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Intervista alla scrittrice, giornalista e docente. Il suo ultimo libro "Educazione e pace. Dalla Shoah al dialogo interculturale" è appena stato pubblicato da Mimesis

 

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artiamo dalla tua ultima pubblicazione, "Educazione e pace. Dalla Shoah al dialogo interculturale".
Il lavoro prende forma attraverso i miei studi universitari, da cui ho tratto anche un primo libro "Memorie e Olocausto", edito da Aracne nel 2009. Il tema della Shoah in questi testi è trattato dal punto di vista pedagogico. È importante attualizzare la memoria, per comprendere le origini della crisi strutturale attuale e le dinamiche dell'esclusione e demonizzazione dell'altro come capro espiatorio. Intendiamo fare memoria perché il diverso, l'ultimo, l'escluso, l'emarginato, il più debole, il più fragile non diventino vittime del becero ricatto capitalista e iperliberista dell'esclusione, della ghettizzazione e del razzismo.

20121010-laura-tussi-coverHo scritto altri libri su questi temi di interesse pedagogico e sociale, come "Il pensiero delle differenze. Dall'intercultura all'educazione alla pace" (Aracne 2011), "Il dovere di ricordare. Dalla Shoah all'attualità dell'intercultura" (Aracne 2010). Sono anche coautrice del Terzo Volume del Progetto "Camminare nella libertà", (Edizioni Paoline).

La memoria storica relativa alla Shoah è un tema che senti vicino alla tua sensibilità per motivazioni specifiche?
Mi pongo in dovere di comunicare una tragedia della storia che purtroppo si reitera e si ripresenta nelle vicende umane attuali e passate. Occorre pensare ai genocidi dell'Africa (Rwanda, Congo, Nigeria, Somalia eccetera) e alle cosiddette e surrettizie "guerre umanitarie" che provocano sempre genocidi e stillicidi e sono manovrate dai vertici dei poteri mondiali e internazionali. Infatti sono promotrice, insieme a Fabrizio Cracolici, Presidente ANPI di Nova Milanese, di "Per non dimenticare". Un progetto sulla memoria storica dell'Antifascismo, della Resistenza e delle Deportazioni di civili per motivazioni politiche e razziali nei campi di concentramento e di sterminio nazifascisti. I famigerati lager o campi della morte. Fin da bambina mi sono accostata alla Biblioteca Civica Popolare Comunale di Nova Milanese che ha sempre condotto ricerche sulle deportazioni nazifasciste. Attualmente il progetto consta di un archivio storico audiovisivo di oltre 200 videotestimonianze di deportati provenienti da tutte le regioni d'Italia.

 

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Laura Tussi con Moni Ovadia

 

Hai mai visitato Gerusalemme o le terre di Israele?
Sono stata a Tel Aviv, a Gerusalemme, a Betlemme, nella striscia di Gaza, in Palestina, in un viaggio-studio quando avevo solo 17 anni, con mia madre. Ho potuto ammirare nei vari luoghi di culto la convivenza di pluralità di simboli sacri appartenenti alle più svariate fedi, ai più particolari culti e alle religioni monoteistiche. Sembra impossibile che tanta bellezza artistica, culturale e cultuale possa in realtà far emergere verità conflittuali che sfociano in atrocità umane e in guerre perenni. Ho trattato le tematiche del dialogo interreligioso ed interculturale nel libro dal titolo Sacro, una delle tante parole chiave del pluralismo e del panorama multireligioso, edito, nella collana "Parole delle fedi", dalla EMI (Editrice Missionaria Italiana).

Da anni fai parte di PeaceLink, un'associazione nata nel '92 che riunisce volontari, insegnanti ed educatori per promuovere un dialogo sulla pace e sulla cooperazione.
Sono stata coinvolta dal presidente, il professor Alessandro Marescotti, un punto di riferimento nel mondo della nonviolenza; una personalità nota e molto impegnata sui temi del pacifismo, della nonviolenza e della lotta contro l'inquinamento industriale, in prospettive di sviluppo ecosostenibile ed equosolidale.

Recentemente hai partecipato alla rassegna di Teatro civile e spettacoli di narrazione "La città dei narratori", organizzata dall'associazione milanese Ponti di Memoria. Com'è nata questa collaborazione?
Grazie a Daniele Biacchessi, caporedattore di Radio24-Ilsole24ore, con cui condividiamo l'impegno e la passione per la ricerca e per la memoria storica delle stragi nazifasciste e di tutte le stragi contemporanee, impunite e irrisolte, della storia d'Italia, di evidente matrice neofascista.

In quale modo sei stata coinvolta?
Con la presentazione dei nostri libri, in particolare quello scritto con Fabrizio Cracolici, "Un racconto di vita partigiana. Il ventennio fascista e la vicenda del Partigiano Emilio Bacio Capuzzo", edito da Mimesis (2012), rientra a pieno titolo nelle attività "La città dei narratori", dell'Associazione "Ponti di memoria". Il tutto corredato dal progetto dal titolo "Per non dimenticare" che comprende il settore "Le città della memoria", una rete di amministrazioni italiane ed europee che presentano sul proprio territorio "i segni dei tempi" di un passato storico riconducibile alla Seconda Guerra Mondiale e sono volte alla tutela, alla valorizzazione e alla diffusione di tale patrimonio storico e culturale.

 

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Sei una persona molto impegnata, sia dal punto di vista creativo che etico. Nel nostro Paese senti di esser parte di una minoranza attiva o di una grande collettività?
Poche sembrano le persone realmente impegnate, ma durante i nostri eventi, gli incontri, per esempio con Emergency, con l'ANPI e con le altre associazioni culturali di impegno sociale e civile, ho potuto incontrare persone, insegnanti, educatori, operatori di pace, molto attivi e sentitamente impegnati . Come Don Andrea Gallo che è stato recentemente protagonista di alcuni eventi da noi organizzati.

Parlaci dei progetti che hai all'orizzonte.
Uno con La Scuola Editrice di Brescia. Da tempo scrivo e collaboro con le Riviste "Scuola e Didattica", "Scuola Italiana Moderna" e "Scuola Materna". Un libro sull'educazione alla pace con contributi, spunti e riflessioni che aprono a concetti di ampio respiro sul valore dell'antifascismo, contro ogni razzismo, contro l'intolleranza e ogni tipologia di stereotipo e pregiudizio sociale, che purtroppo ancora permangono e si manifestano prepotentemente nella vita quotidiana e attuale della nostra società.
Il libro sarà corredato dalle importanti riflessioni di personalità illustri del mondo del pacifismo e della nonviolenza, come Alberto L'Abate, Nanni Salio, Olivier Turquet, Alfonso Navarra, Daniele Novara e Giovanni Sarubbi e di nomi noti della cultura e della politica, come Giulio Giorello e Maria Letizia De Torre e molti altri.

 

Ulteriori informazioni su Laura Tussi:
www.youtube.com/lauratussiwww.peacelink.it
www.ildialogo.org

 

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Azzurra Scattarella
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