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Dopo le recenti delibere di Seregno e Macherio che concedono l'edificazione all'interno di aree verdi, le associazioni ambientaliste scrivono una lettera aperta al Presidente e all'Assessore alla pianificazione territoriale della Provincia di Monza e Brianza chiedendo loro di salvaguardare tali aree.

 

Riceviamo e pubblichiamo

Egr. sigg.
Dario Allevi, Presidente della Provincia di Monza e Brianza
Antonino Brambilla, Assessore alla Pianificazione Territoriale e Parchi

Come coordinamento di gruppi ed associazioni ambientaliste stiamo seguendo con estrema attenzione iter e contenuti di quello che sarà il futuro PTCP.

Le vostre dichiarazioni pubbliche sull’intenzione di salvaguardare le ormai scarse zone verdi della provincia e di preoccupazione per il CONSUMO di SUOLO, che ha raggiunto livelli intollerabili, ci avevano fatto sperare in politiche ambientali più decise da parte della nuova Provincia.
Purtroppo, al momento, non possiamo dirci soddisfatti poiché, rispetto alle intenzioni, si sono prodotti pochi fatti concreti ed inoltre non è stata resa ancora disponibile la documentazione riguardante il PTCP, sulla quale sia possibile formulare pareri e/o proposte.

Non vorremmo che si continuassero ad avvallare nuove espansioni edilizie su terreni liberi quando le aree urbane sono piene di immobili di vario genere e natura VUOTI. E questo non siamo noi a dirlo, ma le statistiche ISTAT, che comparano impietosamente la scarsa crescita demografica della provincia con la sproporzionata, invece, disponibilità di vani vuoti potenzialmente utilizzabili.
Si continua quindi a CONSUMARE SUOLO per meri investimenti sul mattone (a volte anche poco chiari dal punto di vista legale, come le recenti inchieste giudiziarie hanno svelato) e per incassare i conseguenti oneri di urbanizzazione, che ben poco hanno a che fare con un governo del territorio attento a tutte queste dinamiche.

Sarebbe utile e auspicabile che il confronto desse vita a politiche ambientali, a partire dal PTCP, che tengano conto di queste preoccupazioni e implementino le proposte di chi, da anni, lavora per la tutela dell’ambiente. Questo sinora non è successo. Quest’opportunità non va sprecata.

Siamo convinti comunque che non si deve abbassare la guardia neanche sui piccoli interventi di erosione del verde, neanche su quelli che qualche amministratore definisce “microinterventi correttivi in frangia o in ambiti già compromessi” all’interno di un PLIS, perché anche i piccoli interventi, sommati fra di loro, vanno a diminuire la troppo scarsa quantità di suolo inedificato rimasto. Pensiamo anzi che, laddove è possibile, questa quantità debba essere aumentata, imponendo ad esempio una congrua quota di verde nel recupero delle aree dismesse.

Tutto ciò premesso, vogliamo segnalarvi quanto è successo nei comuni di Seregno e Macherio e che temiamo avvenga analogamente, e magari più massicciamente, in altri comuni attraversati da Pedemontana.

 

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Seregno è toccata solo marginalmente da questa infrastruttura, tuttavia tre famiglie sono state espropriate delle loro case e l’Amministrazione Comunale con una recente delibera ha concesso loro il permesso di edificazione in terreni all’interno del PLIS Brianza Centrale.

Parallelamente a Macherio, nonostante alcune proposte alternative presentate preventivamente sia a Pedemontana che all'Amministrazione Comunale da parte delle associazioni locali aderenti al nostro coordinamento, nella seduta dello scorso 20 aprile, il Consiglio Comunale all'unanimità ha  concesso l'edificazione di sei abitazioni, di altrettante famiglie espropriate, nel cuore di un'area agricola e forestale (per buona parte inserita negli Ambiti Agricoli Strategici indicati dalla vostra amministrazione) che, fatto salvo quelle incluse nel perimetro del Parco della Valle del Lambro, risulta essere l'ultima rimasta inedificata sul territorio comunale. Un'area già, da alcuni anni, proposta come parco sovracomunale (Plis Alma Solis / ampliamento Plis Brianza Centrale), nonché ampiamente interessata sia dalle opere di compensazione ambientale di Pedemontana, sia dal passaggio di un corridoio primario della Rete Ecologica Regionale ed, infine, considerata la sua prossimità al tracciato autostradale, ci auguriamo inclusa negli ambiti di tutela del futuro Piano Territoriale Regionale d'Area.

Pur essendo solidali con queste famiglie e comprendendo le loro esigenze, pensiamo che queste soluzioni non siano corrette, in quanto privano la collettività di un bene molto prezioso, appunto perché ormai molto scarso, cioè il verde.

Pensiamo che nei territori comunali si potessero reperire terreni già edificabili secondo le norme vigenti o addirittura – meglio ancora – abitazioni in vendita già costruite, visto che dalle statistiche sappiamo che le abitazioni esistenti nei nostri comuni superano di gran lunga il fabbisogno della popolazione e per buona parte non sono utilizzate.

Riteniamo che il permesso a costruire in deroga alle norme vigenti concesso agli espropriati da Pedemontana sia un mezzo – a scapito della collettività – per ridurre il malcontento della popolazione per quest’opera e, probabilmente, per abbassare il livello degli indennizzi.
Riteniamo inaccettabili questi ulteriori costi ambientali che vanno a gravare su un territorio compromesso da decenni di edificazione selvaggia e che verrà devastato da un’opera di così grande impatto come la nuova autostrada.

E’ inutile che società Pedemontana si faccia un vanto delle “compensazioni ambientali” (che ancora non sappiamo con certezza quanto avranno veramente di “ambientale” e se e come verranno fatte), quando poi si erode ancora il verde per questi “effetti collaterali” che sono gli espropri.

 

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Per questo chiediamo all’Amministrazione Provinciale di opporsi alle delibere del Comune di Seregno e del Comune di Macherio al fine di salvaguardare il PLIS “Brianza Centrale” e le aree
agricole e forestali di Macherio  da una nuova cementificazione, e questo anche in coerenza con le vostre recenti deliberazioni sul tema del consumo di suolo e della salvaguardia dei PLIS, deliberazioni che non solo approviamo ma che sosteniamo attivamente.

Qualora non fosse possibile annullare le delibere in questione, chiediamo che vengano reperite a Seregno nuove aree libere, di estensione almeno doppia, da inserire nel PLIS “Brianza Centrale” a compensazione di quelle destinate all’edificazione e, nello specifico di Macherio, che venga attuata definitivamente la salvaguardia delle aree agricole e forestali ad ovest di Via Bosco del Ratto e a nord dell'asse stradale costituito dalle vie Sant'Ambrogio, Cardinal Ferrari e da Viale Regina Margherita.

Cordiali saluti.
Paolo Conte
Portavoce di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

Adesioni:
Osservatorio PTCP di Monza e Brianza
Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale
WWF Sezione Regionale Lombardia
Legambiente Lombardia
WWF Comitato Groane
Associazione Torrette Bini Dosso Boscone - Macherio
Circolo Legambiente e di Seregno
Circolo Legambiente "R. Giussani "di Desio
Circolo Legambiente "Alexander Langer " di Monza
Circolo Legambiente "Laura Conti" di Seveso
Associazione per i Parchi del Vimercatese
Sinistra ed Ambiente - Meda
Lista per Biassono
Associazione perla mobilità sostenibile " eQUIbici " - Lissone
Amici della Natura - Triuggio