Lo spettacolo di Dome Bulfaro e Enrico Roveris per la prima produzione teatrale di PoesiaPresente
Riceviamo e pubblichiamo
Lo spettacolo Milano Ictus ha colpito le 400 persone che, tra il 29 e il 31 ottobre 2010, nella splendida cornice del Teatro Filodrammatici di Milano, hanno seguito, in totale ascolto, questo lavoro corale costruito attraverso il desiderio reciproco del regista Enrico Roveris e del poeta Dome Bulfaro, insieme a Massimiliano Varotto col suo ensemble di 8 percussionisti Danno Compound, e ai musicisti Francesco Marelli e Lorenzo Pierobon.
Il testo composto dal poeta racconta la storia del crollo del Duomo di Milano e ciò che i milanesi di conseguenza, una volta riabilitatisi dal trauma, decisero di fare per Rinascere dalle proprie rovine attingendo dallo spirito originario che per secoli ha animato la storia e la lingua di Milano, metropoli da intendersi quale paradigma di una crisi che trascende il tempo e il luogo rappresentati.
La regia di Roveris ha, innanzitutto, il merito di aver lavorato a favore della fruibilità del testo, evitando che la carica evocativa della parola poetica deviasse il pubblico dalla linea del racconto che nel testo poetico si evince al di là di un’apparente frammentarietà. Inoltre vanta il merito di aver traghettato Milano Ictus - opera nata come reading poetico - verso una drammaturgia per la scena (il testo teatrale) e di aver creato un corpo unico tra le eterogenee personalità dei 12 performer in scena.
La scenografia – la rovina di una vetrata del Duomo - ideata da Susanna Aldinio in relazione con le premesse registiche, ha proiettato gli avventori/spettatori nel luogo del racconto e lo spazio scenico, giocato su più livelli (i luoghi deputati della liturgia), ha permesso di scansionare le 12 figure in scena nel tempo-spazio descritto dal testo, anche attraverso un disegno luci che ha amplificato le immagini e le suggestioni dell’opera. Sorprendente è stato il risultato ottenuto sull’aspetto dei piani sonori da Andrea Diana (direttore tecnico del suono) i quali hanno calibrato i giusti toni tra i 9 percussionisti (Varotto e Danno Compound), un cantante di canto armonico (Pierobon), una chitarra e voce (Marelli), e un poeta-attore interprete (Bulfaro) le cui escursioni vocali procedevano dal sussurrato all’urlato a squarciagola.
Le musiche composte e dirette da Varotto per l’ensemble Danno Compound, come le musiche popolari per chitarra composte e portate in scena da Marelli, come le composizioni di canto armonico create ed eseguite da Pierobon, non solo costituiscono la colonna sonora di Milano Ictus, ma sono parte essenziale dello spettacolo in quanto dipanano il dettato narrativo, aspetto quest’ultimo, ben evidente negli assoli del Danno Compound, ensemble che gioca in questo spettacolo un ruolo narrativo pari, per importanza, a quello che ha il Coro nel teatro greco.
La presenza scenica di questi 12 artisti li eleva, in piena sintonia fra testo poetico e regia dello spettacolo, nella doppia veste di performer e personaggi.
Dome Bulfaro in scena è il poeta performer ma anche l’attore al suo debutto che veste i panni di Ambrogio Colombo, primario d’ospedale colpito da ictus; Francesco Marelli è cantastorie milanese nella realtà ma anche il testimone del crollo del Duomo di Milano e dell’ictus di Ambrogio Colombo; Massimiliano Varotto è il direttore dell’ensemble ma anche l’Officiante; il Danno Compound è se stesso ma anche Coro del Duomo, anima della città; Lorenzo Pierobon è il Solista di canto armonico e anche lo Spirito creatore.
Ma il canto corale e doppio di Milano Ictus dal palco esonda nello spazio per coinvolgere, primo fra tutti, il pubblico, concepito non solo in quanto pubblico del rito teatrale ma anche come gruppo di fedeli seduti ad ascoltare la celebrazione del rito del secondo battesimo; e dal palco esonda nel tempo sia nella fase preparatoria-propiziatoria della “prima” di venerdì 29 ottobre, sia nel dopo “l’ultima” di domenica 31, fase in cui tutti - da chi ha architettato la fabbricazione dello spettacolo Milano Ictus fino all’ultimo dei manovali che ha smontato le quinte armate del teatro - sono stati compartecipi dell’evento, a partire da Patrizia Gioia, responsabile del progetto e voce delle tre realtà che hanno reso possibile la produzione di “Milano Ictus”: Fondazione Arbor, Mille Gru e SpazioStudio.
Non è più tempo di poeti vati, di poeti-individuo o di poesia relegata a contesti elitari o di nicchia; questo è il tempo della voce poetica corale che si confronta con altre grammatiche d’arte, dove al pari della Fabbrica del Duomo, lo spirito di ogni singolo trova il suo massimo senso solo se posto al servizio di un’opera più grande che lo trascende e lo universalizza.
Milano Ictus non voleva essere solo uno spettacolo, un crossover tra poesia musica e teatro, ma un evento che ci cambiasse. Così è stato, l’ictus ha colpito. Il successo c’è stato perché qulcosa di rinnovato, non solo per noi, è successo.
Il prossimo appuntamento con lo spettacolo Milano Ictus è programmato a
Monza, Teatro Binario 7, giovedì 24 febbraio 2011.
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di e con Dome Bulfaro
regia Enrico Roveris
musiche originali Massimiliano Varotto, Francesco Marelli
canto armonico Lorenzo Pierobon
con Francesco Marelli, Lorenzo Pierobon, Massimiliano Varotto & ensemble di percussioni Danno Compound
luci e audio Andrea Diana
scenografia Susanna Aldinio
produzione Fondazione Arbor – Mille Gru – SpazioStudio
responsabile di produzione Patriza Gioia
organizzazione Simona Cesana – comunicazione Cristina Spagna
Durata 75’
Un ringraziamento particolare va alla Fondazione Arbor per aver creduto in questo progetto
NOTE BIOGRAFICHE
Dome Bulfaro (Bordighera 1971) è poeta, performer, artista. Ha pubblicato “Ossa. 16 reperti” (Marcos y Marcos 2001), “Prove di contatto” (Coen Tanugi Editore 2006), “Carne. 16 contatti” (D’IF 2007) vincitore del Premio di Letteratura “Giancarlo Mazzacurati e Vittorio Russo”, “Versi a Morsi” (Mille Gru 2008). Sue poesie sono state pubblicate in America (Interim, 2006) e in Scozia (Luath Press/ Torino Poesia 2009) tradotte dal poeta americano Christopher Arigo. È direttore artistico di PoesiaPresente, stagione poetica in Brianza e a Monza, città in cui vive. È redattore della rivista In Pensiero. Insegna “Poesia scritta e ad alta voce” in varie scuole tra cui la Scuola delle Arti di Monza. Il suo lavoro artistico è sostenuto dal 1999 dalla Galleria Dieci.Due!
Enrico Roveris (1976), attore e regista. Come attore ha recitato in varie produzioni (tra cui “Riccardo III per la regia di C. Accordino). Dal 1996 svolge un’intensa attività didattica in scuole pubbliche e di teatro tra cui Teatri Possibili (Milano) e la Scuola delle Arti (Monza). Nel 2002 fonda l’associazione “Il Veliero Onlus”, costituendo una compagnia di attori professionisti diversamente abili, con la quale ha realizzato diversi spettacoli rappresentati su tutto il territorio nazionale.
Francesco Marelli (1958), insegna Discipline Plastiche e suona prevalentemente chitarra e saxofono. Divide la sua attività artistica tra la scultura e una ricerca musicale sulla canzone popolare milanese. Tra i suoi spettacoli “Sotto le stelle del Jazz” (1991), ispirato a Paolo Conte, e ”Il Barbapedana”, ispirato allo storico personaggio dell’osteria milanese, con un repertorio che spazia da Nanni Svampa a Dario Fo, da Enzo Jannacci ai Gufi.
Lorenzo Pierobon, performer, vocal trainer e musicoterapeuta. Considerato un “cantante atipico”, si dedica da anni all’utilizzo della voce in tutte le sue modalità espressive con particolare attenzione all’improvvisazione informale. In questo ambito ha pubblicato diversi cd di musica ambient e sperimentale. Nel 2009 ha pubblicato con Veronica Vismara il libro Suoni dell’anima, l’essenza nascosta della voce (Minerva Edizioni).
Massimiliano Varotto, Busto Arsizio 1971. Batterista, percussionista e didatta. Ha studiato batteria e percussioni con i maestri Graziano Rampazzo, Stefano Bagnoli e Michael Quinn. Musicista eclettico spazia dal rock al jazz alla musica classica e contemporanea. Svolge un'intensa attività didattica. Dirige dal 2005 l'ensemble di percussioni Danno Compound.
Danno Compound, ensemble di percussionisti, nasce nel 2005. E' formato da 10 giovani percussionisti allievi del Centro Espressione Musicale di Gallarate (VA). Sono diretti da Massimiliano Varotto che segue la loro formazione, sia individuale che d'insieme.
LA PRODUZIONE
Fondazione Arbor
Il Senso dell’essere e dell’operare della Fondazione Arbor è “contemplativo”, nel suo più profondo significato, se “sai” non puoi più rimanere con le mani in mano. E’ il sapere del trascendere il mentale per arrivare all’ascolto del “logos del cuore”, dove l’amore della conoscenza e la conoscenza dell’amore si fondono. Non filosofia della sussidiarietà, non soggetto anticipatore di, non sostituto a, non intermediario tra, ma “co-creatore” del nuovo, una relazione costitutiva della realtà cosmoteandrica, dove cosmo divino umano sono inseparabili e nessuno è superiore o più importante o più necessario.
Mille Gru
Mille Gru è un’Associazione Culturale di Monza, senza scopo di lucro, nata nel 2007.
Mille Gru ha il compito di creare azioni culturali capaci di donare un senso poetico al vivere quotidiano, perché ogni vivere, se privato di Poesia, non può essere davvero Presente.
Mille Gru promuove la Poesia Contemporanea italiana, individua e promuove i giovani talenti della nuova provincia di MeB attraverso incontri, serate poetiche classiche ed innovative, produzioni editoriali anche multimediali, mostre, siti web, seminari e percorsi didattici.
Mille Gru è un’Associazione che predilige creare, cooperando con altre realtà di MeB, milanesi, nazionali e internazionali, cercando di favorire gli sguardi ad un tempo locali e globali.
SpazioStudio
Nato a Milano dall’idea e dalla tenacia di Patrizia Gioia è oggi al suo decimo anno di vita.
Il tema conduttore che lo ha animato sin dall’inizio è quello di stimolare i valori ideali insiti in ognuno, valori esperibili personalmente in una qualsiasi forma di opera creativa, una conoscenza quindi non solo intellettuale ma “attraversabile” personalmente da ognuno.
SpazioStudio lascia spazio ad ogni forma creativa che dal dentro chiede di venire alla luce.
Nella sua piccola sala si alternano conferenze e giornate di lavoro su temi che aiutino a risvegliare in ognuno l’importante e sempre più necessario collegamento tra micro e macrocosmo, filo d’oro reciso da una società materialista e sempre più incapace di vedere e di vivere in armonia con l’unità e la sacralità della vita, in uno spirito di comprensione del mondo materiale e del mondo immateriale, delle leggi della scienza e le dinamiche della psiche.