BandAutori 15. In questo numero l'opus magnum di Romina Daniele e il concept album degli Statuto. Per "Libri che suonano" il processo a De Gregori del 1976.
Romina Daniele “Spannung” (RDM Records)
Un’amazzone e il suo coraggio. Rosso, blu e nero, tre dischi in cui mettere tutto il proprio Io, l’esistere, l’essere. Sfidando regole di mercato in cui si macina tutto frettolosamente. “Spannung” ha avuto una lunga gestazione (a partire dal 2009) e ne sono scaturiti un lavoro di ricerca dall’esito impeccabile e un percorso altamente suggestivo e colmo di sorprese. 31 brani “situazionisti”, in cui l’artista mostra enormi capacità compositive, vocalità fuori dal comune e che messe insieme sono la migliore presa d’atto di ciò che si può creare al di fuori dei canonici schemi. Tra Carthy Berberian, Demetrio Stratos, Diamanda Galas e gli impulsi di una Janis Joplin pensierosa ma lucida. Come se ciò non bastasse, accanto alla sua attività di cantante e musicista, c’è da sottolineare l’abbinarsi con quella di scrittrice. Tematiche alte e gran cura anche per il più piccolo dei dettagli. Già pronto e di imminente pubblicazione “Voce Sola, saggio intorno al discorso vocale”, il suo nuovo libro. E c’è pure un passato prossimo di cui andare fiera e a testa alta. Nel 2005 con “Diffrazioni sonore” si aggiudica il Premio Internazionale Demetrio Stratos per la ricerca vocale. Nel 2008 è la volta di “Aisthànomai”, il suo secondo disco, in cui l’imperativo è sempre quello di sperimentare e di abbagliare. Tra il 2010 e il 2011 dà alle stampe la raccolta “Poesie 1995-2005” (in edizione bilingua, italiano e inglese) e altri scritti: “Il dialogo con la materia disintegrata e ricomposta, un’analisi di Thema (omaggio a Joyce) di Luciano Berio”, “Ascenseur pour l’èchafaud, il luogo della musica nell’audiovisione”. Sempre nello stesso biennio è tra i finalisti al Premio Nazionale delle Arti e vince il Premio per la sperimentazione musicale, ideato dal Centro Musica Contemporanea di Milano. Tutto questo, senza trascurare in alcun modo un’ampia attività concertistica (non solo in Italia), addentrandosi in sinuosi repertori blues e rhythm and blues. Insomma, Romina Daniele è un portento, un’artista a cui difficilmente potrebbe passare per la testa la voglia di adagiarsi sul già fatto e già sentito. “Spannung” possiede una chiave che apre più porte (interiori ed esteriori) e dà forma e sostanza a nuove forme di vita sonore. Filo logico, equilibrio e gusto del rischio, stabilità e un’attitudine che ha come meta finale l’alto profilo. “Spannung” è tutto un tre (numero perfetto?, triplo cd, tre ore di musica) che richiede attenti e più ascolti. Non è il solito tran tran, perché la poesia che emana è tutta sotterranea e sta nella capacità dell’ascoltatore nel saperla coglierla ed assaporare. Impossibile rimanere indifferenti alle riletture centrifughe di “Summertime” (George Gershwin), “Sycamore Trees” (Angelo Badalamenti & David Lynch), “Special Delivery Blues” (Odetta Holmes). Impossibile non emozionarsi nei plurimi approcci di “Daisen” e nel guanto di sfida di oltre sei minuti di “La natura assente”. Cuore bluesin’, elettronica “scientifica”, voce che è un songbook integrale ed originalissimo. Sbalorditiva, insomma, e quanto sarebbe bello vederla alla prova con la musica dei cartoni animati. L’ho buttata lì. Voto: 9,5 (Massimo Pirotta)
Statuto “Amore di classe” (2Toni)
Gli Statuto proseguono nella loro evoluzione musicale, da una parte restando fedeli al verbo mod che da sempre li contraddistingue, come già ci dissero in una bella intervista un paio di anni fa, e dall’altra sperimentando con forme e metodi. In questo caso la storica band torinese si cimenta con un concept album, modus operandi oggi poco utilizzato ma che fu al centro dell’attenzione di molte band di rock classico, ad esempio gli Who, totem vero e proprio per i mods di ogni generazione. In “Amore di classe” gli Statuto ci raccontano quindi una storia d’amore tra due giovani di diversa estrazione sociale, facendola dipanare attraverso 12 brani, dai primi approcci sui banchi di scuola al finale che non vi anticipiamo. L’evoluzione della band riguarda poi anche lo spettro sonoro affrontato: lo ska delle origini è infatti ormai solo uno dei tanti generi con cui si cimentano i torinesi. In “Amore di classe”, come già da qualche disco a questa parte, Oskar e soci affrontano praticamente tutti i suoni della galassia mod, dal rhythm’n’blues punkeggiante dei Jam (vedi “Batticuore” e “Non sarai tu a cambiare il mondo”) al pop dalle fragranze inglesi dei Kinks e dei primi Who (”Non sei lei”), senza naturalmente dimenticare il primo amore, cioé i ritmi in levare (“Ritmi di metropoli”, “Pubbliche virtù”). Il risultato è veramente degno di nota, con canzoni dalle melodie memorabili (“Catturami” e “Amore di classe” su tutte) e dai suoni cristallini, la conferma degli Statuto come una delle realtà più interessanti, valide e soprattutto credibili della scena italiana. Voto: 8 (Fabio Pozzi)
Libri che “suonano”
Il processo al Palalido. Quello che accade al Palalido di Milano il 2 aprile 1976 è forse l’episodio chiave di tutto il periodo, il punto di non ritorno. Quel giorno è in programma un concerto di Francesco De Gregori il quale, dopo il successo di “Rimmel”, ha appena pubblicato “Bufalo Bill”. I biglietti sono esauriti da giorni e pochi minuti prima dell’inizio del concerto, per evitare i soliti scontri, gli organizzatori decidono di far entrare gratis un migliaio di persone proprio nel momento stesso in cui si apprestano a sfondare. Tra una canzone e l’altra, un gruppo di questi, che si definisce di Autonomia Operaia, comincia ad accusare il cantante di speculare con le canzoni. Poco dopo alcuni di loro salgono sul palco e, impadronitisi del microfono, leggono un comunicato contro l’arresto di un militante della sinistra extraparlamentare. De Gregori riprende a cantare in un clima di tensione e termina l’esibizione poco prima delle 23. A questo punto gli autonomi prendono d’assedio il camerino e urlano “Esci a parlare con noi o sfasciamo tutto”. De Gregori torna sul palco ormai gremito di persone e viene sottoposto a un vero e proprio processo politico: viene accusato di percepire cachet alti e di non destinarli alle lotte dei lavoratori. “Suona per i lavoratori, non ti mettere in tasca i soldi. Quanto hai preso stasera?” urlano. De Gregori risponde con un filo di voce: “Credo un milione e due… ma poi c’è la Siae, i musicisti…”. “Se sei un compagno lascia qui l’incasso”. De Gregori, pallido, ammette: “Forse sono una vittima dell’industria…”. Niente da fare: “Và a fare l’operaio e suona la sera a casa tua”. Sale sul palco un autonomo che impugna una pistola, forse giocattolo e invita il cantante a suicidarsi subito, “segui l’esempio di Majakovskij”. All’una di notte De Gregori raggiunge il camerino. E’ distrutto e dichiara: “Non canterò mai più in pubblico”. (da “Musica leggera anni di piombo” di Luca Pollini, No Reply, 2013)
Novità, ristampe, prossime pubblicazioni
Alcesti “Nell’esistente e nell’onirico”, Alice Tambourine Lover “Like A Rose” (LP), Antonio Marotta “Catene”, Claudio Baglioni & Gianni Morandi “Capitani coraggiosi. Live”, Daniele Silvestri “Acrobata”, Daniele Tenca “Love Is The Only Law”, Dead Shrimp “How Big Is Your Soul?”, Dolcenera “Le stelle non tremano”, Donatella Rettore “Concerto Live @ RSI” (LP), Ennio Morricone “The Hateful Eight”, Enrico Giaretta “Blu”, Eugenio Bennato “Canzoni di contrabbando. Antologia 2016”, Fabrizio Tavernelli “Fantacoscienza”, Filippo Gambetta “Otto baffi”, Franco e La Repubblica dei Mostri “Franco e La Repubblica dei Mostri”, Gianluca Esposito “The Hammer”, Giuia “E improvvisamente”, Giuseppe Danke “Caldo invernale”, Gli Scontati “Studi interrotti”, Guido Elmi “La mia legge”, Le Orme “In concerto” (LP), Le Orme “Smogmagica” (LP), Livia Ferri “ A Path Made By Walking”, Marlene Kuntz “Lunga attesa”, Misero Spettacolo “Porci pecore e pirati”, Pankow “Throw Out Rite”, Paolo Conte “Concerto Live @ RSI” (LP), Patrizia Cirulli “Mille baci”, Patty Pravo “Eccomi”, Pooh “50” (box set), Roots Magic “Hoodoo Blues & Roots Magic”, Salmo “Hellvisback”, Secondo Appartamento “La minore resistenza”, Shandon “Back On Road”, Stadio “Miss Nostalgia”, Terrasonora “Core e tamburo”, The Bastard Sons Of Dioniso “Sulla cresta dell’ombra”, Toni Esposito “La banda del sole” (LP) (m.p.)
Top 5: i dischi (di ieri e di oggi) più ascoltati negli ultimi giorni
Pilar “L’amore è dove vivo”, Fabrizio De Andrè “Creuza de ma”, Skiantos “Mono Tono”, Lucilla Galeazzi “Cuore di terra”, Faust’O “Suicidio” (Massimo Pirotta)
Dumbo Gets Mad “Thank You Neil”, Pino Minafra “Minafric”, Parsec “Sulla Notte”, Luca Carboni “Pop-Up”, Ave Aò “Favole Amare” (Fabio Pozzi)