Serata con il gruppo di Godano e ospiti illustri a Milano
in una Festa Democratica sottotono
Tira brutta aria alla Festa del PD di Milano, la sensazione che si respira è quella di sconfitta e mestizia. Anche all'interno del PalaSharp, quando ci entro poco dopo le 21, il clima non è certo festoso: sì e no 200 persone, sparse nell'ampio spazio.
Quando inizia il concerto per fortuna un po' di gente arriva, non tantissima ma meglio di niente. La scarsa affluenza non scoraggia però Godano & co. Concerto veramente di ottimo livello, a 2 anni dall'uscita di "Uno" c'è tanto spazio per gli sguardi al passato e per l'elettricità, la grande assente degli ultimi tour.
Il massimo in questo senso si raggiunge con l'accoppiata, pari pari a come era su disco 15 anni fa, formata da "Festa Mesta" e "Sonica", che poi vanno ad annegare in una versione da brividi di "Nuotando nell'aria". Ma non ci si ferma qui: c'è poi spazio anche per altri pezzi tirati e cattivi, su cui svettano in particolare "Ape Regina", espansa e contorta all'inverosimile, e "A fior di pelle", inframezzati da momenti più rilassati e romantici, come ad esempio "La canzone che scrivo per te" (scusate...) o "Bellezza".
A rendere ancor più memorabile la serata sono i due ospiti: il primo è l'incontenibile Franz Di Cioccio, che duetta con Godano e suona la batteria su "Impressioni di settembre", il secondo Manuel Agnelli, alla voce per "Il paese è reale", che suonata dai Marlene assume sfaccettature differenti ma ugualmente emozionanti. I due tornano sul palco per il gran finale, una versione monumentale di "Ineluttabile". Saluti e abbracci tra Cristiano e Manuel, lacrime per noi sotto al palco. Emozioni.
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