20170926 pantera rosa

Nel 2050, sempre se il mondo così come lo conosciamo esisterà ancora, l’Italia sarà prima in classifica per ricchezza prodotta. Ma a classifica invertita.

 

Leggiamo sulla stampa che in Italia, gli occupati, da gennaio al luglio di quest’anno, sono aumentati di 1.073.457 unità. Capperi, mica male! Andando avanti con la lettura, però, vediamo che 1.046.239 dei nuovi occupati sono a tempo determinato. Acribia da parte nostra? Forse, ma rimane il fatto che  queste persone oggi lavorano, domani può darsi, dopodomani quasi certamente non più. Come noto, un lavoro a tempo indeterminato è la condizione minima per mettere su famiglia, fare un mutuo, guardare al futuro, far crescere un paese. La BCE aveva chiesto ai paesi “deboli” il soddisfacimento di almeno uno di tre parametri sull’occupazione, utili per considerare un paese “in movimento” anziché fermo. Sono riusciti a soddisfare tutte e tre le condizioni paesi come Spagna, Cipro, Portogallo, Slovacchia (prego rileggere il nome dei  paesi…). La Grecia ha soddisfatto un parametro (la Grecia!), l’Italia nessuno. L’occupazione, cioè, in Italia è ferma, al di là della propaganda sul milione di nuovi posti di lavoro, già sentita in altre occasioni.

Il Governo, dal suo dormiveglia di riforme atte a rilanciare l’economia (parliamo di quelle vere), aveva previsto per il 2017 un aumento del Pil del 1,1%, basato sulla cosciente inadeguatezza dei provvedimenti presi. Si ritrova invece con un aumento del 1,5%,  dovuto interamente all’attivismo della classe imprenditoriale  e lavoratrice italiana, e naturalmente lo cavalca come se fosse farina del suo sacco. In realtà gli ultimi governi hanno solo perso tempo in  referendum e discussioni inutili e prolisse su riforme e controriforme elettorali alla ricerca di quella buona per loro ma non per il paese, che rimane sempre sullo sfondo.

Ma ragionano così anche le cosiddette opposizioni; quindi il panorama è alquanto compromesso.

Nel 2050, sempre se il mondo così come lo conosciamo esisterà ancora, l’Italia sarà prima in classifica per ricchezza prodotta. Ma a classifica invertita.

La classifica vedrà nell’ordine, fra gli altri: Italia,Vietnam, Filippine, Corea del Sud, Iran, Pakistan, Egitto, Nigeria, Turchia, Messico, Indonesia, e finirà coi soliti paesi “forti”: Usa, Cina , India, eccetera. Ma per leggerla correttamente dovremo appunto capovolgerla.

Ma, tranquilli, fra le pagine di un giornale, in Tv o su Facebook, ci sarà sempre qualcuno che ci dirà che siamo primi in classifica.