Tra le innumerevoli cover dei Beatles mancavano quelle in brianzolo; ora, grazie a Renato Ornaghi, arriva Praa De Magioster Per Semper, un'operazione tra nostalgia e recupero delle radici linguistiche

Ancora oggi, a più di quaranta anni di distanza dallo scioglimento, i Beatles rimangono un punto di riferimento assoluto per chi ama la musica e per la cultura pop in generale. Basti vedere, ad esempio, la velocità con cui è andata sold out la data milanese di Paul McCartney, certamente non dovuta alla voglia di riascoltare brani dei Wings o delle sue estemporanee trovate soliste (cercate Temporary Secretary su Youtube per capire meglio). 

Un altro indizio dell’importanza degli scarafaggi di Liverpool è l’enorme lista di cover dei loro brani eseguite negli anni da artisti di ogni provenienza geografica e di genere; evidentemente il songwriting di Lennon e McCartney (senza dimenticare i preziosissimi contributi di George Harrison) è stato capace di conquistare e stimolare veramente chiunque. È così possibile trovare dischi molto particolari come Easy Star’s Lonely Hearts Dub Band degli Easy Star All-Stars, che rivede Sgt. Pepper in versione dub giamaicana, o A Garage Dayz Nite dei Beatallica, che mescola le canzoni degli inglesi con quelle dei Metallica, assieme ad altri meno spiazzanti, dalle raccolte Motown di versioni soul contemporanee alla colonna sonora di I Am Sam, che coinvolgeva il meglio del rock alternativo anni ’00.

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Ora arriva anche la versione brianzola delle canzoni dei Beatles, grazie a Renato Ornaghi e al suo libro-cd Praa de magioster per semper, in uscita il 15 novembre per Opificio Monzese Delle Pietre Dure, in cui 32 brani dei Fab Four vengono rivisitati e tradotti in maniera a volte piuttosto libera, con l’accompagnamento di fotografie d’autore per ognuno di essi. Sarà possibile dunque apprezzare scorci del Brianzashire ascoltando la storia di El matt de Mombell (The Fool On The Hill) o di Montisell (Penny Lane); o ancora sentire perché è Mej Trippa (Day Tripper) e come Hoo Sposaa Un Vegett De Galbiaa (Got To Get You Into My Life), sull’onda dei ricordi per gli anni ’60 brianzoli ed internazionali.

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Ma per Ornaghi quella di Praa De Magioster Per Semper non è solo un’operazione nostalgica e celebrativa: le sue motivazioni sono legate anche all’ambito linguistico. L’idea di base è infatti quella di trovare un modo in più per far sopravvivere la lingua brianzola ed insubrica, che pare destinata a scomparire. Per evitare che ciò accada, perché non usare melodie conosciute da tutti, che fanno ormai parte in maniera quasi genetica del bagaglio musicale e culturale di almeno tre generazioni? In fin dei conti, furono proprio queste canzoni a insegnare le prime parole di inglese ai brianzoli degli anni ’60; perché dunque non creare un corto circuito musical-cultural-linguistico e usarle per re-insegnare la lingua dei propri avi ai brianzoli di oggi?

Vedremo se quest’idea avrà successo e seguito; intanto ascoltiamo le storie dei Praa De Magioster e di tutti gli altri luoghi e personaggi creati da Renato Ornaghi con la “collaborazione” dei Beatles. Se non altro un’ora di divertimento e buona musica è assicurata.

Il libro-cd sarà disponibile in molte librerie delle provincie di Como, Lecco e Monza-Brianza. Per ulteriori informazioni www.opificio.splinder.com

Gli autori di Vorrei
Fabio Pozzi
Fabio Pozzi

Nasce nel 1984. Studi liceali e poi al Politecnico. La grande passione per la musica di quasi ogni genere (solo roba buona, sia chiaro) lo porta sotto centinaia di palchi e ad aprire un blog. Non contento, inizia a collaborare con un paio di siti (Indie-Eye e Black Milk Mag) fino ad arrivare a Vorrei. Del domani non v'è certezza.

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