Non sono i soliti ambientalisti a dirlo ma i dati forniti dalla CGIA di Mestre:
per ogni nuovo posto di lavoro nella grande distribuzione, se ne perdono 6 nei piccoli negozi
La notizia non è nuova ma nemmeno così vecchia da non meritare di essere ripresa. Uno dei capisaldi delle giustificazioni usate dai sostenitori dei centri commerciali sembra avere i piedi di argilla. Si è sempre detto che iper e super portano occupazione ma il celebre CGIA di Mestre (l'Associazione degli artigiani e delle piccole imprese nota per le sue indagini illuminanti) non pare proprio essere d'accordo: Tra il 2001 e il 2009 la superficie di vendita della grande distribuzione (1) è cresciuta del 65% circa. Nel frattempo i piccoli negozi sono diminuiti di oltre 51.000 unità. Secondo Bortolussi “ogni posto di lavoro creato nella grande distribuzione costa 6 posti di lavoro nelle piccole botteghe commerciali”. Ecco il comunicato integrale.
I centri commerciali hanno strozzato i piccoli negozi
“Tra il 2001 e il 2009 – esordisce Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre - ad un aumento di poco più di 21.000 addetti nella grande distribuzione, nelle piccole botteghe commerciali si sono persi quasi 130.000 posti di lavoro. Vale a dire che ad ogni occupato che ha trovato un’occupazione nei centri commerciali, si sono persi 6 posti di lavoro tra i piccoli negozianti”.
“Tra il 2001 e il 2009 – esordisce Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre - ad un aumento di poco più di 21.000 addetti nella grande distribuzione, nelle piccole botteghe commerciali si sono persi quasi 130.000 posti di lavoro. Vale a dire che ad ogni occupato che ha trovato un’occupazione nei centri commerciali, si sono persi 6 posti di lavoro tra i piccoli negozianti”.
E’ questo uno dei principali risultati emersi da una recente analisi realizzata dalla CGIA di Mestre, che ha voluto verificare l’andamento di crescita registrato dalla grande distribuzione e la conseguente contrazione verificatasi tra le piccole attività di commercio al dettaglio.
Ebbene, il risultato emerso è il seguente: mentre nel periodo considerato la grande distribuzione ha aumentato la superficie di vendita del + 64,6% (passando da 2.066.318 a 3.401.913 mq di superficie di vendita), le attività di commercio al dettaglio sono diminuite di oltre 51.000 unità. Se si considera che mediamente una piccola attività commerciale dà lavoro a circa 2,5 addetti, la CGIA stima che si sono persi quasi 130.000 addetti. Per contro, la grande distribuzione ha aumentato il numero di addetti di circa 21.000 unità.
“Pertanto – ribadisce Bortolussi – possiamo dire che ad ogni posto di lavoro creato dai grandi centri commerciali, se ne perdono 6 nel piccolo commercio. Insomma, tra la crisi dei consumi e la diffusione della grande distribuzione, i piccoli sono stati costretti a chiudere bottega”.
Se l’attenzione viene posta sui dati regionali, è importante segnalare che l’unica grande Regione che ha registrato una contrazione della superficie di vendita della grande distribuzione è stato il Lazio (-14%). Il Lazio è anche l’unica realtà territoriale in Italia che presenta un aumento positivo della variazione delle piccole attività commerciali pari al + 6,7% (in termini assoluti pari a + 2.678 negozi). Tutte le altre regioni hanno visto un deciso aumento della presenza della grande distribuzione e una corrispondente contrazione delle piccole botteghe commerciali.
Aumento superficie Ipermercati e declino degli Esercizi Specializzati (2001-2009) |
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REGIONI |
Grande distribuzione (*) |
COMMERCIO AL DETTAGLIO IN ESERCIZI SPECIALIZZATI (**) |
Var. % Superficie Ipermercati (dal 2001 al 2009) |
Variazione % Numero Imprese Attive |
|
Lazio |
-14,0 |
+6,7 |
Valle d'Aosta |
-7,8 |
-18,1 |
Toscana |
+15,5 |
-19,4 |
Veneto |
+39,1 |
-14,8 |
Emilia Romagna |
+41,1 |
-18,3 |
Lombardia |
+42,2 |
-19,6 |
Umbria |
+78,9 |
-15,2 |
Sardegna |
+80,9 |
-6,0 |
Liguria |
+89,4 |
-17,5 |
Piemonte |
+97,7 |
-17,9 |
Marche |
+112,0 |
-14,7 |
Puglia |
+136,4 |
-4,8 |
Basilicata |
+146,5 |
-10,9 |
Abruzzo |
+197,7 |
-9,9 |
Campania |
+209,7 |
-5,1 |
Friuli Venezia Giulia |
+211,8 |
-25,5 |
Sicilia |
+268,2 |
-7,8 |
Calabria |
+317,5 |
-12,4 |
Trentino Alto Adige |
+341,8 |
-21,2 |
Molise |
n.c. |
-13,3 |
ITALIA |
+64,6 |
-11,3 |
(*) Superficie di vendita superiore a 2.500 mq; dati relativi al primo gennaio 2001 e 2009. |
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(**) Alimentari e bevande, tessili, ferramenta, elettrodomestici, mobili, libri, artcoli sportivi |
||
e giocattoli, orologi. |
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n.c.: non calcolabile per il Molise in quanto nel 2001 non vi era nessun ipermercato. |
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Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Ministero Sviluppo Economico e Infocamere |
La crescita della Grande distribuzione e declino degli Esercizi Specializzati (2001-2009) |
REGIONI |
IPERMERCATI (*) |
COMMERCIO AL DETTAGLIO IN ESERCIZI SPECIALIZZATI (**) |
|
Var. Numero di Ipermercati dal 2001 al 2009 |
Var. Addetti negli Ipermercati dal 2001 al 2009 |
Numero Imprese Attive in meno |
|
Abruzzo |
+11 |
+1743 |
-1060 |
Basilicata |
+2 |
+223 |
-562 |
Calabria |
+10 |
+768 |
-2420 |
Campania |
+11 |
+1714 |
-3140 |
Emilia Romagna |
+12 |
+2331 |
-5265 |
Friuli Venezia Giulia |
+13 |
+1027 |
-2038 |
Lazio |
-12 |
-755 |
+2678 |
Liguria |
+4 |
+935 |
-2710 |
Lombardia |
+39 |
+2235 |
-10766 |
Marche |
+9 |
+627 |
-1583 |
Molise |
+3 |
+312 |
-354 |
Piemonte |
+35 |
+4593 |
-5397 |
Puglia |
+11 |
+412 |
-1684 |
Sardegna |
+8 |
+506 |
-836 |
Sicilia |
+16 |
+1094 |
-3409 |
Toscana |
-1 |
+581 |
-5861 |
Trentino Alto Adige |
+6 |
+497 |
-1118 |
Umbria |
+3 |
+274 |
-1023 |
Valle d'Aosta |
-1 |
-770 |
-187 |
Veneto |
+24 |
+2728 |
-4279 |
ITALIA |
+203 |
+21075 |
-51014 |
(*) Superficie di vendita superiore a 2.500 mq; dati relativi al primo gennaio 2001 e 2009 |
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(**) Alimentari e bevande, tessili, ferramenta, elettrodomestici, mobili, libri, articoli sportivi |
|||
e giocattoli, orologi. |
|||
Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Ministero Sviluppo Economico e Infocamere |
1( ) Include gli esercizi di vendita al dettaglio con assortimento tale da soddisfare almeno l’80% dei bisogni dei consumatori. Pertanto, si fa riferimento agli Ipermercati e alle Grandi Superfici Integrate con superficie di vendita uguale o superiore ai 2.500 mq.