Al MUST di Vimercate la mostra dei ragazzi della V C del Liceo Artistico di Monza dedicata al viaggio
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oto a Luogo è il tema proposto, sviluppato ed esposto dalla classe V C del Liceo Artistico dell'Istituto Preziosissimo Sangue di Cristo. Tema della mostra è il viaggio, analizzato, scomposto e rielaborato a più livelli, a seconda della sensibilità e del vissuto di ogni singolo studente: dal legame con la terra natia ed il ritorno all'essenzialità, al rito di passaggio, dal bagaglio del passato alla tela bianca del futuro.
Valentina Volpi e Chiara Sganzerla mi guidano, espongono le loro opere e quelle dei compagni di classe: pannelli di gesso bianco per Tommaso Bigi, tempere luminescenti all'ultravioletto su plexiglass per Davide Boccardo, passando per le strutture metalliche e geometricamente studiate di Marta Colombo, per i frammenti di specchi di Giulia Nava, per le installazioni videosonore di Alessandro Ferrario, chiudendo su un collage di biglietti del treno, del bus, della metro, di Silvia Pintucci.
Perchè "Moto a Luogo"?
"Perchè tra i vari temi proposti era il più dinamico, il più libero; quello che poteva permettere di dare maggiore idea di concretezza, ma al tempo stesso di qualcosa di incompleto, mutevole e sospeso".
La libertà totale riguardo scelte di modalità di esposizione e dei materiali lascia ad ognuno degli artisti tutto lo spazio necessario per far convogliare il messaggio; ne esce una matrice comune, una ricerca da parte di ognuno nel dare senso a quello che per loro è il moto a luogo, cioè il dinamismo, quel Divenire caro a Parmenide, il cambio di stato da ciò che si era, ovvero che si diventerà, attraverso sogni, paure e desideri, con un occhio ai legami del passato e l'altro alla speranza nel futuro ignoto.
Forte traspare anche il legame col territorio, più visibile in chi è originario del Vimercatese, ma altrettanto forte in chi arriva, per esempio, da Milano, ma che in Brianza passa buona parte del tempo, scolastico e non: "passare il tempo a preparare la mostra, spostarsi continuamente per preparare il catalogo, trovare gli sponsor, reperire i materiali per le proprie opere, ha fatto sì che molti di noi si rendessero conto di quanto tempo passino tra queste strade e questi luoghi; e vedere le proprie opere esposte qui, al MUST, dove il richiamo alla storia della Brianza si palesa, fa capire davvero, in senso fisico, quanta strada ogni giorno percorriamo, quanti posti vediamo, e quanto di tutto questo, senza il tempo e il giusto modo di soffermarci, passa inosservato, quasi scontato".
Alla fine di due intense settimane di esposizione, senza contare il tempo usato tra preparativi delle opere e della location, facciamo il gioco delle due torri: cosa tenete e cosa scartate?
"Beh, non si scarta nulla. Tutta la fatica personale fatta per sviluppare al meglio la propria opera, il tempo speso a preparare la mostra, discutere per scegliere gli spazi; la ricerca egli sponsor per preparare il catalogo e la mostra stessa, il passaparola, la promozione stessa della mostra...tutto è un bagaglio che ci ha segnato e ci porteremo sempre con noi"
Ora, la mostra è finita...e poi? È un momento di crisi in tutti i settori. Voi, in quanto artisti, come vedete il vostro futuro, il vostro moto da questo al prossimo luogo?"La crisi sta toccando tutti quanti. Di sicuro il nostro sogno comune è quello di poter portare avanti il più possibile il nostro essere artisti, l'amore per quello che facciamo e in cui crediamo, sperando che diventi parte fondamentale della nostra vita futura, come lo è ora del nostro essere"
Intanto, la mente di molti di loro è già alla prossima "esposizione", quella degli esami di maturità.