Continua il monitoraggio a cura della Fim Cisl Brianza sulle situazioni di crisi nel nostro territorio, realizzato nel periodo luglio – dicembre 2010.
Riceviamo e pubblichiamo
In tutta la Brianza in questo secondo semestre sono 273 (contro le 456 del semestre precedente) le aziende industriali ed artigiane coinvolte da processi di crisi e/o difficoltà con un totale in queste realtà di 8.545 (erano 14.067) addetti occupati e di 5.593 (erano 9.839) addetti coinvolti dall’utilizzo di “ammortizzatori sociali”.
Nello specifico i dati, in difetto negativo (mancano alcuni dati di realtà dove come Fim Cisl non siamo al momento a conoscenza o sono giunti in ritardo dopo la registrazione), relativi al settore metalmeccanico e del territorio della Brianza vedono:
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112 aziende con l’utilizzo di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) e 3.615 addetti coinvolti
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13 aziende con l’utilizzo di cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) e 780 addetti coinvolti
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151 aziende con l’utilizzo di cassa integrazione in deroga con 939 addetti coinvolti
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8 aziende hanno utilizzato la procedura di mobilità (licenziamenti) con 259 addetti coinvolti.
Vi sono alcune di queste aziende dove si utilizza uno strumento “doppio”, dove per esempio oltre alla CIGO si utilizza anche la CIG in deroga per la presenza di apprendisti, oppure oltre alla CIGO o la CIGS si utilizza anche la mobilità.
Fatto 100 il totale degli occupati nelle aziende prese a riferimento da questo campione, si evince che il 60% dei lavoratori è coinvolto con l’utilizzo della CIGO, il 35% dalla CIGS e CIG in deroga e infine il 5% dalla mobilità.
Questi dati testimoniano che si sta continuando a tenere, nonostante le grosse difficoltà dovute all’eccezionalità di questa crisi che sta durando dal secondo semestre 2008 e che ha visto il massiccio ricorso agli strumenti, per mantenere una tenuta occupazionale dentro le aziende, cercando di evitare il più possibile il ricorso della mobilità (licenziamenti collettivi).
In riferimento al primo semestre del 2010, vi è una diminuzione del numero delle aziende industriali coinvolte da processi di crisi e anche del numero degli addetti, rimangono c9omunque numeri ancora importanti, a testimoniare che la crisi non è ancora finita, anzi è tuttora molto evidente.
Pertanto questa diminuzione del numero di aziende di questo periodo, va correttamente inquadrato nel contesto del rilevante utilizzo avvenuto negli ultimi tre anni di incidenza della crisi
Pur in una rilevazione parziale e in difetto, va inoltre segnalato che in molte di queste aziende si sono fatti più di un accordo per la gestione dei singoli ammortizzatori, in qualche caso con passaggio dalla cassa ordinaria alla cassa straordinaria per superamento del periodo massimo utilizzabile della CIGO.
Rimane il problema delle lavoratrici e dei lavoratori “precari” con contratto di somministrazione e/o a termine che sono quelli che “troppo silenziosamente” hanno già perso il posto di lavoro perché le aziende non li hanno confermati alla scadenza del loro contratto.
Crescono i casi di lavoratori colpiti dai provvedimenti legati alla crisi, che presentano grosso problemi legati alla diminuzione del loro reddito e fanno richiesta di utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla Curia milanese piuttosto che da alcuni Comuni.
I dati della crisi dell’occupazione continuano a presentarsi in modo assolutamente pesante nel settore e i segnali di miglioramento degli indicatori finanziari non devono trarre in inganno e indurre ad allentare l’attenzione sui problemi dell’industria manifatturiera e del settore metalmeccanico.
Le dinamiche dell’economia reale rispetto a quella finanziaria vanno tenute distinte. Vanno affrontati in modo consapevole i nodi della debolezza industriale, senza attendere improbabili riflessi di “naturale” miglioramento dall’andamento di alcuni indicatori economici.
La crisi finanziaria ed economica internazionale ha prodotto conseguenze di rallentamento dell’attività produttiva e si è sovrapposta alla debolezza strutturale del nostro apparato industriale.
Il calo degli ordinativi sommato in molti casi alla sospensione dei programmi di investimento rischia di ritardare o vanificare gli sforzi necessari per l’innovazione dei prodotti e servizi.
E’ necessario che il sistema industriale individui e sviluppi strategie di sviluppo di lungo periodo, per consentire al nostro sistema di fronteggiare le difficoltà e di uscirne in condizioni adeguate.
Il rallentamento dei programmi di investimento è conseguenza anche delle politiche restrittive di accesso al credito praticate dal sistema bancario, che pur sollecitato a diversi livelli, non sta mostrando segnali di revisione.
Occorre difendere il sistema industriale con politiche adeguate!
Vanno attuate politiche pubbliche di sostegno agli investimenti e all’accesso al credito, condizionate da programmi di consolidamento industriale e piani sociali per l’occupazione da parte delle imprese
Va tutelata e sostenuta l’occupazione che costituisce insieme patrimonio professionale e di conoscenza per le aziende e preziosa ricchezza per il nostro territorio con l’utilizzo di strumenti alternativi ai licenziamenti e con l’attuazione di politiche attive del lavoro e di riqualificazione
Occorre quindi attivare le energie e le competenze dei sistemi locali (istituzioni, sistema formativo, imprese, sindacati), per l’analisi dei punti di criticità e l’individuazione di obiettivi e progetti di rafforzamento dei fattori di competitività, con la pianificazione dello sviluppo del territorio
Riportiamo nello specifico la situazione del monitoraggio effettuato nelle quattro zone sindacali su cui siamo organizzati in Brianza come metalmeccanici.
Zona di Vimercate
67 aziende coinvolte con 3.480 addetti occupati e 2.166 addetti coinvolti, di cui:
27 aziende con utilizzo di CIGO e 1.153 addetti coinvolti
8 aziende con utilizzo di CIGS e 566 addetti coinvolti
35 aziende con utilizzo di CIG in deroga e 288 addetti coinvolti
3 aziende con utilizzo di mobilità e 159 addetti coinvolti
Zona di Desio
103 aziende coinvolte con 1.432 addetti occupati e 1.250 addetti coinvolti, di cui:
50 aziende con utilizzo di CIGO e 911 addetti coinvolti
0 aziende con utilizzo di CIGS
55 aziende con utilizzo di CIG in deroga e 334 addetti coinvolti
1 aziende con utilizzo di mobilità e 5 addetti coinvolti
Zona di Carate
60 aziende coinvolte con 1.208 addetti occupati e 676 addetti coinvolti, di cui:
23 aziende con utilizzo di CIGO e 424 addetti coinvolti
1 aziende con utilizzo di CIGS e 20 addetti coinvolti
35 aziende con utilizzo di CIG in deroga e 177 addetti coinvolti
2 aziende con utilizzo di mobilità e 55 addetti coinvolti
Zona di Monza
43 aziende coinvolte con 2.425 addetti occupati e 1.501 addetti coinvolti, di cui
12 aziende con utilizzo di CIGO e 1.127 addetti coinvolti
4 aziende con utilizzo di CIGS e 194 addetti coinvolti
26 aziende con utilizzo di CIG in deroga e 140 addetti coinvolti
2 aziende con utilizzo di mobilità e 40 addetti coinvolti
Il Segretario generale
Fim Cisl Brianza
Gianluigi Redaelli
Dati 1 luglio - 31 dicembre 2010 |
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LE SITUAZIONI DI CRISI PER CLASSI DIMENSIONALI DI IMPRESA |
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CLASS DIP |
ContaNumeri - Azienda |
Somma - Dipendenti |
Somma di Crisi Totale Lavorat |
Somma di Crisi Totale Lavorat2 |
Somma - Cigo Lavorat |
Somma - Cigs Lavorat |
Somma di Cigs Deroga |
Somma - Mobilità Lavorat |
% aziende |
% addetti |
aziende fino a 100 dipendenti |
261 |
3.339 |
2.926 |
59% |
1.696 |
1.209 |
939 |
21 |
96% |
39% |
aziende oltre i 100 dipendenti |
12 |
5.206 |
1.994 |
41% |
1.253 |
503 |
0 |
238 |
4% |
61% |
273 |
8.545 |
4.920 |
100% |
2.949 |
1.712 |
939 |
259 |
Aziende Brianza |
Dipendenti |
Esuberi denunciati |
Crisi Totale Lavorat |
Cigo Lavorat |
Cigs Lavorat |
Mobilità Lavorat |
||
Aziende -> |
273 |
8 |
273 |
112 |
164 |
8 |
||
Lavoratori -> |
8.545 |
259 |
5.593 |
3.615 |
1.719 |
259 |
||
CIGS |
Cigs crisi Lavorat |
Cigs ristruttur Lavorat |
Cds Lavorat |
Cigs Deroga |
||||
Aziende -> |
11 |
2 |
0 |
151 |
||||
Lavoratori -> |
480 |
300 |
0 |
939 |
||||
MOBILITA' |
Mobilità ordinaria |
Mobilità pensione |
Chiusura Fallimento |
|||||
Aziende -> |
8 |
0 |
0 |
|||||
Lavoratori -> |
259 |
0 |
0 |
Situazioni di crisi dell'occupazione - |
Dati 1 luglio - 31 dicembre 2010 |
|||||
CRISI TOT |
CIGO |
CIGS |
MOBILITA' |
|||
AZIENDE |
ESUBERI AZIENDE |
CRISI AZIENDE |
CIGO AZIENDE |
CIGS AZIENDE |
MOBILITA' AZIENDE |
|
Aziende -> |
273 |
8 |
273 |
109 |
164 |
8 |
100% |
3% |
100% |
39% |
58% |
3% |
|
ADDETTI |
ESUBERI LAVORATORI |
CRISI LAVORATORI |
CIGO LAVORATORI |
CIGS LAVORATORI |
MOBILITA' LAVORATORI |
|
Lavoratori -> |
8.545 |
259 |
4.920 |
2.949 |
1.712 |
259 |
100% |
3% |
58% |
60% |
35% |
5% |
|
Dati 1 luglio - 31 dicembre 2010 |
Numero aziende |
Numero Lavoratori coinvolti |
||||
Cassa Integrazione ordinaria |
109 |
39% |
2.949 |
60% |
||
Cassa Integrazione straordinaria |
164 |
58% |
1.712 |
35% |
||
di cui Cassa in Deroga |
151 |
92% |
939 |
55% |
||
Mobilità |
8 |
3% |
259 |
5% |
||
Totale aziende in crisi |
273 |
4.920 |
Tot Sospesi |
|||
Addetti totali |
8.545 |