4,4 milioni di immigrati in meno che ogni giorno lavorano, studiano e pagano le tasse.
“Senza di noi in crisi l’economia e le fabbriche, bloccati i cantieri e le fonderie (il 50% dei  lavoratori), fermi i ristoranti, le pizzerie, gli alberghi…, deserti i campi di raccolta dei pomodori del sud e le fattorie negli alpeggi del Nord… in ansia migliaia di famiglie per i loro anziani (70% delle badanti e del personale case di riposo), in difficoltà gli ospedali (10% degli infermieri)…
Molti nostri concittadini pensano invece che:
• gli immigrati hanno invaso l’Italia, ci portano via: lavoro, case, perfino le donne;
• gli immigrati sono criminali e ignoranti; c’è un pericolo “mussulmano” che incombe;
• gli immigrati si curano a nostre spese e impediscano con la loro presenza una buona scuola ai nostri bambini.

 

In realtà:

• gli immigrati presenti nel nostro paese sono solo il 5,8% (contro l’11% della Spagna e l’8% della Germania);
• sono di diverse nazionalità (la maggioranza proveniente dall’UE, dal’Est, dai paesi arabi; a seguire dai paesi asiatici e sudamericani);
• sono persone che lavorano (92%), creano imprese (240 mila aziende), hanno un titolo di studio elevato (43% diplomati e 10,2% laureati);
• i loro bambini studiano (sono il 7% della popolazione scolastica, 628 mila studenti di cui ben 220 mila sono nati in Italia);
• professano diverse religioni (2 milioni di confessione cristiana, dei quali 800 mila cattolici; 1,2 milioni mussulmani);
• sono gli italiani a sposare donne straniere (l’80% dei matrimoni misti)
• gli immigrati contribuiscono alla crescita economica (9,1 del PIL), pagano le tasse (3,2 miliardi di Euro) e contribuiscono al fondo pensioni (4% del totale) in compenso: a chi risiede da decenni in Italia non vengono riconosciuti i “diritti di cittadinanza” e per avere un permesso di soggiorno attendono 290 giorni contro i 20 previsti dalla legge.
• i cosiddetti “irregolari” (senza permesso di soggiorno) diminuiscono (da 650 mila a 420 mila). Sono considerati “irregolari” anche coloro che facciamo lavorare nero. Gli arrivi nel nostro paese sono per il 90% con il visto turistico e solo il 10% con i famosi barconi.

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