La fiducia dei consumatori scende: il momento di spesa più importante dell’anno si annuncia fosco
Si avvicina il Natale, il periodo più importante per i consumi. È il momento dell’”ora o mai più” per moltissimi settori commerciali: o si mettono a posto i fatturati sfruttando la spinta di vacanze e tredicesime, oppure l’inverno, commercialmente parlando, sarà durissimo. In Italia come si annuncia la situazione? È possibile dire qualcosa guardando i report che sono stati emessi da qualche settimana, in particolare da Prometeia, società che si occupa di elaborare previsioni sull'economia italiana ed internazionale, oltre che di consulenza aziendale. Il quadro si presenta così così, sconfessando una volta di più gli ormai vecchi inviti all’ottimismo del governo e confermando le lamentele ecumeniche degli ultimi mesi. Non che tutto si presenti fosco, anzi, ma di certo le bottiglie di spumante è bene tenerle per momenti più intimi e familiari piuttosto che per festeggiare i risultati commerciali.
Andiamo nel dettaglio. L’indice di fiducia dei consumatori è, ad ottobre 2010, di diversi punti sotto il livello del 2009 (105 vs 109) ed in diminuzione rispetto ai mesi precedenti, quando il clima di fiducia aveva pareggiato i livelli di aprile 2010 (quelli della retorica di governo del “noi superiamo la crisi meglio degli altri”, prima che fosse annunciata la manovra correttiva di bilancio). Peggiorano le aspettative sul quadro personale e i giudizi sul momento contingente ma, se si allarga lo sguardo, al contempo migliora l’indice che monitora la situazione economica generale e aumenta il numero di coloro che ritengono il periodo attuale favorevole per l’acquisto di beni durevoli (quelli che richiedono maggiori investimenti come auto, attrezzature industriali, macchinari, ecc.).
Attenzione alle parole: ritenere un momento favorevole per gli investimenti in beni durevoli non significa poi avere le risorse per effettuarli. Di qui le montagne russe tra percezioni sul quadro personale e valutazioni sul quadro economico generale. Non a caso, sono ancora molto caute tutte le espressioni che riguardano le intenzioni di spesa a breve termine, chiaro segnale di incertezza sulle prospettive future. Prometeia, non a caso, segnala testualmente che “calano ancora infatti le intenzioni di spesa per l’auto e l’abitazione e si stabilizzano quelle sulla manutenzione”.
Campa cavallo… un cavallo che continua a risparmiare sui consumi alimentari (la spesa alimentare domestica è attesa in calo dello 0,4% nel 2010, ma soffrono meno gelati e prodotti surgelati) e a spendere qualcosina in più (+0,7% quest’anno) per quelli non alimentari (in sofferenza auto, motocicli, libri e gioielleria; in crescita, come al solito, l’elettronica di consumo). In sintesi: meno biada, più finimenti hi-tech. Vedremo fin dove arriverà il galoppo.