La chiusura della Casa 139 ha finalmente fatto muovere qualcosa a Milano; domani pomeriggio presidio in Piazza Fontana, per chi vuole che la musica si riprenda la città
La reazione di chi ama la musica a Milano pare essere finalmente arrivata: probabilmente la chiusura della Casa 139 è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, la scintilla che ha acceso la voglia di reagire e di farsi sentire. Nelle ultime due settimane un comitato spontaneo, composto da musicisti, gestori di locali e artisti di ogni tipo ha lavorato per organizzare una manifestazione che faccia capire alla città, alle sue istituzioni e anche ai suoi cittadini, che Milano ha bisogno di musica, tanto quanto la musica ha bisogno di Milano.
Il risultato lo si vedrà domani, sabato 19 marzo, in Piazza Fontana, uno dei luoghi simbolo della storia della città, con un presidio che inizierà alle 15 e durerà tutto il pomeriggio. Abbiamo interpellato uno degli organizzatori dell’evento, Manuel Lieta, cantante degli Stardog e noto dj in molti locali cittadini. Per spiegare il suo punto di vista sulla città e cosa l’ha spinto a impegnarsi in prima persona ci ha detto: “Spiegare in due parole la situazione della musica live in città non è facile. Il problema prioritario è che gli spazi dove fisicamente si può suonare dal vivo sono da troppo tempo oramai in diminuzione, non soltanto purtroppo per una diminuita considerazione del valore della musica dal vivo da parte dei gestori dei locali, ma anche e soprattutto perché da parte delle istituzioni c'è una politica miope di valorizzazione delle energie belle che attorno alla musica dal vivo si possono accumulare (aggregazione, incontro, confronto, crescita culturale), in nome di logiche e strategie di cui si fatica a capire il senso, a meno di non voler pensar male. La cosa che mi ha spinto, insieme a tanti amici con cui si è pensato di dare vita al presidio per la cultura di sabato, però, e mi preme dirlo, è una motivazione non legata al mio essere musicista ma cittadino. Cittadino che ritiene che sia ora (anzi si sarebbe potuto anche iniziare prima) di muoversi per risvegliare, tutti insieme e senza individualismi in base alle proprie capacità, le strade, gli spazi e una città che è sempre più spenta e grigia e meno bella. Come diciamo nel comunicato con cui abbiamo presentato la manifestazione, la bellezza di una città è nella sua cultura, nei suoi spazi di aggregazione, nei suoi teatri, nelle voci che la abitano. Non alimentare queste voci significa inquinare la sua bellezza, farla morire.” Manuel ci ha anche dato qualche piccola anticipazione sulle modalità di svolgimento della manifestazione, che si prefigura come una vera e propria festa, a partire però da un lutto figurato: “La manifestazione di sabato sarà colorata, allegra, divertente e civile. Un presidio creativo, con musicisti, attori, poeti, giocolieri, clown che si avvicenderanno sul palco e anche giù dal palco, nella piazza, tra la gente, in modo spontaneo, per cercare proprio di coinvolgere più persone possibili, e che si aprirà con la rappresentazione del funerale simbolico della cultura.”
Tra i molti artisti che hanno dato la loro adesione al presidio ci sono anche gli Amor Fou, gruppo molto impegnato in difesa della cultura e della bellezza. Paolo Perego è il loro bassista, impegnato anche “dietro le quinte” della musica con il suo lavoro a Casa Medusa, studio di registrazione tra i più attivi in città; riguardo alla sua presenza in Piazza Fontana ci ha detto “ho deciso di aderire alla manifestazione di domani perché stiamo attraversando un momento cultural/sociale grottesco, si chiudono i locali, si svuotano le strade, non si investe nella cultura. In un momento come questo è necessario reagire.”
Mentre sulla situazione non-live della musica, legata al suo lavoro in studio, il suo pensiero è stato questo: “Il problema va visto sotto due aspetti, il primo riguarda la crisi economica attuale che riduce sensibilmente il budget dei gruppi che vorrebbero registrare in maniera professionale; il secondo è culturale, in molti non c'è ricerca, non c'è voglia di credere che con un sound curato, con degli arrangiamenti mirati si possa ottenere di più che non con il demino fatto a casa.” E ha poi aggiunto “comunque le istituzioni per fortuna ancora non possono fare niente contro questo settore, come d'altronde non possono fare niente contro gli scantinati dove nasce tutto.”
Per far rinascere la musica anche fuori dagli scantinati l’appuntamento è quindi per domani, dalle 15, in Piazza Fontana. Riprendiamoci Milano.