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Dossier: La verità, vi prego, sulla politica. Con l'insediamento della giunta Scanagatti, a Monza sono entrati in Consiglio comunale cinque under 30 che promettono di rinnovare la città: Alessandro Gerosa, Tommaso Cereda, Marco Lamperti, Elio Bindi e Xenia Marinoni.

 

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uccede a volte che il cambiamento si insinui con poco clamore, nonostante la sua immensa portata innovativa: con l'insediamento della giunta Scanagatti di centrosinistra, lo scorso giugno, sono entrati in consiglio comunale a Monza cinque ragazzi under 30, che da allora sono impegnati nei loro progetti di svecchiamento di una città che ha sicuramente bisogno di dare ascolto ai più giovani. Sono Alessandro Gerosa, 21 anni (SeL); Tommaso Cereda, 21 anni (PD); Marco Lamperti 25 anni (PD); Elio Bindi, 28 anni (PD); e infine Xenia Marinoni (PD), unica presenza femminile in questo gruppo.

Alcuni vengono da esperienze di rappresentanza studentesca, altri dalla palestra dei Giovani Democratici, l'organizzazione politica giovanile del Partito Democratico, nel loro caso freschezza e giovane età non sono per niente sinonimo di inesperienza. Con quest'intervista cercheremo di conoscerli meglio e presentarli, rigorosamente in ordine d'età, dando la precedenza ai più giovani.

20130417-alessandro-gerosaAlessandro Gerosa studia Relazioni Internazionali all'Università Statale di Milano ed ha cominciato con la politica di movimento, occupandosi di far rinascere il collettivo Jan Palach al liceo Zucchi, per poi aderire a un partito, iscrivendosi a Sinistra Ecologia e Libertà. Si riconosce nei movimenti internazionali di lotta e ritiene che «la politica scollegata dagli spazi di vita quotidiana è speculazione sterile». Si è speso largamente in proposte per la sua città, diventate mozioni volte a modernizzare l'approccio alla città: è uno dei primi firmatari del registro per le unioni civili, di cui va particolarmente orgoglioso, sottoscritto con grande entusiasmo anche dai suoi giovani colleghi e frutto di un percorso politico partecipato fra forze di maggioranza e le associazioni lgbt del territorio. Afferma: «Questa città che guardo è una Monza in bianco e nero: uno dei nostri principali doveri sarà di renderla una città a colori».

20130417-tommaso-ceredaC'è poi Tommaso Cereda, studente di Economia e Scienze Sociali. Impegnato nel volontariato, si è avvicinato alla politica contemporaneamente alla nascita del Partito Democratico, iniziando con la militanza nei circoli monzesi e poi nei Giovani Democratici. Si ispira tra gli altri a Barack Obama e in Italia a Romano Prodi. Come il collega Gerosa, è uno dei promotori del registro per le unioni civili, oltre ad aver promosso una campagna di sensibilizzazione sulle malattie sessualmente trasmissibili. Ricorda come momenti più importanti della Giunta la revoca del PGT di Mariani e la pianificazione di un sistema di piste ciclabili, da buon appassionato di ciclismo.

Marco Lamperti è nato 25 anni fa a Monza, dove ha frequentato il liceo Frisi e ha poi proseguito gli studi in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio al Politecnico di Milano, dove è prossimo a specializzarsi in Tecnologie per il risanamento ambientale. Ha avviato il suo impegno politico candidandosi per la lista civica Faglia nel 2007, da lì in poi ha ricoperto vari incarichi di partito, tra cui Portavoce del circolo di Monza 1. Dice: «Eppure il teorema è semplice: le necessità le esprimono i cittadini, i mezzi per soddisfarle la classe politica. Il PD – continua – è l’unico partito che si sta facendo interprete di questo principio, non senza difficoltà». Come i suoi colleghi ha appoggiato una mozione perchè ci fosse una regolamentazione simile a quella di Milano per le coppie di fatto, in attesa che venga riconosciuta l'istituzione del matrimonio tra coppie dello stesso sesso. I giovani sono tutti unanimi nel sostenere l'importanza della revoca del PGT della giunta Mariani: Lamperti sostiene che «si è messa la parola fine ad un’assurdità messa in piedi per tutelare gli interessi di pochi in nome di un’urbanistica morta decenni fa». Cita anche la nuova spending review: «un’operazione colossale che sta coinvolgendo tutti i comparti del Comune e ci permetterà di liberare molte risorse». Ritiene che quello che manca a questa città riguardi diverse aree del vivere: «una viabilità degna di questo nome, residenze sociali, eventi di promozione per la città e che coinvolgano il tessuto giovanile ed economico, impianti sportivi e palestre per le numerose società presenti sul territorio, un’informatizzazione adeguata coi tempi. La persona sta tornando al centro della politica, cosa fondamentale in tempo di crisi».

Elio Bindi e Marco LampertiElio Bindi non ama sprecare parole, e si descrive come un praticante avvocato di 28 anni, avvicinatosi alla politica sull'onda del successo del sindaco Faglia, cominciando a militare nella Sinistra Giovanile e a collaborare all'attività politica del Frisi. Oltre alla già nota mozione sulle unioni, Bindi tra le altre cose ha sottoscritto e sostenuto l'approvazione della mozione del consigliere Gerosa per l'adesione del Comune di Monza all'Associazione per il recupero delle aree urbane dismesse, oltre ad aver ripetutamente svolto raccomandazioni alla Giunta in merito ai disservizi ferroviari. Per la sua città crede che ci sia ancora molto da fare, ma molte delle mancanze sono in procinto di essere colmate: lavoro per chi lo ha perso o non lo ha ancora trovato, alloggi comunali per chi ne ha diritto in questo momento di grave difficoltà economica, wi-fi pubblico gratis.

20130417-xenia-marinoniL'ultimo consigliere è Xenia Marinoni, 29 anni, laureata in Filosofia e specializzata in Scienze Filosofiche, in procinto di prendere la seconda laurea in Economia e gestione aziendale. Si definisce un'amante dello studio. Ama la lettura e il teatro. Come gli altri, si è sempre interessata di politica ma ha incominciato la sua attività con la nascita del Partito Democratico, «perché secondo me questo è un modo per porre attenzione alla collettività, per non essere idiota, nel senso etimologico del termine di colui che pensa solamente e soltanto a se stesso». Si ispira a Tina Anselmi e Nilde Iotti, simboli di sobrietà che hanno sempre fatto della coerenza, della serietà e del rigore morale un vero e autentico stile di vita. In questi primi mesi di attività consiliare si è concentrata soprattutto su una politica del e per il territorio, impegnandosi affinché i cittadini possano avere risposte alle necessità e ai bisogni quotidiani. Crede che la politica debba essere soprattutto «prassi concreta». Per la sua città sente il bisogno di una riqualificazione delle periferie, spesso dimenticate. «Questa Amministrazione sta facendo il possibile, di segnali positivi se ne stanno vedendo, ma il cammino è ancora lungo» conclude.

Gli autori di Vorrei
Veronica Tosetti