Perché da 2.000 anni si sceglie di vivere a Monza? Micaela Tornaghi lancia un invito per una dodici ore di flash art «Nuovo senso e nuova linfa al territorio»
Riceviamo e pubblichiamo
mUnschasc
RI-FONDIAMO AD ARTE E RI-AFFONDIAMO LE RADICI IN TERRA DI MONZA, NUOVO SENSO E NUOVA LINFA AL TERRITORIO
perché si sceglie di vivere a MONZA da più di 2000 anni
Un INVITO a rivisitare la FONDAZIONE di Monza, così da ritrovare la Forza di Accoglienza del Luogo “BENVOLUTO dalla LUNA” (Mond-Schatz) terra fertile generosa d’acque, un posto dove fermarsi per FARE..
12 ore di Flash Art
Inaugurazione sotto l’ultimo Sorriso di Luna alle 12:12 a.m. il 12.12.12
Finissage Fissante alle 12:12 p.m. il 12.12.12
Micaela Tornaghi
micaelatornaghi@fastwebnet.it
MunSchask
Beniamini della Luna
Luna Rossa su Luna Bianca crescente
Vivo a Monza da 51 anni, da una ricerca approfondita di mio padre Toto risultò che nel territorio la nostra famiglia potesse aver radici sin da un lontanissimo Medio Evo.. appena e un po’ più di Mille.
professione dei miei avi: Mugnai e Spremitori di Olio. un Mulino a testa, ad ogni ramo di famiglia spettava una specializzazione, così da non scontentare nessuno. Alla fine del Diciannovesimo secolo l’Oleificio Tornaghi si occupava di Lino, il Lino Cotto o l’Imbianchito, o il Crudo, e la produzione di mangime fine per animali con i residui della spremitura, il Pannello di Lino.
il 50% di me stanziale è radicato così profondamente in questa argillosa rossa terra di Bassa Brianza detta “ferrett” che a primavera mi era necessario gironzolare in motorino per riaffermare di senso di appartenenza e amore per questo suolo, godendo appieno del colore vivo e del profumo delle zolle ribaltate. Con gli anni un po’ per l’urbanizzazione, il tempo legato al lavoro e l’uso dell’automobile mi ha distaccato da questa amabile ritualità.
ma l’amore si sa, ha radici profonde.
come i nostri pozzi, le Risorgive di cui la mia terra è sempre stata prodiga, una qui, una là, polle d’acqua che naturalmente riaffiorava dal suolo, pulita, sana.
terra rossa, polle d’acqua, MunSchask..
ah, MunSchask è il termine dialettale con cui si autodefinivano i Monzesi, quando l’uso del Vernacolo non era stato bandito per acculturarsi e rendere onore all’Italianità che Risorgeva. poi un lento estinguersi. peccato, ragionare e parlare in italiano porta un distacco che il dialetto (dia logos) non crea, una lite in dialetto è già in via di riappacificazione, uno screzio in italiano porta a frattura.. non c’è la pancia, di mezzo, ad unire i due contendenti. con il santissimo “vadaviaiciàp!” alla fine già si sorride, tra sé.
a dirla tutta, pur avendo stima smisurata per la magnifica e terribile Teodolinda, la regina della Corona di Ferro, Oro Barbaro su Chiodo Cristico, che tanta parte ha avuto per lo sviluppo e la Storia della Pianura Padana, non solo Monza, Monza come Modoetia, .. il Modoetia insomma non mi ha mai convinto. da leggersi Modicia, Modesta, ma modesta chi? il caratteraccio dei Monzesi era noto, è noto anche ora, burberi, attaccati al lavoro, alla famiglia, alla Fede, ma quella che diseven lur...( Sant’Ambrogio ci ha ben ritratti, con il suo gesto di scuotersi i calzari, prender da noi le distanze) e con una memoria di ferro: ancor oggi diamo del bilòtt al malcapitato che commette un gesto sciocco stupido o quantomeno sprovveduto. ed era un Comandante Austriaco, il Bilòtt. all’epoca delle Cinque Giornate di Milano. ieri, insomma.
mi stride dentro, il Modesta.
e la Luna Rossa?
e il Lambro?
Lambro nome ha origine come Acqua Limpida, Ciar come l’acua del Lamber!
Ammetto che vado di istinto, in questa mia ricerca di origine, di riappropriarmi del mio Locus, della mia terra, delle mie acque, del mio sangue e vita. non mi accontento però che sia solo mio, condivido e desidero coinvolgere più persone possibile perché più sono le radici più diventa saldo il terreno.
e poiché non credo che sia solo il sangue o ereditarietà genetica a farci appartenere ad un luogo, ma una libera scelta, per una affinità, con il cibarsi dei prodotti tipici (ma dove è finito il risotto con la luganega?), bere, respirare e camminare calpestando la terra, l’erba del parco o vedere i piedi dei propri figli farlo, per questo desidero il confronto anche e soprattutto con chi di Monza ha un passato recente, non il peso dei Secoli!!
Micaela Tornaghi
MunSchaska
(Mond= Luna – Schatz=favorito, prescelto, beneamato)
La Casa della Luna Rossa, ultima sopravvissuta vestige della antica Monza del Duecento, con apposta la terracotta con il simbolo di Monza, che da diversi anni non viene più riprodotto sulle pendici in erba del Monumento ai Caduti, ora integrato al beffardo Pratum Magnum.
Una Luna Rossa sopra una fettina sottile di Luna Bianca Crescente: una lettura dice che la Luna Rossa è il Simbolo del Barbarossa, Imperatore Tedesco, e la Luna Bianca sottostante(e questo forse scocciava) il Potere Papale;
una più semplice (istintiva) interpretazione mi viene guardando la Mappa di Monza, magari con Google, la sua antica forma, le riconvertite Mura, la zona dei Mulini, gli Spalti.. il Lambro con il suo doppio percorso: una fettina di luna, Acqua. sopra il resto, collinare, in Terra rossa, la stessa argilla usata per fare la Formella Originale. Ma il segreto del tutto: ruotare la Mappa con il basso verso Est, l’Est che prima del Concilio di Nicea era l’Origine del Giorno e della Vita. semplice. immediato. realistico. pragmatico.