Spettacolo e introspezione si alternano nell'ottava settimana di Cinema sotto le stelle: da Avatar a Brothers, con qualche suggerimento e qualcosa da evitare.

Una strana alternanza contraddistingue questa settimana di Cinema sotto le stelle. Titoli adrenalici e muscolari seguono film più introspettivi e sottili: ma talvolta la complessità salta fuori anche là dove non la si aspetta.

Sabato 21 il cortile della Villa si trasforma nella lussureggiante Pandora: ipotesi di un’umanità nuova e di un nuovo cinema, Avatar ha saputo imporsi come fenomeno globale della passata stagione. Se n’è scritto e detto di tutto: qui vale forse solo la pena di sottolineare come la pellicola di James Cameron – oltre allo sfarzo della sua messa in scena – si sforzi di convogliare le pulsioni devianti del cinema contemporaneo in un carrozzone tanto spettacolare quanto rassicurante: una trama convenzionale e ben definita, un’ideologia globalista piuttosto conservatrice. Il che – se non altro - nasconde almeno una precisa presa di posizione sull’evoluzione del cinema. Di fronte alle derive di un linguaggio che sempre più guarda alla serialità e alla «narrazione espansa», infatti, il buon selvaggio dalla pelle blu prova a incarnare l’estremo tentativo dell’apparato produttivo dominante di salvare la forma blockbuster. Fingere che tutto stia cambiando perché tutto rimanga uguale: vedremo quale sarà la risposta delle periferie.

Su Dorian Gray di Oliver Parker, in programma per domenica 22, non c’è molto da dire. Però la stessa sera, a Trescore Balneario, in provincia di Bergamo, c’è il concerto di Dente, un giovane cantautore che ogni tanto suona come Battisti (e ogni tanto no, ma anche lì suona comunque come uno parecchio bravo). Fate voi.

La quota rosa della settimana è rappresentata lunedì 23 da Lo spazio bianco di di Francesca Comencini. Margherita Buy è una donna sull’orlo di una crisi di nervi costretta a una snervante attesa materna in una Napoli un po’ glam un po’ scugnizza. Il tutto condito da dialoghi iperdrammatici, una colonna sonora vagamente elettronica e una fotografia ovattata, traslucida, uterina. Per arrivare in fondo è richiesta una certa dose di quella che un noto maître à penser milanese definì spiccata sensibilità femminile. Una dose abbondante è anche meglio.

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Brothers di Jim Sheridan è probabilmente il miglior film della settimana. In programma martedì 24, è la storia di due fratelli divisi dalla guerra e dall’amore per la stessa donna, ma è anche la storia di un microcosmo domestico minacciato dall’incombere della violenza esterna. Interpretato con bravura da Natalie Portman, Jake Gyllenhaal e Tobey Maguire, il film si avvale anche di una fotografia delicata e raccolta, firmata da Frederick Elmes. Consigliatissimo.

Chiudiamo e ritroviamo il buon Jake nell’appuntamento di giovedì 26: Prince of Persia – Le sabbie del tempo rientra nel filone – finora non troppo fortunato, in verità – degli adattamenti videoludici. Variante maschile di Tomb Raider, il film di Mike Newell esplora un’intrattenimento acrobatico che – al momento – rappresenta il terreno di una convergenza mediale tutta giocata all’insegna della spettacolarità. Il che non è necessariamente un male: a questo proposito, segnaliamo con un certo orgoglio un titolo tutto italiano, ispirato dalle atmosfere stealth di Metal Gear Solid, celeberrima serie videoludica creata da Hideo Kojima. Il progetto del film – MGS: Philanthropy – ha dell’incredibile.

Dopo la diffusione di un primo, rocambolesco trailer, intorno ai promotori iniziali si è attivato un network planetario di appassionati che ha fornito contributi volontari – spesso di livello professionale - in tutti i settori della produzione, dal doppiaggio alla colonna sonora, fino agli effetti speciali. Il tutto a budget zero. L’esito di otto anni di lavorazione è un film di fantascienza italiano assolutamente godibile e ben girato: e se non bastasse, è pure gratis. Lo potete reperire qui: buona visione.

Gli autori di Vorrei
Pasquale Cicchetti