Come mai in questo paese abbiamo così tanti e così forti talenti e il “paese” ufficiale non se ne accorge?
Mercoledì scorso ho udito e visto un botto di rara potenza.
Al Cinema Teatro Elfo-Puccini di Milano c’è stata una performance sinergica ed energetica tra il video artist italiano Claudio Sinatti, il musicista finlandese Sasu Ripatti (nome d’arte: Vladislav Delay) e la vocal performer tedesca Antye Greie-Fuchs (nome d’arte: AGF).
Di fronte e accanto ai due musicisti, c’erano 10 giovani che interagivano elettronicamente+live tra audio e proiezione. In soli due giorni (così ho saputo), questo dreamteam molto reale e materiale, era ‘entrato’ nei sogni-bisogni della composizione-scomposizione di ciò che aveva animato gli autori. Scusate i giochetti di parole, ma solo così forse posso avvicinarvi a ciò che ho udito e visto là dentro nel buio.
Se vogliamo metterla giù in gergo un po’ più populista e gazzettaro, eccovi serviti:
Avete presente il light design delle migliori performance dei Pink Floyd, Fatboy Slim che ammalia in diretta i suoi complici in trance, i primi viaggi visivi di Douglas Trumbull, la voce senza vibrato di Julie Driscoll, i fuochi d’artificio alla fine dei grandi eventi sportivi, i remix tribali degli Underworld di Hyde & Smith?
Beh, non avete presente un bel niente perché non sto parlando di una glam experience, di un video musicale miliardario per una star, di uno showreel della BUF o dell’Industrial Light & Magic - sto solo balbettando di una cosa totale che ormai ho dentro la crapa, la pancia e negli occhi.
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Forse l’unica volta che avevo già vissuto un’avventura così magica e spiazzante, era a Riccione negli anni ‘80: a circa 200 metri dalla riva avevano installato su alcune zattere invisibili delle megacasse Marshall dalle quali arrivava - come da chissà dove - la Water Music di Georg Friedrich Haendel “illustrata” dai più sontuosi fuochi d’artificio (sempre dal mare) che mai avevo e ho tuttora ammirato.
Per tutto il tempo dell’avventura all’Elfo-Puccini - programmata/improvvisata (o viceversa) - di circa un’ora, ero completamente rapito. Il paradosso consisteva nel fatto che nell’occasione ho con-vissuto live un petting poetico tra bit e voce umana, tra pixel e mix, tra arte e tecnologia - tutto a livello sublime.
Il point of view del pubblico era come un panorama da un terrazzone su una baia notturna (forse è anche per questo che mi sono ricordato di quella volta a Riccione). Se la performance fosse andata avanti per l’intera notte, non mi sarei annoiato nemmeno per un solo frame. Chi ha detto che uno spettacolo avvincente debba per forza basarsi su dei plot, location, star, dialoghi, surround, 3D, SFX?
Forse, chissà, mi auguro, sperèm, maybe... può anche bastare che uno infettato come me, propaghi un virus che contagia qualcun altro.
Per saperne qualcosina:
http://www.youtube.com/watch?v=1iI2tKUYxzk&feature=player_embedded
http://www.claudiosinatti.com/index_home.htm
http://vimeo.com/claudiosinatti
http://www.livevideoensemble.com/it/about.html
http://en.wikipedia.org/wiki/Vladislav_Delay
http://www.vladislavdelay.com/site/?p=1983
http://www.vladislavdelay.com/site/?page_id=7
http://www.poemproducer.com/info.php
http://www.vladislavdelay.com/site/?page_id=1429
http://www.discogs.com/artist/Antye+Greie-Fuchs
A Claudio e ai suoi complici stellari, tutta la mia più sentita ammirazione.
...
Posso incollare un piccolo giallo (aka Post It)?
Come mai in questo paese abbiamo così tanti e così forti talenti e il “paese” ufficiale non se ne accorge?
Se posso permettermi: per “ufficiale” intendo anche la pubblicità.