Comunicare la bellezza e l’identità di una città arredandone le strade e le piazze.
A Torino per le olimpiadi, a Monza per il GP?
Capita, se si va al Festivaletteratura di Mantova con un architetto, che ci si trovi seduta sui morbidissimi sedile del teatro Bibiena a seguire l’incontro con il titolo “Urbanistica dei messaggi” (Un dialogo tra Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servetto sul ruolo di segni, lettere e oggetti nella città).
Capita, se si scappa dalla propria città invasa da appassionarti di Formula1, Ferrari e Fisichella, che si torni lì con il pensiero, ripercorrendone mentalmente le vie. E sospirando.
Capita.
A me è capitato ascoltando la presentazione del progetto urbanistico realizzato in occasione delle olimpiadi invernali di Torino del 2006, illustrato qui, oggi. Sfilano numerose le slides degli interventi effettuati mentre al microfono si parla di “comunicare la bellezza e l’identità di una città arredandone le strade e le piazze”. Una scelta coraggiosa del comune di Torino quella di dissociarsi dai classici segni grafici prescritti ufficialmente dal comitato olimpico per decorare le città ospitanti (multicolor e standard mondiali). Ed è una scelta premiata: pochi elementi, innovativi e ripetuti, suggeriscono al visitatore i percorsi e i punti topici, lo accompagnano incuriosendolo. Ma non solo, permettono di salvaguardare le zone “protette” e di evitare il transito di persone attraverso cantieri aperti o nodi di traffico già problematici. Quelli ideati dai relatori sono interventi che sanno inserirsi in Torino senza il benché minimo gesto prepotente, anzi, con l’esplicito intento di mettere in luce gli aspetti di una città vista spesso come austera, grigia e morta sottolineandone le architetture monumentali e il fermento culturale (il museo del cinema, ad esempio). Ecco allora una fila di installazioni “shanghai”, rossi, le cui bacchette contengono schermi a led dove scorrono le informazioni relative agli eventi della giornata. E bandiere dal formato di lenzuola matrimoniali, rosse e fitte, poste lungo i vialoni di ingresso della città: lasciarsele alle spalle una dopo l’altra rende decisamente trionfale l’ingresso in Torino. E ancora lungo il Po “pale a vento” rosse che girano per centinaia e centinaia di metri su sé stesse, veloci e sincronizzate, sposandosi alla perfezione con uno degli elementi naturali che fa spesso da protagonista in città:il vento.
Un bellissimo intervento quello presentato oggi, rosso, come il coraggio, la grinta e la passione del team che lo ha voluto a tutti i costi realizzare. E anche di coloro che hanno permesso burocraticamente che tutto ciò accadesse.
E Monza?
In questi giorni ospita, come ogni anno, il gran premio di Formula 1. Non sono lì a vedere e cerco di immaginare come si potrebbero essere trasformate le vie della mia città, il percorso che faccio per tornare dal lavoro, il centro e i suoi slarghi ciottolati. E la stazione che, certamente, sarà uno dei punti di maggior passaggio per molti tifosi che soggiornano fuori città. E poi penso ai Tesori di Monza ed immagino di entrare nel Duomo e poi sfioro con il ricordo la sua facciata pulita e finalmente sorridente al sole che la colpisce. Il campanile arrossisce fiero al suo fianco.
Degli ultimi anni ricordo piazze che diventano parcheggi per auto e veicoli che pochi cittadini si potrebbero realmente permettere. Ricordo qualche concerto e una pioggia di volantini promozionali ma, soprattutto, la sensazione di perdita di identità cittadina.
Forse ricordo male?
Sinapsi immediate :
perché il GP non può essere l’occasione per Monza di imitare la performance olimpionica torinese? (soprattutto cogliendone la filosofia di trasformazione che è stata messa in atto e contestualizzandola nella nostra realtà economica e culturale)
E se ci sono delle valide ragioni perché ciò non possa accadere perché non fare di Monza la sede di uno dei tanti festival che spuntano ultimamente in Italia?
Link:
- Studio di Ico Migliore e Mara Servetto
- Servetto e Migliori , sezione: Urban Design - Case History: Torino, Olimpiadi 2006
- Sito ufficiale delle Olimpiadi di Torino 2006
- Sito ufficiale del festiva letteratura di Mantova 2009