La rivista che vorrei

Sembrerà strano, ma anche la poesia si può fare in allegria e in compagnia. Per chi ancora non lo avesse capito, il comune di Agrate Brianza ha organizzato "La cultura si mette in gioco", una due giorni dedicata ai libri e alla letteratura

Domani e dopodomani niente impegni, e tutti ad Agrate. Venerdì sera infatti, presso la biblioteca civica Enzo Biagi ci sarà una notte bianca, da passare fra i libri, per far "giocare con la cultura" bambini e adulti. Sabato, invece, ci si trasferisce al centro Sulè, al parco Aldo Moro, dove a partire dalle ore 21.00 si sfideranno diciassette poeti all'ultimo verso, in quella bolgia che si chiama poetry slam. Con la collaborazione di PoesiaPresente, Gruppo letterario agratese e Olyo Bollente, al Sulè poeti e pubblico giocheranno insieme per godersi qualche ora di poesia divertendosi. Il pubblico ideale del poetry slam non è uno che sappia per forza di poesia, ma semplicemente disposto all'ascolto e a manifestare la sua approvazione o disapprovazione. È un pubblico tifoso, insomma.

Introdotto in Italia da Lello Voce, il Poetry Slam è una competizione in cui non si mette in gioco soltanto la qualità letteraria di una poesia, ma anche il modo di leggerla del suo autore. A giudicare è una giuria composta da membri del pubblico estratti a sorte, che possono esprimere voti da zero a dieci per ciascuna poesia. Il resto del pubblico, però, non sta certo a guardare: fischi e ovazioni sono pronti a scattare alla minima occasione, che sia un voto illegittimamente alto o una stroncatura immeritata. C'è solo un momento in cui ad assordare è il silenzio, ed è quando ogni poeta declama. Ognuno ha a disposizione non più di tre minuti, scoccati i quali ogni trenta secondi che passano infliggono una penalità al punteggio. La gara si disputa in due tornate, ciascuna con una giuria differente. E qui, può scatenarsi il pandemonio. Il poeta osannato da una giuria può diventare un asino per quella successiva, rischiando di scatenare l'ira funesta del pubblico. Come in ogni competizione, ad ogni modo, c'è un arbitro, che si chiama MC, in omaggio alla cultura hip hop da cui trae origine il poetry slam. A lui il compito di rompere il ghiaccio e "rodare" la giuria, sottoponendo al suo giudizio una declamazione, come prova. L'MC deve creare la giusta tensione, tenere il pubblico ben caldo e i poeti tranquilli.

Sabato sera, il ruolo sarà di un esperto Dome Bulfaro. I partecipanti verranno non solo dalla brianza, ma anche da altre parti d'Italia e dall'estero. Eccoli: Paolo Agrati (MB), Marco Bin (MI), Mario Bertasa (MB), Filippo Corbetta (VA), Ada Crippa (MB), Laura Di Corcia (CH - Chiasso), Alejandro Lopez Delgado (E- Madrid), Elettra Dotti (MB), Alessio Luise (MB), Marko Miladinovic (CH - Mendrisio), Silvia Monti (SO), Giuliano Mori (MI), Anna Mosca (MB), Paolo Ornaghi (MB), Alfonso Maria Petrosino (SA), Simone Savogin (CO), Sparajiuri Lab (TO).
Nel corso dello slam verranno presentati i primi tre numeri di Atti Impuri, a cura del laboratorio poetico Sparajurij, editi da No Reply, e incastRIMEtrici Vol. 2, a cura di Marco Borroni (Arcipelago Edizioni, 2010), libro che antologizza slammer e rapper italiani.

Gli autori di Vorrei
Simone Camassa
Simone Camassa

Nato a Brindisi il 7 maggio del 1985. Insegnante di Italiano, Storia e Geografia nella scuola pubblica, si è laureato in Lettere, in Culture e Linguaggi per la Comunicazione e in Lettere Moderne, sempre all'Università degli studi di Milano. Suona la chitarra elettrica (ha militato in due gruppi rock, LUST WAVE e BLACK MAMBA) e scrive poesie.

Appassionato di sport, ha praticato il nuoto a livello agonistico fino ai diciotto anni, per un anno ha anche giocato a pallacanestro. Di recente, è tornato al cloro.
È innamorato della letteratura in tutti i suoi aspetti, dalla poesia fino al fumetto supereroistico statunitense. Sogna di realizzare un supercolossal hollywoodiano della Divina Commedia, ovviamente in forma di trilogia e abbondando con gli effetti speciali.

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