A Mezzago, Gigi Vergallo ha presentato il suo primo romanzo: “Lo sai quanto sono lunghi i tuoi ricordi?”. Ricordi personali e storia della Milano anni ’80
Il circolo culturale Bloom dedica una serie di eventi alla presentazione di opere di giovani autori emergenti. In questo contesto, il trentaduenne Gigi Vergallo è stato intervistato dallo storico Nicola del Corno: ha raccontato di sé e della sua opera, scritta nelle notti di un anno importante e di transizione della sua vita, in attesa della nascita del figlio Pietro.
Scritto in prima persona, il romanzo costituisce il confronto del narratore con i propri ricordi, le proprie emozioni e le persone che hanno segnato profondamente la sua esistenza. Uno stile scorrevole, vivace e spiritoso caratterizza l’ intera narrazione.
Le prime pagine raccontano episodi dell’infanzia nel quartiere Ticinese di Milano, dove la sua famiglia, originaria del Salento, si è trasferita alla fine degli anni ’80.
Dell’infanzia nel libro si dice: “Un periodo del quale ricordo poco. Conservo solo un senso do felicità estrema, e di libertà infinita. Non so perché, ma è così. In quel cortile ero davvero libero,e tutto aveva un gusto particolare.”
La spensieratezza di questo periodo è bruscamente interrotta dalla morte improvvisa dell’amica Francesca. Il protagonista viene così catapultato nella vita, quella vera, fatta di sogni e serenità ma anche di sofferenza.
Nella seconda parte del romanzo, la giovinezza è quindi descritta con sguardo sincero, il punto di vista è quello di un ragazzo che osserva e scopre: gli amici, le ragazze, gli scontri e la politica.
Questa parte scorre più rapida e dinamica; Gigi Vergallo sostiene che vi siano due motivazioni di fondo in questa scelta: innanzitutto l’infanzia è un periodo più “lento”, caratterizzato da abitudini cadenzate e da momenti vuoti che sono riempiti con il gioco; inoltre, egli ritiene che gli anni della sua fanciullezza - gli anni 80 - si siano definitivamente conclusi: il protagonista vive una realtà, quella della vita nei condomini e nei cortili che ora non esiste più e che per questo merita di essere documentata con una maggiore attenzione.
Nella storia due luoghi - Milano e il Salento - giocano un ruolo fondamentale.
Il Salento, accogliente e spensierato, si contrappone al vivace e dinamico quartiere Ticinese.
Dalle parole dell’autore traspare l’affetto e il fascino che questi ambienti esercitano nei suoi ricordi; il quartiere milanese, in particolare, gioca nel racconto il ruolo di un personaggio: muta, si evolve e cresce insieme al protagonista.
Un libro da leggere, perché non solo storia di un uomo e di un quartiere, ma anche - e soprattutto - storia di una società e di un’epoca ormai trascorsa.
Lo stesso Gigi Vergallo ha infatti spiegato ai presenti: “Ho deciso di raccontare la mia vicenda personale perché possa essere letta come una storia collettiva in cui molte persone possano riconoscersi. Poiché la storia è fatta di momenti e di uomini, il racconto di una esperienza personale costituisce un frammento di storia”.
Nell’ incontro di domenica non sono poi mancate occasioni di confronto con la realtà attuale e spunti di riflessione sulla nostra società in continua evoluzione.
Il circolo multicuturale Bloom (www.bloomnet.org) si è ancora una volta confermato punto di riferimento nell’ambito musicale e culturale brianzolo.
Dal 1987 ad oggi, con entusiasmo e passione, continua a promuovere e proporre nuove idee ed interessanti iniziative, nelle quali divertimento e cultura si incontrano in un’atmosfera accogliente e costruttiva.