Un progetto biennale fra Bassa bergamasca, il quartiere Isola-Garibaldi a Milano e il Vimercatese: «Fare una cultura che costruisce incontri, vive nel tessuto profondo della comunità che la accoglie, per fare dello spazio culturale una casa comune»
Riceviamo e pubblichiamo
Noi dobbiamo seminare.
Sicuramente non germoglierà tutto,
ma a noi basta che germogli un seme.
L. De Domizio Durini
Il progetto biennale COLTIVARE CULTURA riunisce le tre realtà artistiche Qui e Ora Residenza teatrale (capofila del progetto), Zona K e delleAli teXtura. Tre i territori coinvolti: bassa bergamasca, Milano quartiere Garibaldi / Isola e Vimercatese, con un'estensione della collaborazione con il territorio della Martesana.
COLTIVARE CULTURA contagia la dimensione culturale attraverso l’attivazione di laboratori, la realizzazione di percorsi di inchiesta, la costruzione di eventi strettamente connessi artisticamente con le comunità a cui si rivolgono, la messa in scena delle comunità stesse attraverso performances partecipate o performances condivise.
COLTIVARE CULTURA si basa su una progettazione in perenne ascolto delle istanze sociali delle persone a cui si rivolge, rilancia gli immaginari individuali in una dimensione collettiva. É una modalità di lavoro che parte dalle micro-comunità per fondare una visione artistica comunitaria.
COLTIVARE CULTURA prevede la realizzazione di azioni mirate a favorire l’accesso di nuovo pubblico a manifestazioni di carattere culturale di vario tipo. Individuare i desideri e bisogni di una comunità per ideare interventi culturali che aggancino il pubblico a cui si rivolgono in maniera puntuale, permettendogli di intravedere che dietro ai propri bisogni ci sono istanze e sogni universali e individuali che si intrecciano e creano pertanto la necessità di “andare a vedere” come il proprio quotidiano può divenire atto artistico e universale, generatore di visione e immaginari.
La fruizione culturale deve divenire non appannaggio di pochi ma strumento per il benessere e la crescita personale di ogni cittadino.
Cultura come strumento per appartenere al contesto sociale in cui ci si trova a vivere e come possibilità di rendersi attivi e fecondi per tale contesto. Cultura capace di produrre benessere ma anche promuovere una partecipazione intelligente e attenta alla res publica.
In una parola Cultura per fare comunità, per creare pensiero e bellezza, di contro alla dimensione spesso legata unicamente al consumo.
La Cultura come una pratica sociale di costruzione di una dimensione collettiva.
Strategie
Siamo partiti da un’analisi del territorio condotta in sinergia con le amministrazioni e con le associazioni locali. Abbiamo individuato una serie di micro-comunità che meno sono inclini alla fruizione di cultura e deciso quindi delle relative azioni. Le azioni previste vanno dal laboratorio di teatralizzazione – che permette di assaggiare dal vivo la pratica del teatro, appassionarsi allo strumento e desiderare di mostrarsi al resto della propria comunità di riferimento– all’inchiesta – che coinvolge in prima persona gli intervistati, produce materiali di conoscenza relativi alla comunità indagata, permette di intercettare in maniera umana e capillare nuovo pubblico, incuriosisce le persone intorno ai processi del lavoro teatrale – all’ideazione di performances ad hoc rispetto alla comunità di pubblico a cui vengono proposte, capaci di avvicinare a una promozione condivisa della cultura. Tali azioni si svolgeranno fuori dai teatri, nei luoghi abitati dalle comunità stesse.
Il desiderio è quello di fare una cultura e un teatro che parlano al cuore delle persone, che avvengono tramite atti semplici e totali, che offrono visioni e punti di vista particolari. Invadere il territorio, abitare le case e la vita quotidiana, stringere relazioni con le persone e le loro storie. Fare una cultura che costruisce incontri, vive nel tessuto profondo della comunità che la accoglie, per fare dello spazio culturale una casa comune.
Contesto progettuale
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una costante riduzione delle risorse disponibili per la cultura ed in particolare rispetto allo spettacolo dal vivo a tutti i livelli istituzionali. La Regione Lombardia nel 2010 aveva destinato alla Cultura 51 milioni di euro, nel 2011 si è passati a 25 milioni fino ad arrivare a 7,8 milioni nel 2012. Ulteriore incertezza nel reperimento delle risorse è stata prodotta dal progetto, innescato recentemente, di accorpamento delle province.
L’analisi dei dati SIAE del comparto dello spettacolo dal vivo in Lombardia segnala una crisi del settore, già a partire dal 2008, della domanda e dell’offerta sia per numero di spettacoli rappresentati sia per numero di biglietti venduti e spesa al botteghino. E’ un trend comune al resto d’Italia, caratterizzato da un contenimento generalizzato della domanda e dell’offerta in questo settore.
Questa tendenza caratterizza tutte le componenti in misura maggiore rispetto alla media nazionale, anche se la spesa lombarda continua a rappresentare oltre un quinto della spesa complessiva nazionale del settore.
La crisi in Lombardia ha investito in modo particolare il teatro e il balletto dove si è assistito a una riduzione degli ingressi di oltre l’11% per il teatro e del 22% per il balletto. Di fatto quindi la regione Lombardia figura al primo posto in termini di numero degli spettacoli, numero di biglietti venduti e nella spesa al botteghino (fonte: Siae 2009) e agli ultimi posti, tra le Regioni, per la spesa per il sostegno alla produzione e distribuzione dello spettacolo (fonte: Osservatorio Regionale della Lombardia).
Questi dati si inseriscono in un quadro di crisi generalizzata, che diminuisce la capacità di spesa delle persone per la cultura, di fatto si spende per ciò che riguarda l'immediata sopravvivenza (affitti, mutui, cibo, bollette....).
A questa non facile situazione si unisce un totale congelamento della normativa in tema di cultura e spettacolo, che di fatto non vengono considerati una priorità per la crescita e lo sviluppo della società e dell'economia nazionale. Questa immobilità impedisce di innescare un processo di rinnovamento delle “regole del gioco”. Un cambiamento delle leggi che normano e regolano il settore non risolverebbe nell'immediato la carenza di risorse, ma quantomeno faciliterebbe la possibilità di ripresa da parte delle imprese di spettacolo.
In questa fase le Istituzioni pubbliche, sopratutto gli Enti Locali, si trovano spesso a non essere più la controparte con cui dialogano le imprese teatrali nella promozione della cultura, piuttosto chiedono al teatro di “condividere” il problema del reperimento delle risorse per fare cultura.
A tutto ciò si unisce una storica tendenza da parte del sistema teatrale ad assumere un atteggiamento difensivo e conservativo, che mira a mantenere le proprie rendite di posizione, impedendo di fatto, non solo un sano ricambio generazionale, ma anche un ricambio dei “modi” di fare impresa teatrale.
Tra le conseguenze di questo immobilismo c'è la sempre maggiore disomogeneità di diffusione della cultura sul territorio. Ci sono zone completamente “occupate” ed altre che vengono trascurate. Spesso purtroppo rileviamo che promuovere cultura in un luogo o in un altro, non è determinato dalla domanda ovvero dai bisogni delle persone, ma meramente da questioni politiche e economiche, in tal modo si vengono a creare delle vere e proprie zone d'ombra.
E' proprio in queste zone d'ombra che si inserisce il nostro modo di progettare cultura. Un modo che mette al centro la domanda e i bisogni attorno ai quali si cerca di creare le condizioni o reinventarsi le condizioni e le modalità per poter lavorare.
Vimercate
Il progetto, in stretta collaborazione col Museo Must, vede come realtà interlocutrice la comunità dei giovani di Vimercate e del Vimercatese dai 20 ai 30 anni circa, con particolare riferimento agli studenti, ai disoccupati, ai lavoratori precari.
Si tratta di un potenziale pubblico che in un qualche modo ancora latita dalla proposta culturale, che si ritrova sul territorio ma non fa parte dei frequentatori nè Must né delle iniziative culturali proposte dalla residenza TEXTURA negli anni.
Queste le tappe di attuazione:
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Mappatura: individuare e interagire sul territorio con i luoghi dove i giovani si ritrovano: la biblioteca, la Locomotiva, i bar (Totem Plaza, via Cavour, Papagayo cafè ecc), il centro commerciale ecc.
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Preparazione di una campagna pubblicitaria dell’iniziativa che giochi sul mistero e l’aspettativa attraverso manifesti cartoline, web, sms etc e che possa incuriosire stimolando così la partecipazione dei ragazzi.
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In base al lavoro di mappatura, individuare le modalità di approccio e coinvolgimento dei giovani.
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Lavoro di inchiesta che veda i giovani protagonisti e partecipi e che verterà sui seguenti temi: come vivo e percepisco il territorio culturale intorno a me? Come e dove passo il mio tempo su questo territorio? Con chi e con che mezzi comunico? Quali sono le proposte culturali che vorrei ricevere? Quali proposte culturali vorrei fare al territorio? Quale possibilità future di partecipazione alla vita culturale del paese mi immagino? Che segno di te vuoi lasciare ora?
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Rielaborazione artistica del risultati dell’inchiesta da parte di delleAli (es. video performance).
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Spazio laboratoriale a cui possano partecipare i ragazzi che lo vorranno per produrre un prodotto artistico/culturale di qualsiasi tipo.
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Happenning al Must: un week-end di esposizioni, performance, video, musica, teatro etc dove accanto ai risultati dell’inchiesta trovino spazio i SEGNI dei giovani.
Agrate Brianza
Si è individuata la Cittadella della Cultura come luogo speciale dove innescare delle azioni di avvicinamento al teatro, utilizzando la biblioteca che proprio lì ha la sua nuova sede, come catalizzatore di interesse e facilitatore alla partecipazione di eventi culturali.
Proprio la Cittadella sarà il punto di partenza e di ritorno delle attività che puntano al coinvolgimento di fasce di popolazione attualmente scoperte dalla programmazione culturale o poco inclini alla partecipazione.
Si è così individuato in un grande laboratorio che coinvolga tutta la cittadinanza, come lo è SPAVENTAPASSERI, un momento di incontro non solo dei bambini, ma di tutta la famiglia che festeggerà i primi cinque anni di attività della Cittadella della Cultura e della Biblioteca Comunale e potrà poi invadere la Notte Bianca dei commercianti che si terrà il 22 giugno.
L'ordinario, le vie del paese, gli angoli delle strade saranno invasi dalla straordinarietà del teatro, della creazione, dell'animazione per un primo momento di incontro e di presentazione del progetto alla cittadinanza tutta.
Il FONDO DELLA MEMORIA di Agrate è poi il secondo cardine su cui delleAli, con la fondamentale collaborazione dell'Amministrazione Comunale, sta lavorando in questi mesi. Obiettivo sarà il coinvolgimento della comunità in questo importante pezzo di cultura locale, attualmente poco conosciuto dalla cittadinanza. Il teatro sarà perciò lo strumento catalizzatore di avvicinamento per micro-eventi di apertura e coinvolgimento.
Arcore
Il progetto su Arcore prevede due azioni con due differenti comunità di riferimento: gli anziani e le donne straniere.
ANZIANI E MEMORIA
A partire da una precedente esperienza laboratoriale con gli anziani di Arcore (Per bocca dei nonni) curato da Antonella Imperatori Gelosa, esperta di teatro sociale, con Coltivare cultura viene data continuità a questa significativa esperienza.
È già in corso il laboratorio teatrale, che quest'anno lavorerà sul Pinocchio, il libro che parla della loro infanzia, che porterà ad un evento finale nell'autunno 2013 con destinatario il pubblico dei più piccoli. Un incontro speciale tra comunità così lontane che vede nella Biblioteca il luogo privilegiato di restituzione finale.
DONNA امرأة FEMME ЖІНКА WOMAN JIGEEN FRAU GRUA אישה KOBIETA FEMEIE MUJER
Il progetto pone il focus sulle donne straniere che abitano ad Arcore e che spesso hanno difficoltà a partecipare alle attività culturali del territorio sia come fruitrici che come attori dei processi culturali. In collaborazione con la neonata Consulta Multiculturale Arcorese, e coinvolgendo altre realtà formali e informali, si organizzeranno e programmeranno azioni che possano da una parte fornire informazioni e strumenti per indagare la loro quotidianità, dall'altra coinvolgere attivamente le donne migranti con la preparazione di un evento finale di tipo teatrale che le veda protagoniste. Marzo 2014 è quindi individuato come un mese di restituzione del lavoro che si avvierà già nelle prossime settimane.
Mezzago
In concerto con l'amministrazione Comunale e con la Pro Loco abbiamo concepito una serie di interventi che vanno ad integrare o ad arricchire iniziative di carattere popolare e improntate attorno al cibo e alla convivialità intrecciando relazioni con le associazioni e i servizi del contesto sociale.
Tre saranno le iniziative in cui abbiamo strategicamente deciso di intrecciare momenti conviviali con momenti di teatro/letteratura,nello specifico tre TAVOLATE TEATRALI.
La prima si inserisce in quella che da alcuni anni è una iniziativa di sensibilizzazione all’integrazione ovvero LA FESTA DEI POPOLI che si svolgerà il 21 aprile, evento che è il primo di tutto il progetto Coltivare Cultura. Una lunga tavolata organizzata con il servizio di mediazione culturale, si snoderà nella via principale di Mezzago (in palazzo Archinti in caso di pioggia) : si potranno degustare prelibatezze preparate dalle comunità straniere residenti in Mezzago. A condire il pranzo danze popolari, animazione e letteratura.
In ottobre verrà proposta una cena con delitto, ideata da Qui e Ora, partner del progetto con la partecipazione di delleAli, mentre l'ampia comunità del GAS e di tutti coloro che sono sensibili ai consumi etici e sostenibili sarà il gruppo di lavoro per una tavolata biologica in data da definire.
Il prossimo 19 maggio, invece, all’interno della Sagra dell’Asparago, ci sarà il grandioso ritorno del laboratorio SPAVENTAPASSERI che 15 anni fa diede il nome e avvio alla manifestazione SPAVENTAMAGGIO. Con questa ricorrenza la giornata sarà dedicataalla realizzazionedi quanti più spaventapasseri possibili che sfileranno in corteo per le vie del paese accompagnati da trampolieri e dalla banda dei piccoli musicisti mezzaghesi Senza Fià per essere istallati nel cortile di palazzo Archinti dove faranno da scenografia ad un teatral/concerto dal titolo “El Viejo Mundo” a cura del gruppo teatral/musicale Brincadera.
Ornago
Lettura, scrittura e letteratura saranno al centro delle attività ornaghesi progettate per la prima annualità del progetto. Obiettivo è l'affiancamento, il supporto, l'animazione e l'integrazione della Commissione Biblioteca con l'ambizioso obiettivo di andare a gettare le basi per un più ampio gruppo di Amici della Biblioteca.
Il tema della promozione alla lettura sarà lo stimolo per rivivere la biblioteca, ma anche invadere le vie, i cortile, le cascine, i parchi. Si sono individuate nello specifico 3 attività.
STORIE DI ORNAGO sarà il concorso letterario rivolto a tutta la cittadinanza che, lanciato il prossimo maggio nella manifestazione MAGGIO ORNAGHESE, vedrà a ottobre un momento finale con la premiazione e la restituzione alla cittadinanza in forma teatrale dei testi raccolti, supervisionati e rielaborati da delleAli.
Proprio in questi giorni si è avviata una prima mappatura e un primo incontro con il territorio per lanciare un corso di LETTURA AD ALTA VOCE. Si è infatti verificata sul territorio una grande attenzione per il tema, si sono incontrati gruppi di lettrici autodidatte che organizzano momenti di lettura in biblioteca, si è verificato interesse nel mondo dell'educazione e della formazione. Attraverso una verifica del grado di conoscenze e delle aspettative sul corso si concorderà un programma che, con tutta probabilità, si pianificherà nell'autunno 2013.
Un grande momento di incontro con la cittadinanza per divulgare le attività pianificate, far conoscere il progetto con le sue iniziative, stimolare piccole azioni di cultura sarà lo SPAVENTAPASSERI pensato in occasione dell'inaugurazione del nuovo parco di Ornago. Un momento perfetto per i coltivatori di cultura e per la consueta invasione degli spazi urbani con il teatro, l'animazione, il ricordo delle tradizioni contadine.
Avendo abituato i cittadini a vivere una cultura “itinerante” e seguire il teatro anche fuori dai teatri, ma continuando al contempo a valorizzare i temi e le comunità territoriali, nella seconda annualità si creerà un percorso di documentazione per la realizzazione partecipata di un grande evento teatrale in occasione dell'anniversario dei 300 anni del miracolo del Santuario di Ornago
(19 aprile 1714 - 19 aprile 2014).
Melzo
Tutto il progetto IL TEATRO TRA LETTERATURA E PRATICA che verrà realizzato nel Comune di Melzo grazie al sostegno del Sistema Bibliotecario Milano Est è incentrato attorno alla nuova biblioteca che vedrà la luce entro la fine dell’anno: avvicinare il pubblico al teatro unendo la creazione di una sezione approfondita sullo spettacolo alla volontà di fornire servizi che ne facilitano l'avvicinamento al momento della fruizione.
Tre le azioni che, concatenate tra di loro, saranno nell’ordine volano promozionale, la prima
per la seconda, la seconda per la terza …
1 - L’inaugurazione (leggere il teatro) - sensibilizzare, incuriosire
2 - L’IN/formazione (conoscere il teatro) - formare, coltivare
3 - Il festival (vedere il teatro) - raccogliere, dare forma
L'asse portante delle tre azioni sarà un viaggio nella storia della messa in scena partendo dalle
origini fino al contemporaneo.
LEGGERE IL TEATRO
Un corso di lettura declinato alla drammaturgia teatrale.
Rivolto principalmente al gruppo di lettura VOLTAPAGINA, ma allargato a tutta la cittadinanza, sarà finalizzato alla realizzazione di un evento che restituisca alla comunità il percorso effettuato in occasione dell’inaugurazione della nuova biblioteca.
CONOSCERE IL TEATRO
Una serie di incontri tesi a IN/formare in modo ludico il pubblico.
Dopo un assaggio di piccole messe in scena e letture che possano fungere appunto
da volano, da esempio, da “aperitivo”, nasce l’idea di realizzare dei momenti di incontro che
possano appassionare al teatro attraverso una conoscenza più profonda della sua storia.
Degli incontri monotematici tra la formazione e la dimostrazione che possano dare gli
strumenti e le informazioni basilari affinché il pubblico possa comprendere l'evoluzione storica
di quei processi che strutturano una pièce teatrale, imparando a comprenderne e riconoscerne
le specificità.
Saranno coinvolti dei relatori, studiosi, attori, drammaturghi, personalità dello spettacolo che con la propria esperienza e passione possano incuriosire il pubblico e avvicinarlo sempre più all’arte.
VEDERE IL TEATRO
quando: primavera/estate 2014
In conclusione del percorso di formazione nell’arco di un weekend verrà organizzata la prima edizione di un Festival che comprenda uno spettacolo per ogni argomento trattato.
Il programma prevederà degli spettacoli agili che possano abitare il terrazzo, i cortili della biblioteca e del vicino CPA (Centro Polivalente Anziani), nonché gli spazi della biblioteca stessa.
UN CARTELLONE CONDIVISO: TEATRO IN CASA nel VIMERCATESE
Non è lo spettatore che va a teatro, ma è il teatro che arriva dallo spettatore: in casa.
L’azione può svolgersi in una cucina, in un soggiorno… in tutta l’abitazione: spettacoli dall’allestimento semplice, di volta in volta riadattati alla casa ospite, a stretto contatto con pubblici diversi, creano inaspettate occasioni d’intimità.
Le scene degli spettacoli diventeranno le case, le mura, i loro sapori. Proprio come si faceva un tempo nell'antica tradizione della veglia, quando ci si ritrovava intorno al camino ed in cerchio si ascoltavano storie di antiche leggende.
Una rassegna sovraterritoriale coinvolgerà i Comuni del vimercatese, creando un cartellone di appuntamenti di casa in casa che chiameremo strategicamente "Contaminazioni" per non perdere un marchio a cui il nostro pubblico è abituato, in riferimento alla rassegna svolta precedentemente. Proporre una rassegna con una modalità di vivere il teatro assolutamente nuova per il territorio e con la collaborazione dei cittadini stessi, che si faranno divulgatori dell'iniziativa, significa incuriosire e avvicinare in modo capillare nuove fette di pubblico che, per diffidenza o per mancanza di offerta non frequentano il teatro.
Vorremmo verificare la possibilità di estendere il cartellone anche ad altri Comuni del territorio vimercatese che in prima battuta non hanno aderito al progetto, per fare un'azione territoriale il più possibile estesa ed efficace.
D'altronde se il pubblico non va a teatro, il teatro va in casa del pubblico!