Analisi dei consumi elettrici del territorio dal 2010 al 2016
Quando si valuta un trend economico, uno dei difetti tipici dell’analisi è sicuramente la tendenza ad analizzarlo puntando esclusivamente ai numeri. Quando invece, lo sappiamo bene, molte dinamiche di cambiamento socio-economico sono invece trascinate da fenomeni non direttamente misurabili e quantificabili. La forte trasformazione della nostra identità è ad esempio fortemente legata al sempre più elevato livello di interconnessione col mondo esterno (anzi – diciamolo pure – col mondo), il che consente di trasferire istantaneamente da noi gusti e informazioni da un punto all’altro della terra letteralmente alla velocità della luce.
E tuttavia in questa analisi dei consumi energetici, pur “old economy”, ritengo vi sia ancora una utilità nel vedere in modo tangibile cosa stia succedendo al nostro sistema economico, ai nostri stili di vita, in un periodo (anni 2010-2016) nel quale l’Italia sta vivendo la più forte crisi economica del dopoguerra. Penso che l’analisi dei dati di consumo elettrico sia ancora un’importante risorsa di conoscenza per qualsiasi territorio che intenda porsi in modo analitico e conoscitivo rispetto a se stesso, cercando di capire cosa in sostanza dove ci si stia dirigendo.
I dati di consumo, rappresentati in serie storica, consentono infatti (soprattutto se articolati per le varie tipologie di utilizzo) una conoscenza del proprio ambito che va ben oltre al dato energetico (che pure è importante): la pervasività dei consumi elettrici in tutte le attività (lavorative e non) li rende tali da essere un utile strumento per l’analisi sociale del territorio, permettendo di rilevare dinamiche specifiche, tendenze in essere e analisi di peculiarità locali difficilmente identificabili con altri anche più sofisticati strumenti di indagine.
La fonte dei dati per questa analisi è stata rilevata da Terna SpA, partendo dal primo anno disponibile per la Provincia di Monza e della Brianza (anno 2010). I dati del più recente anno di raffronto (2016) sono stati pubblicati solo a fine 2017, il che li rende poco utili per una analisi di trend congiunturale ravvicinata, ma che li rende viceversa un’ottima fonte informativa per analizzare i consumi del territorio con ottica pluriennale, e da qui cogliere le tendenze economiche di medio-lungo periodo.
Confronti energetici Italia – Provincia di Monza e Brianza
Nel seguito sono rappresentati i consumi elettrici in MWh del 2010 e 2016, relativi alla Provincia di Monza e Brianza e nazionali, in forma aggregata e sintetica, ponderati sul totale.
Numerose osservazioni si impongono nelle dinamiche di consumo, a distanza di ben sette anni: innanzitutto i consumi della Provincia di Monza e della Brianza (nel seguito: MB) si sono ridotti di un solo -0,9%, ovvero di circa un quinto rispetto al calo nazionale (-4,6%). A livello consumi del comparto industriale, la riduzione in calo dal 2010 al 2016 vede una discesa del -4,1% di MB, assai più contenuta del -11,3% patito dal totale Italia.
Interessante inoltre il dato del comparto terziario: che in MB è cresciuto di più (+8,2%) rispetto al dato italiano (+5,9%): in entrambi i casi si rileva come la crescita dei consumi (e quindi dell’economia) dei servizi è stata utile quanto meno a mitigare l’impatto negativo del calo dei consumi del comparto industriale. A livello domestico, il calo dei consumi MB (-4,4%) è assai inferiore al dato italiano (-7,5%). Sarebbe interessante capire quanto tale dinamica sia frutto di scelte energetiche consapevoli e quanto invece meramente legato alla crisi economica.
Come si può notare, nonostante la crescita dei prelievi dei servizi, MB si conferma realtà a vocazione assai più manifatturiera rispetto alla media italiana, con un peso dei consumi industriali – nel 2014 – pari al 49% del totale, un valore di 8 punti percentuali superiore rispetto al dato nazionale. Altro elemento interessante, la sostanziale inesistenza in MB di consumi elettrici significativi nel comparto agricoltura (2% del totale invece, a livello Italia).
Consumi 2010-2016 Provincia MB - Italia, raffronto per dettaglio tipologia industriale e servizi
Nella tabella seguente è dato l’analogo confronto di cui sopra, dettagliato nell’ambito dei consumi settoriali industriali e delle aziende di servizio: un’analisi che consente di cogliere meglio le tendenze in atto e le dinamiche economiche del nostro territorio:
Come si nota dalla tabella, nel territorio MB l’ambito industriale più energivoro è quello della meccanica (che in realtà include anche la meccatronica ed elettronica), seguito da ma quello chimico-farmaceutico; il “Legno e mobilio” si colloca a livelli di consumo nettamente più ridotti.
Tra l’altro, i prelievi MB nel comparto chimico dal 2010 al 2016 sono in crescita del 15%, che contrasta con una corrispondente riduzione a livello nazionale del 10%. Unico ulteriore “grande comparto” MB risultato in crescita nel settennato risulta infine essere quello aziende “ceramiche e vetrarie”, che sale del 4% contro il corrispondente calo nazionale dei consumi pari al 12%.
Per tutti gli altri ambiti industriali di rilevanza significativa in termini di prelievo nel territorio MB, si registra nel settennato viceversa un calo, a volte davvero impressionante: legno e mobilio -17%, plastica e gomma -12%, alimentare -11%, tessile -16%, cartaria -22%.
Il tutto sino a giungere (in negativo) al segmento che più ha ovviamente patito la crisi negli ultimi anni, ovvero quello dell’edilizia: laterizi -76%, manufatti in cemento -63%.
Diversa e peculiare viceversa è la dinamica del consumo del terziario che – come si è già detto – a livello totale in MB cresce di oltre l’8% e mostra al suo interno dinamiche veramente interessanti.
Se infatti i consumi elettrici dei tradizionali e ben noti ambiti di servizio (commercio, ristoranti, bar, assicurazioni e finanziari, trasporti) sono tutti in calo a doppia cifra, con delle percentuali variabili dal -10% al -25%, interessante appare invece la crescita dei cosiddetti “nuovi servizi” del terziario (nuovi media, ricerca, consulenza tecnica e ambientale, laboratori di analisi scientifica, grafica, servizi alla persona, ecc.) i cui consumi in soli sette anni sono aumentati del 39%. Un segnale importante questo, che indica dove sta andando e andrà presumibilmente l’economia brianzola del futuro, passando cioè da un progressiva riduzione degli opifici e delle fabbriche a nuovi ambiti economici legata alla filiera dei servizi, con contenuti – si auspica – ad alto valore tecnologico aggiunto e soprattutto duraturi nel tempo.
Conclusioni
In questa pur sintetica e sommaria analisi della elevata mole di dati resa disponibile dai consumi elettrici della Provincia di Monza e Brianza è stato possibile proporre alcune chiavi di indagine e conoscenza degli elementi energetici territoriali, che si ritengono utili per una più efficace comprensione delle dinamiche di consumo, non solo industriali ma anche civili e di servizio. L’analisi ha potuto evidenziare alcune peculiarità tipiche dei consumi energetici della Provincia, caratterizzati da marcata identità e “personalità” nei prelievi.
Nei dettagli si segnala, come elemento principale, il contesto di debolezza complessiva dei consumi elettrici industriali nel settennato 2010-2016 (con unica importante eccezione del comparto chimico-farmaceutico, il secondo più rilevante in MB in termini di prelievi), che vedono una riduzione media del 4% e un quasi analogo calo dei consumi domestici.
Una nota invece positiva in Provincia MB, molto interessante e tutta ancora da studiare a fondo, è invece la forte crescita 2010-2017 dei consumi nel comparto “Altri servizi”, aumentati del 39% in soli 7 anni: una dinamica che può nascondere un forte mutamento economico in atto, che è indice di una ricerca da parte del tessuto economico provinciale verso altri sbocchi e altre strade, rispetto ai più tradizionali comparti manifatturieri del plastica-gomma, legno-arredo, dell’elettronica e della meccanica. Pur ancora trainanti, questi, ma in evidente dinamica in calo.