L'ombrello del futuro è made in Brianza: piovono consensi e finanziamenti da record da tutto il mondo.
E' l'ombrello che risolve tutti i tuoi problemi in caso di pioggia. Certo, non può far smettere, mission impossible. Ma può evitare che ti bagni, che bagni in giro, cose o persone a te vicine. Che lo perdi o dimentichi chissà dove. Che devi impegnare una mano per trasportarlo. E' l'ombrello del futuro, destinato a diventare un prodotto cult, a cambiare lo stile di chi lo possiede. Kjaro, no? Si chiama proprio così l'ombrello “duepuntozero” ideato da una start up italiana con base in Brianza che sta già facendo parlare di sé in tutto il mondo. Facendo piovere...consensi, applausi, estimatori, ma anche finanziamenti. Da record.
Il progetto, infatti, è stato inserito sul celebre portale di crowdfunding Kickstarter, noto in tutto il pianeta, e sta letteralmente spopolando. Grazie al video dimostrativo realizzato nella sede di ReStart, il coworking di Desio dove la startup ha preso base temporaneamente. Tra i 112 progetti provenienti dal Belpaese inseriti sulla piattaforma di raccolta fondi, è quello che risulta “Più popolare” nell'apposita classifica con oltre 31 mila euro di raccolta realizzata con i 360 sostenitori di ogni dove.
“Non lo sapevo nemmeno io di questo primato – esulta Angelo Vadruccio, l'ideatore di Kjaro, che vive a Monza -. In effetti stiamo avendo riscontri molto positivi sulla piattaforma, dove ci eravamo prefissati di raccogliere 20mila euro. A circa un mese dalla fine della campagna, siamo ben oltre”. Un successo che si sta concretizzando grazie ai finanziamenti che arrivano da molti Paesi esteri, non solo dall'Italia.
Ma quali sono i suoi segreti? Puntando tutte le sue fiches su innovazione e Made in Italy, il team di Kjaro ha operato un netto restyling di uno degli oggetti più utilizzati al mondo. Finiti i tempi di ombrelli gocciolanti, che non si sapeva dove riporre e correndo anche il rischio di smarrirli. “The next umbrella” si rinnova nel tessuto, che fa rimbalzare via le gocce, nella modalità di chiusura, realizzata con delle calamite, e soprattutto si arricchisce – vera chicca del progetto – di una originale custodia impermeabile munita di un particolare serbatoio trattieni-svuota gocce. È sufficiente riporre l’ombrello, ancora gocciolante, nella custodia e quindi in borsa o in valigetta, senza correre il rischio di danneggiare gli oggetti con cui viene a contatto.
L’azienda non ha trascurato l’aspetto estetico: la custodia può essere indossata come una pochette, agganciata o inserita in qualunque borsa: un vero tocco chic, personalizzabile, anche per serate trendy. Che ti evita di doverlo riporre nel portaombrelli o trascinarlo in giro. La soluzione ideata dalla Kjaro è tutelata da un brevetto internazionale. In sostanza, è il primo ombrello da indossare, non semplicemente da usare. «Siamo convinti possa diventare un oggetto cult – dice il manager, con una lunga esperienza in finance e project management -. Non più un semplice prodotto utile, ma un vero accessorio da cui non separarsi nemmeno nelle situazioni speciali. Il tutto affidato all’accuratezza, alla ricercatezza e al design del made in Italy».
Il costo sarà intorno ai 70 euro. «L’idea, manco a dirlo, mi è venuta in una giornata di pioggia, mentre ero a bordo di un treno per pendolari – continua –. Il prototipo zero è stato assemblato in una cantina».Con Kjaro, insomma, la pioggia non è più un problema ma...un motivo di vanto. Per chi volesse sostenere il progetto, e scoprire ulteriori dettagli, è possibile andare su www.kickstarter.com e inserire nella ricerca Kjaro.