Dal 24 al 27 ottobre 2013 al Binario 7 il nuovo spettacolo di Corrado Accordino
Riceviamo e pubblichiamo
PRIMA NAZIONALE
Una pioggia, incessante, continua, senza tregua. Alberi alti sessanta metri, il rumore di animali sconosciuti, in agguato. Una natura inespugnabile, la foresta pluviale e una stanza al centro della foresta. Tre sconosciuti, tre viaggiatori, tre fuggiaschi. Per pura casualità o volere del caso si ritrovano a condividere il ristretto spazio di una stanza in un luogo estraneo e inospitale a sud del mondo. Dove tutto è differente, almeno in apparenza. I rumori, le voci, le abitudini, il senso delle cose, abituarsi a un nuovo codice di sopravvivenza, abituarsi ad avere un po’ di compagnia, in questo luogo dove è ancora possibile sparire, uscire dal “campo”.
I tre protagonisti scopriranno che i loro destini sono intrecciati più di quanto possano immaginare. Qualcosa li lega, il loro desiderio di fuga, la loro ricerca di una nuova identità. Questo viaggio verso nuove latitudini li porterà a scoprire qualcosa di sé, qualcosa di terribilmente umano.
UNA STANZA A SUD | dal 24 al 27 ottobre 2013
drammaturgia e regia
Corrado Accordino
con
Alessandro Castellucci
Pasquale di Filippo
Giancarlo Latina
scene e costumi
MariaChiara Vitali
assistente scenografa
Gilda Esposito
disegno luci
Chiara Senesi
tecnico del suono
Raffaele Mezzanotte
assistente alla regia
Valentina Paiano
un ringraziamento a
Luigi Bertacchi
compagnia La Danza Immobile
spettacolo realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo
LO SPETTACOLO
Un linguaggio concreto, incisivo, caustico, ma anche ironico, pulp, surreale. I personaggi, in apertura credibili, autentici, “possibili” anche se dai tratti eccessivi, nella loro difficile convivenza vengono trascinati in un vortice di tensione, di divertimento e di delirio. Le loro relazioni di complicano, il sospetto prende forma, restare attaccati alla realtà è sempre più difficile. Ma cosa poi, è veramente reale?
SCENE E COSTUMI
La sintesi spaziale è sviluppata su un primo piano da semplici elementi di concretezza legati a una stanza di “fortuna” nel centro della foresta pluviale, mentre, verticalmente, la presenza di un tetto scomposto, capace di delimitare e ferire con squarci lo spazio, offre al pubblico il senso di costrizione e prigionia di un luogo lontano e impervio. I costumi, ispirati alla stravaganza pulp di Kill Bill e al mondo fumettistico di Dick Tracy, amplificano la potenza dei personaggi nel loro momento di trasfigurazione.
EFFETTI SONORI E ILLUMINOTECNICA
Un attento lavoro di effettistica sonora ci permette di raccontare tutto quello che si muove intorno alle pareti della stanza: il fruscio delle foglie, gli acquazzoni pluviali, i tuoni che squarciano il cielo, i versi di animali che si aggirano tra gli alberi. Le luci, attraverso il tetto, tagliano e amplificano lo spazio dentro e fuori la stanza, lo stato di infinita attesa di un tempo che non passa, la costrizione e il disagio di tre sconosciuti, il sospetto, i lampi di follia e la pioggia incessante che immobilizza, raggela e rompe la realtà.
Biglietti: intero € 18, ridotto € 15/€ 12 (under25, over65, convenzionati), under18 € 6
Repliche:
da giovedì 24 a sabato 26 ottobre 2013, ore 21
domenica 27 ottobre 2013, ore 16 e ore 21
UNA STANZA A SUD | dal 24 al 27 ottobre 2013
BIOGRAFIE
Max, l’assassino (interpretato da Pasquale di Filippo)
Max è quello che comunemente viene chiamano un cabrón, un essere malvagio, un hijo de puta, una bestia. È un vero uomo di quelli che appartengono ai fatti. Giunto nella stanza dopo settantaquattro giorni di viaggio, non sa per quanto si fermerà, non vuole farsi vedere troppo in giro. Deve riposare. Ma sente che qualcosa in lui sta cambiando. Si sente sospeso. La sensazione di solitudine che provava è svanita. Solo si basta. Ma poi ci sono alcuni segnali che non riesce a decifrare: accetta un ospite nella stanza e non ha l’istinto di soffocarlo durante la notte, nonostante questo ospite parli troppo per i suoi gusti. È ancor più sbalordito quando non caccia nemmeno il terzo ospite, nonostante avverta che c’è qualcosa che non lo convince. Cosa ci fa tutta questa gente in un luogo dimenticato da Dio?
Andrew, il biologo (interpretato da Giancarlo Latina)
Andrew è un biologo in spedizione da due mesi nelle foreste pluviali del Sud America. Le sue ricerche hanno avuto una svolta decisiva quando trova Rudy, la sua ultima possibilità. Questa è la terza spedizione in due anni che gli finanziano, senza ottenere risultati. Ha il terrore di essere integrato all'interno di un museo. Di vivere chiuso in una stanza a studiare e ricercare in laboratorio. Lui invece vuole rimanere lì, sotto felci infinite che mettono i brividi, in questi luoghi dove uno può veramente uscire dal campo, può davvero sparire non farsi trovare, e nella solitudine di questi luoghi, animato dalla sua sete di conoscenza, sperimentare anche droghe molte particolari, funghi allucinogeni che lo portano a volte a perdere il controllo.
Denny, il fotografo (interpretato da Alessandro Castellucci)
Caduto da un albero sul quale imprudentemente si era arrampicato per fotografare la natura al fine di raccogliere immagini per il servizio commissionatogli dal Word Geographic, Denny arriva alla stanza con una brutta ferita alla gamba che non gli permette di camminare. Ha solo bisogno di riposare un po'. Degli indigeni che lo hanno soccorso gli hanno detto che due bianchi erano alloggiati in quella stanza. Solo per una notte. Solo per riposare. Ma il suo rapporto con Max sarà subito molto teso, minaccioso e ambiguo. Perché Max è così scontroso? Sarà forse perché la faccia di Denny gli ricorda “Vincent Vega?”
Rudy, il Ragno
È una Phoneutria, Phoneutriinae, Ctenidae, Lycosoidea, Araneomorphae, Araneae, Arachnida, un ragno assassino, un rarissimo esemplare poco più piccolo dei suoi simili, capace di mimetizzarsi su ogni superficie. Dalle foglie, alla pietra, al legno e persino all'acqua. Immobile accanto alla foglia di un albero dove il biologo si era seduto a riposare - un caso che non sia stato morso, o meglio, fortuna e un po' di sesto senso da scienziato-, Rudy viene catturato e tenuto in una campana di vetro, in attesa di essere portato al museo di Vienna per essere studiato. Ma la sua permanenza nella stanza farà precipitare gli eventi.