Straripante Bergonzoni (e pubblico) al Binario7 per PoesiaPresente. L'intervista video
Non si era mai visto il Binario7 così pieno, con moltissima gente rimasta fuori. Un tutto esaurito che ha significato quasi un'ora e mezza di straordinario spettacolo con Alessandro Begonzoni che ha mitragliato la platea con parole e pensieri, lasciando cadere pesanti come fondamenta alcuni dei concetti che in questo momento gli stanno più a cuore: il ritorno alla profondità dei ragionamenti, la voglia di poesia in tutto e in tutti, l'incitazione a non usare la cultura come un colluttorio. E la straordinarietà sta nel fatto che pure se piegati in due dal ridere per buona parte del tempo, non si viene solleticati da facili battute o solo dai suoi proverbiali giochi di parole ("Voglio una quarta, una quinta, una sesta di senno") ma da ragionamenti complessi, persino difficili perché costringono a schiodarsi da convinzioni sedimentate come quelle sui cosiddetti stati vegetativi o sul sentimento di vendetta. Ascoltare - divertendosi! - Bergonzoni è stato un esercizio impegnativo (stargli dietro mica è facile) che riconcilia con quella sensazione disperante che abbiamo quando, sfogliando molti giornali e quasi tutta la televisione, crediamo di vivere in un paese spacciato più che spaccato.
Nella nostra intervista, convinti che poco avremmo trovato di inedito sul Bergonzoni attore, autore, scrittore, abbiamo voluto soffermarci su un aspetto meno noto, quello dell'artista visivo.