"Il gemello di Napoleone", il nuovo titolo dell'editore monzese.
Intervista all'autore Jacques Forgeas
Alcuni l’hanno definito un romanzo storico "ricco e fresco", adatto alla stagione estiva incipiente, fresco lo è, almeno sicuramente di stampa: lo assicura la Leone Editore che lo ha presentato martedì 1 giugno presso la libreria San Gottardo, a Milano. Per l’occasione presente anche l’autore Jacques Forgeas che, chiedendo s’il vous-plait, ci ha concesso un’intervista.
Da dove è nata l'idea del libro e quanto tempo ha impiegato per scriverlo?
In verità mi sono appassionato alla storia di Jomini sin da quando ne ho sentito parlare a scuola quand’ero ragazzo. Nonostante lo scorrere degli anni non ho mai smesso di pensarci e appena ne ho avuto l'occasione, ho deciso di scriverne un romanzo. L'intera opera ha richiesto più di un anno e mezzo di lavoro.
Non si è chiesto se una forte ambientazione storica avrebbe potuto allontanare il lettore invece che catturarlo?
Sono numerosi, soprattutto ultimamente, i lettori che amano le ambientazioni focalizzate su uno specifico periodo storico, per i francesi, inoltre, l'epopea napoleonica costituisce un momento centrale della storia della propria patria quindi risulta particolarmente apprezzata. Se poi il lettore capisce che dietro alla narrazione c'è un serio lavoro di ricerca, si appassiona ancora di più al libro.
Come si sono svolti gli studi che hanno poi supportato il romanzo?
Ho cercato di leggere le principali opere che parlano del protagonista, Jomini, che, a differenza di quanto può pensare il grande pubblico, è un personaggio importante di inizio ottocento. Il primo a parlarne è Saint-Beuve, ma basta cercare il suo nome su internet per scoprire che si trovano centinaia di documenti che parlano di lui e del suo ruolo nella storia.
Ha una personale passione per la storia?
Più che la storia, mi appassionano i grandi soggetti di genio: Napoleone è solo uno di questi, altri esempi sono Mozart e Leonardo Da Vinci.
Per quale ragione ha scelto questo particolare periodo?
Ho scelto questa epoca storica per diversi motivi: oltre che per la centralità e l’importanza che essa ha per la mia patria quello che mi ha catturato è stata l'idea di poter “recuperare” il personaggio di Jomini, troppo bistrattato dalla "grande storia".
Ha in programma un prossimo romanzo? Se sì, ancora a sfondo storico?
Sì, ho in programma un romanzo ambientato durante il regno di Luigi XIV, il Re Sole. L'opera avrà come tema centrale la nascita della grande tradizione artistica francese e principalmente quella pittorica.
Quanto c'è di autobiografico nel romanzo?
Più che delle mie vicende personali il romanzo risulta intriso della mia esperienza lavorativa: essendo per lo più uno sceneggiatore, ho cercato di trasmettere nell'opera il ritmo cinematografico. L'opera scorre veloce e senza sosta, appassionando il lettore che spesso rimane senza fiato.
Post-trama pre lettura: sarà stata la parola banca e l’arruolamento in guerra, sarà che la cronaca bersaglia le nostre menti trasformandoci all’occasione in caustici e cinici osservatori ma la storia narrata ne “Il gemello di Napoleone” a me è parsa più vicina all’oggi di quanto l’autore stesso non volesse.
Gioco del destino, forse, o, più probabilmente, i famosi “corsi e ricorsi della storia” che sempre si ripete variando le tonalità e mantenendo la matematica della melodia: la vita.
Il gemello di Napoleone
di Jacques Forgeas
(Leone Editore)