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Dagli anni '80 ai primi anni del XXI° secolo. L'evoluzione di una vasca, come impianto tecnologico e divenuta un'oasi faunistica di tutto rispetto

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uesto approfondimento sul tema si compone anche di un'intervista, realizzata da Pino Timpani ai conduttori e volontari agratesi Luigi D'Amato e Fabio Papotti. La Vasca Volano nasce negli anni ’80 come impianto tecnologico: la sua funzione è garantire la sicurezza del Bacino del Torrente Molgora. In caso di forti piogge. L’acqua che invade i tombini e le fognature, viene scaricata qui. Non si pensi ad acque compromesse dal contatto con gli scarichi. La faccenda merita spiegazioni. La prima ondata di pioggia raggiunge le acque nere, portandosi dietro anche materiali presenti sulle strade. Le ondate che seguono riempiono i livelli superiori della colonna d’acqua, fino a raggiungere uno sfioratore che asporta, appunto, il liquido in eccesso, costituito da pioggia. Questa porzione finisce alla Volano. Negli anni, il sito ha avuto vita a sé, scandita dalla gestione del quotidiano. Un sistema di pompe controlla il livello dell’acqua: quando è troppa, viene aspirata e rimessa nella rete sotterranea.

Il Comune di Agrate Brianza decide di fare diventare l’area un’oasi naturalistica o qualcosa di simile

Bisogna arrivare all’inizio del presente secolo per quella che sarà una vera e propria svolta. Il Comune di Agrate Brianza decide di fare diventare l’area un’oasi naturalistica o qualcosa di simile. L’entusiasmo degli amministratori è però direttamente proporzionale ad una non sufficiente preparazione tecnica. La richiesta presentata alle autorità preposte trova un rifiuto, mancano alcuni requisiti all’area e la documentazione sottoposta ha soprattutto tratti da passione giovanile. Poco importa: piccoli ambientalisti cresceranno.

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Osservatori alla Vasca Volano - Foto CROS Verenna

Nel 2006, il governo agratese ci riprova. Il cammino viene intrapreso con un progetto più organico. Interventi di riqualificazione sono progettati dall’architetto Luigi Villa: il Comune presenterà il tutto per recuperare finanziamenti. Attività di divulgazione interesseranno i fanciulli della Primaria: la spinta viene da una maestra molto sensibile a queste tematiche, Raffaella Sala. Ga voeur la sciresa, per dirla in vernacolo: uno studio sugli uccelli che frequentano il sito prende il via nell’aprile del 2007. Durerà oltre un anno, con uscite sul campo ogni due settimane. E si affaccia sulle sponde della Volano un personaggio che ne farà la storia: il fotografo agratese Gaetano Nava, che scopre la Volano su segnalazione arrivatagli in quel dell’Adda (pensa te).

Il profano collegherebbe il valore e l’importanza del luogo esclusivamente alla presenza del grande specchio d’acqua. L’occhio dei naturalisti, consesso cui il sottoscritto appartiene più per passione che per abilità, è calibrato in maniera differente. Già dalla prima visita l’attenzione, opportunamente supportata da binocolo e specola, si sofferma anche sui settori a ridosso del bacino. Le aree immediatamente limitrofi, a carattere agricolo, ospitano piccole siepi e piccole zone arbustive: un prezioso ritaglio di verde in un territorio molto urbanizzato. Un ritaglio promettente: questo il giudizio dopo la prima puntata in loco.

Il lavoro di studio sull’avifauna non termina certo con l’estate del 2008. Proseguirà nel tempo; non solo: gli studi sul campo interesseranno via via anche anche altri gruppi: alberi, erbe, farfalle, libellule, funghi. Il catalogo della biodiversità si accresce di mese in mese, diario prezioso.Mentre i fanciulli dell’elementare di Agrate – il ciclo di attività che li coinvolge in interessa un’interclasse completa, e per 5 anni – raccolgono dati di campo e stendono elaborati, si preparano interventi di grande portata.

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Il primo progetto della Vasca Volano nel 2008

E nel novembre 2008 giunge la notizia: il progetto si aggiudica dei fondi; in buona sostanza dovrebbe essere fatta per il nostro “buco di posto”, come qualcuno lo ha simpaticamente soprannominato. Febbraio 2010. Mese storico per la nostra Vasca. Senza troppi annunci e senza troppa enfasi partono i lavori. Ruspe e camion assumono connotati quasi poetici. Le sponde cambiano aspetto. Per i bambini delle classi coinvolte è un argomento da sviluppare, che si affianca ad un complesso lavoro di cartografia: mappare gli andamenti delle acque piovane sul terreno e la presenza di depressioni e buche che possono divenire stagni temporanei. Il progetto del Luiss Villa ridisegna le sponde. Da rettilinei, i bordi della Vasca diventano linee curve: promontori ed insenature, con l’obbiettivo di accrescere la biodiversità del sito. E piantumazioni: alberelli vengono messi in posto.

Segnalazioni di specie di interesse non mancano negli anni, segnalazioni che attirano fotografi e appassionati del binocolo anche da lontano. Nell’aprile 2012, un gufo di palude – specie che non si vede così comunemente – regala alla Volano momenti di celebrità: arriva gente anche da oltreconfine. E i consessi specializzati trovano il nome della Vasca nei programmi dei propri lavori: una vetrina agli Incontri Annuali di Ornitologia, manifestazione lombarda in vita da qualche tempo. L’edizione a cui siamo invitati è quella del 2009: un classico e immancabile quarto d’ora wharoliano. Nel 2011 sarà la volta del Convegno Italiano di Ornitologia, a Cervia: un poster a presentare i nostri studi di campo.L’inverno è sempre una stagione difficile per il sito. Le doppiette degli “amici della natura” – si autosoprannominano così, bontà loro – tormentano l’area. In qualche caso, creano anche pericolo per i frequentatori. Il destino e soprattutto le richieste dell’amministrazione locale faranno giustizia.

Una delibera della Provincia di Monza e Brianza, febbraio 2014, inserisce la Vasca all’interno dei confini del Parco del Molgora

Una delibera della Provincia di Monza e Brianza, febbraio 2014, inserisce la Vasca all’interno dei confini del Parco del Molgora. Nel frattempo, il Gruppo Micologico e naturalistico Ercole Cantù consolida la sua presenza: capitan Luigi D’Amato guida una truppa sparuta ma appassionata a garantire una presenza e una gestione del quotidiano. E un apicoltore locale piazza poco lontano dalle sponde del bacino d’acqua alcuni alveari: il miele della Volano, il miele della Volano. Sempre nel 2014, il Piano Faunistico Venatorio della Provincia allontana i cacciatori dal sito. Cartelli di divieto di caccia sono salutati con l’esultanza del caso. Il Parco del Molgora ottiene finanziamenti importanti dall’immancabile Bando Cariplo. I fondi sarebbero per tutta l’area protetta, in realtà. La fetta per la Volano permette, tra le altre cose, anche la creazione di una pozza per gli anfibi. Nel maggio 2015, la Vasca viene intitolata a Gaetano Nava, scomparso l’anno prima: è un giusto tributo al grande operato del nostro fotografo, cui dobbiamo tante preziose osservazioni e istantanee che han scandito la nostra storia.

Qualcosa va ad aggiungersi sugli orizzonti della Volano: un’isola galleggiante artificiale e alcune strutture per favorire l’insediamento di piccoli animali. E intanto la lista di specie di pennuti avvistati negli anni arriva a 150. Non male, per “un buco di posto”.

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Vasca Volano

Alcune note tecniche sempre utili

L’area è situata nel Comune di Agrate Brianza (MB), in zona industriale (per l’ubicazione consultare il blog http://lavocedellavolano.blogspot.com/ http://lavocedellavolano.blogspot.com/) è posta sul Livello Fondamentale della Pianura (quota tra 155 e 160 m slm), generato dalla deposizione di conoidi fluvioglaciali. Elemento di maggior rilievo è la Vasca Volano, struttura realizzata negli anni ’80 come impianto tecnologico per la sicurezza del bacino del Molgora: perimetro rombico (200 m di lato); superficie 40.000 mq; profondità massima, in condizioni di piena, di 6 m; pelo dell’acqua posto a 8 m sotto il piano campagna. Le acque presenti sono quasi esclusivamente di origine meteorica. Il territorio è costituito inoltre da coltivi (cereali in prevalenza), prati stabili e incolti. Fasce e chiazze ad arbusti e siepi, presenti in modo localizzato, arricchiscono la biodiversità; sono presenti vivai a piante d’alto fusto. Lungo le sponde della Vasca si hanno fasce a vegetazione acquatica, (spessore non superiore ai 3-5 metri): Typha latifolia e Phragmites australis.

Dal 2007 il Comune di Agrate Brianza (MB) ha dato vita ad un progetto di riqualificazione: indagini di campo, rinaturalizzazione e parziale ridisegno, divulgazione. D‘inverno l’area è poco appetibile per le specie ornitiche: insufficienti risorse alimentari, e disturbo da parte dei cacciatori. Durante le migrazioni, la Volano è rifugio per diverse specie; come per il periodo della nidificazione, non si registrano numeri di particolare rilievo. Partito nel febbraio 2010, il progetto di riqualificazione si prefigge una serie di obbiettivi: (ri)naturalizzazione dell’area, incremento della biodiversità, ricostituzione di brani del paesaggio agricolo tradizionale.

I primi interventi sono consistiti nel ridisegno del perimetro della Vasca e nella piantumazione di essenze

I primi interventi sono consistiti nel ridisegno del perimetro della Vasca e nella piantumazione di essenze. Le sponde del bacino hanno assunto in parte un andamento sinuoso, con l’obbiettivo di rendere più vario e mosso il paesaggio, in un settore è stata creata una fascia a bassissima profondità; è stata inoltre ricavata una piccola altura. Le piantumazioni hanno privilegiato essenze autoctone e piantine forestali; alberi e arbusti sono stati messi a dimora con andamento a chiazze e fasce allungate, per dar vita a siepi ed ecosistemi affini. Le operazioni sono una prima parte del progetto; decisiva potrà risultare l’acquisizione da parte del Comune di aree esterne al perimetro della recinzione. Tra i punti salienti vi sarà la creazione di una roggia che alimenti la Vasca con acqua (di buona qualità) del vicino Canale Villoresi: il rivo potrà assicurare maggiore ossigenazione al bacino e favorire interconnessioni con altri siti.

Ad oltre un anno dagli interventi sopra descritti, la comunità ornitica non ha subito particolari modifiche: l’elenco, e il relativo numero di coppie, dei nidificanti è rimasto invariato. Un progetto didattico quinquennale ha coinvolto un’interclasse della Scuola Primaria di Agrate Brianza. L’area è divenuta laboratorio all’aperto dedicato alle discipline naturalistiche. Gli alunni hanno seguito le trasformazioni della Vasca e il progetto promosso dalla Giunta agratese. Hanno anche fornito un diretto contributo ai progettisti, raccogliendo dati di terreno e facendo ipotesi per il futuro dell’area, e realizzando un opuscolo informativo e nidi artificiali per insetti. Sono state organizzate uscite per tutta la cittadinanza.

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Biacco (Hierophis viridiflavus)

L’area della Volano costituisce un significativo frammento di biodiversità in un territorio fortemente antropizzato ed urbanizzato. Si caratterizza per la presenza di importanti taxa, tipici di aree agricole e marginali (ambienti da tempo in sofferenza in gran parte dell’Europa) quali saltimpalo, allodola, averla piccola e tortora selvatica, e, in subordine, di settori umidi (tarabusino). Per la configurazione della comunità ornitica, costituisce uno dei molti esempi di settori non interessati da misure di salvaguardia ma meritevoli di tutela e valorizzazione. Come da tempo sottolineato (vedi tra gli altri Campedelli et al. 2010), la rete delle aree protette non risulta di per sé sufficiente alla protezione della biodiversità e a garantire continuità a cicli naturali. Gli studi sottolineano la bontà delle scelte della Giunta agratese, volte a trasformare il sito in oasi. Il progetto di riqualificazione e (ri)naturalizzazione – sorretto da proposte di divulgazione per la cittadinanza, anche extra moenia – è tappa obbligata, non bastando la mera tutela ad assicurare un futuro al sito. Va rafforzato il ruolo dei corridoi ecologici limitrofi; in questa direzione, va promosso l’ipotizzato inserimento dell’area all’interno del perimetro del Parco del Molgora.

Qui l'intervista di Pino Timpani

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.