agrigento 471.903 472.945 454.045 466.495 476.158 448.053 454.002 -17.901
28 Alessandria 477.722 478.613 483.183 466.102 438.245 418.231 440.613 -37.109
29 Avellino 493.742 463.671 426.395 434.021 438.812 429.178 439.137 -54.605
30 L'Aquila 365.077 328.989 293.066 291.742 297.838 297.424 309.820 -55.257
31 Campobasso 289.577 252.251 227.641 235.847 238.958 230.749 231.086 -58.491
32 Trieste 297.003 298.645 300.304 283.641 261.825 242.235 236.556 -60.447
33 Ferrara 420.557 403.218 383.639 381.118 360.763 344.323 359.994 -60.563
34 Potenza 445.188 444.166 408.435 406.616 401.543 393.529 383.791 -61.397

*Fonte: Atlante statistico delle Province d'Italia, curato dal CUSPI (Coordinamento degli Uffici statistici delle Province d'Italia), pubblicato dall'UPI (Unione Province d'Italia), anno 2011

 

TABELLA 7 – ATTRATTIVITA’ INSEDIATIVA PER VALORE PERCENTUALE

n. Provincia 1951 1961 1971 1981 1991 2001 1° gennaio 2011 Variazione %le popolazione 2011-1951
1 Monza
e della Brianza
395.030 489.305 640.545 699.516 729.347 766.631 849.636 215
2 Cagliari 324.894 399.227 453.812 508.735 535.763 543.310 563.180 173
3 Bergamo 681.417 727.758 807.914 874.035 909.692 973.129 1.098.740 161
4 Caserta 601.372 649.327 677.959 755.628 815.815 852.872 916.467 152
5 Brescia 858.243 882.949 957.686 1.017.093 1.044.544 1.108.776 1.256.025 146
6 Vicenza 608.002 615.507 677.884 726.418 747.957 794.317 870.740 143
7 Verona 645.536 667.517 733.595 775.745 788.343 826.582 920.158 143
8 Modena 498.146 511.355 553.852 596.025 604.680 633.993 700.913 141
9 Catania 800.051 893.542 938.273 1.005.577 1.035.665 1.054.778 1.090.101 136
10 Salerno 836.828 912.265 957.452 1.013.779 1.066.601 1.073.643 1.109.705 133
11 Lecce 623.905 678.338 696.503 762.017 803.977 787.825 815.597 131
12 Padova 715.039 694.017 762.998 809.667 820.318 849.857 934.216 131
13 Palermo 1.028.431 1.111.397 1.124.015 1.198.575 1.224.778 1.235.923 1.249.577 122
14 Ancona 399.143 405.709 416.611 433.417 437.263 448.473 481.028 121
15 Pesaro e Urbino 305.160 291.639 299.484 316.384 319.069 333.857 366.963 120
16 Perugia 581.323 570.149 552.936 580.988 588.781 605.950 671.821 116
17 Parma 391.299 389.199 395.497 400.192 391.330 392.976 442.120 113
18 Pavia 506.511 518.193 526.389 512.895 490.898 493.753 548.307 108
19 Cosenza 686.351 694.398 691.659 743.255 750.896 733.797 734.656 107
20 Frosinone 468.594 438.254 422.630 460.395 479.559 484.566 498.167 106
21 Foggia 617.701 623.891 619.002 643.827 657.000 649.598 640.836 104
22 Catanzaro 369.197 374.585 361.187 381.797 382.565 367.314 368.597 100
23 Chieti 400.210 373.632 351.567 370.534 381.830 382.076 397.123 99
24 Udine 550.731 532.359 516.910 529.729 522.455 518.840 541.522 98
25 Messina 667.963 685.260 654.703 669.323 646.871 662.450 653.737 98
26 Agrigento 471.903 472.945 454.045 466.495 476.158 448.053 454.002 96
27 La Spezia 233.264 239.256 244.435 241.371 227.199 215.935 223.516 96
28 Alessandria 477.722 478.613 483.183 466.102 438.245 418.231 440.613 92
29 Avellino 493.742 463.671 426.395 434.021 438.812 429.178 439.137 89
30 Potenza 445.188 444.166 408.435 406.616 401.543 393.529 383.791 86
31 Ferrara 420.557 403.218 383.639 381.118 360.763 344.323 359.994 86
32 L'Aquila 365.077 328.989 293.066 291.742 297.838 297.424 309.820 85
33 Campobasso 289.577 252.251 227.641 235.847 238.958 230.749 231.086 80
34 Trieste 297.003 298.645 300.304 283.641 261.825 242.235 236.556 80

*Fonte: Atlante statistico delle Province d'Italia, curato dal CUSPI (Coordinamento degli Uffici statistici delle Province d'Italia), pubblicato dall'UPI (Unione Province d'Italia), anno 2011

 

Come si può osservare, la crescita della popolazione è stata costante e sistematica negli ultimi 60 anni, mai in controtendenza, a dimostrazione che è un territorio capace di creare benessere e sviluppo.

 

La proposta di riordino delle Province

L’obiettivo del riordino è maturato dall’esigenza manifestata dal Legislatore di “rivedere la spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”, anche in riferimento all’assetto territoriale delle Province.

Tale obiettivo è stato, però, trasfuso mediante l’adozione di due soli requisiti di valutazione delle realtà provinciali: la dimensione demografica minima, pari a 350.000 abitanti, e l’estensione territoriale, non inferiore a 2500 kmq.

Pare del tutto evidente, anche al più distratto lettore, l’illogicità e l’incongruità dei due criteri senza utilizzare un alternativo e certamente più mirato parametro di valutazione riferito agli aspetti economici, finalizzati ad individuare se e quanti Enti Intermedi possono avere una propria autonoma “sostenibilità” dei costi connessi alla permanenza sul territorio di riferimento di organizzazioni pubbliche, sia locali sia statali.

Per esempio – sempre ai fini di conseguire l’obiettivo perseguito dal Legislatore - è impossibile tralasciare la valutazione relativa alla capacità produttiva ed economica complessiva o elementi quali il PIL, la capacità attrattiva del territorio, i depositi bancari, l’export, la vivacità imprenditoriale, illustrati in precedenza. 

Alla luce degli indicatori citati e delle comparazioni effettuate con le Province italiane, l’attuale proposta di riordino basata sui soli criteri della popolazione e dell’estensione territoriale si rivela palesemente e fortemente penalizzante per la Brianza.

Per tutti i motivi sopraindicati si ritiene che la Provincia di Monza e Brianza possa esprimere anche, in futuro, caratteristiche di autosufficienza tali da legittimarne un’autonoma esistenza. Ciò anche alla dell’abituale e consolidata propensione dell’apparato pubblico del territorio a lavorare nel pieno rispetto dei criteri di virtuosità ed efficienza: un aspetto  ampiamente dimostrabile per la Provincia, che con i suoi 320 dipendenti, ha un rapporto lavoratore/abitanti pari a 1/2628, rispetto ad una media lombarda di 1/1508 ed una media nazionale di 1/900.

In sintesi, alla luce delle esplicite volontà espresse dai rappresentati delle Istituzioni territoriali il 5/9/2012 e il 14/9/2012, dal Consiglio Provinciale il 6/9/2012, dall’Assemblea dei Sindaci il 7/9/2012 e il 18/9/2012:

 

si ritiene che i criteri indicati nella proposta di riordino – popolazione superiore ai 350mila abitanti e i territorio superiore a 2.500 Kmq. – sono del tutto insufficienti a rappresentare l’unicità, la solidità e la complessità del territorio brianzolo.


si evidenzia, confortati dai dati inoppugnabili di comparazione a livello nazionale, che la Brianza contribuisce in modo rilevante ai risultati di eccellenza raggiunti dal sistema produttivo ed economico del Paese.


si conferma l’utilità di avere un Ente Intermedio in grado di intercettare i bisogni di un territorio con le caratteristiche sopradescritte e coordinarne le politiche evolutive di sviluppo.


si esprime una ferma e convinta richiesta di una deroga finalizzata al mantenimento dell’autonomia della Provincia di Monza e della Brianza.


si riserva di esaminare ipotesi alternative esclusivamente proponenti aggregazioni territoriali che vedono Monza e la Brianza come territorio centrale della prospettata soluzione.

 

PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA
COMUNE DI MONZA
CAMERA DI COMMERCIO DI MONZA E BRIANZA
CONFINDUSTRIA MB
APA CONFARTIGIANATO
UNIONE ARTIGIANI MB
UNIONE COMMERCIANTI DI MONZA E CIRCONDARIO
COMPAGNIA DELLE OPERE MB
CONFCOOPERATIVE MB
FONDAZIONE COMUNITA’ MB
CGIL
CISL
UIL
ASSEMBLEA SINDACI ASL MB
SEN. ALFREDO MANTICA
ON. FABIO MERONI
ON. DANIELA MAZZUCCONI