A Monza è nata una casa editrice che punta sui romanzi di autori emergenti,
spaziando nei generi e cercando una dimensione più che locale

 

Neonata, ma rampante. Sorta nel gennaio 2009 a Monza, la casa editrice Leone Editore si presenta come dinamica, energica ed entusiasta, e si assume un compito decisamente ambizioso: "rinnovare e ampliare, grazie al contributo di nuove voci, il patrimonio letterario italiano". Un obiettivo non da poco e in controtendenza rispetto a molti altri piccoli editori, che quasi sempre volano più basso. Nei fatti, si può dire che la casa editrice monzese ha profuso impegno, pubblicando in poco più di un anno già ventotto volumi. Nell'ambito della piccola editoria italiana, l'identità che Leone Editore ha scelto di darsi la rende un'interlocutrice ideale per tutti gli autori alla prima esperienza: forte dell'entusiasmo e della novità che rappresenta, soprattutto per il proprio territorio, la casa editrice promette di leggere ogni singolo manoscritto arrivato in redazione, e di avere come unico criterio quello della qualità letteraria.

 

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Lo stand di Leone Editore alla fiera della Microeditoria di Chiari (BS)

Altra caratteristica di questo nuovo editore, la visione non esclusivamente locale del progetto. Non solo la promozione dei libri viene condotta sul territorio nazionale (in questo periodo ci sono presentazioni a Milano, a Nuoro e a Modena, ndr) ma anche gli stessi autori hanno provenienze diverse, esterne alla Brianza. Ambizioni da editore nazionale, insomma. Le collane in cui è suddiviso il catalogo, otto in tutto, sono abbastanza eclettiche: sia va dall'introspezione al noir, dal romanzo storico al sentimentale, senza tralasciare la narrativa per ragazzi e quella di fantasia. Le uscite più recenti sono i romanzi del romano Luca Filippi (L'arcano della papessa, per la collana Orme) e del veneto Silvio Donà (Pinocchio 2112, primo volume della collana Oltre la soglia).

Il primo è un romanzo storico sulla corte papale dei Borgia, in cui il protagonista Tiberio, medico di fiducia del cardinale Alessandro Farnese, dovrà fare luce su un misteriosa setta che pratica sacrifici. L'autore, inoltre, propone una soluzione ad un mistero storico tuttora irrisolto, l'assenza di Giulia Farnese, amante del papa Borgia, dall'iconografia del periodo, nonostante la conclamata bellezza ed avvenenza.

altIl secondo, distopico e che promette di mettere insieme le migliori caratteristiche del genere fantascientifico più cupo (alla Philip Dick o Ray Bradbury, per intenderci) con l'impegnativo tema del rapporto padre-figlio, racconta di un futuro in cui gli abitanti della Terra, per sopravvivere, hanno dovuto colonizzare il sottosuolo, dopo aver reso la superficie inabitabile. Il protagonista, un cercatore di libri, oggetti ormai rari e preziosi, sfida le regole di un mondo senza regole per raggiungere un bene ancora più prezioso dei libri stessi.

Il progetto, ad un anno dal suo inizio, ci pare valido e degno di interesse. Al pubblico, ora, il compito di valorizzare il lavoro degli autori e dei redattori.

 Per saperne di più sulla casa editrice: www.leoneeditore.it

Gli autori di Vorrei
Simone Camassa
Simone Camassa

Nato a Brindisi il 7 maggio del 1985. Insegnante di Italiano, Storia e Geografia nella scuola pubblica, si è laureato in Lettere, in Culture e Linguaggi per la Comunicazione e in Lettere Moderne, sempre all'Università degli studi di Milano. Suona la chitarra elettrica (ha militato in due gruppi rock, LUST WAVE e BLACK MAMBA) e scrive poesie.

Appassionato di sport, ha praticato il nuoto a livello agonistico fino ai diciotto anni, per un anno ha anche giocato a pallacanestro. Di recente, è tornato al cloro.
È innamorato della letteratura in tutti i suoi aspetti, dalla poesia fino al fumetto supereroistico statunitense. Sogna di realizzare un supercolossal hollywoodiano della Divina Commedia, ovviamente in forma di trilogia e abbondando con gli effetti speciali.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.