Dal 14 al 29 settembre 2013 Teatro Periferico, in collaborazione con delleAli presentano il primo progetto teatrale sulla “villa dei matti”, Villa Pusterla nella frazione di Limbiate, uno dei più grandi ospedali psichiatrici italiani. Detto anche palazzo delle “anime alla deriva”.
Riceviamo e pubblichiamo
MOMBELLO. Voci da dentro il manicomio è il primo progetto teatrale sulla “villa dei matti”: così era definita nella zona Villa Pusterla, il manicomio di Mombello (frazione di Limbiate), uno dei più grandi ospedali psichiatrici italiani e uno dei maggiori in Europa, detto anche palazzo delle “anime alla deriva”.
Tre weekend, dal 14 al 29 settembre, con un fitto programma di appuntamenti: allo spettacolo teatrale dal titolo Mombello – Voci da dentro il manicomio, con la regia di Paola Manfredi, saranno affiancati incontri, testimonianze, mostre d’arte e proiezioni video per scoprire in maniera totale uno dei tesori della Lombardia e conoscerne la storia, attraverso soprattutto chi ha abitato e conosciuto la villa nello scorso secolo. Primo di tutti il pittore e illustratore Gino Sandri, alle cui opere è ispirato lo spettacolo e a cui sarà dedicato un focus.
Il progetto di Teatro Periferico si è concentrato innanzitutto sulla raccolta di testimonianze: il personale impiegato, i familiari dei malati, i malati stessi, anche alcuni cittadini, tutti hanno permesso di ri-costruire un quadro dettagliato della vita che si viveva là dentro, una vita fatta di solitudine, di amarezze, di costrizioni, spesso molto violente (camicie di forza, legature al letto, sperimentazioni, dallo shock insulinico al virus della malaria...), ma anche del lento trascorrere della vita quotidiana, di improvvisi spiragli di grazia, gesti d’umanità, perle di bellezza. Tra queste, spicca la storia di Gino Sandri, pittore che ha vissuto gli ultimi anni della sua vita a Mombello e i cui disegni hanno ispirato buona parte delle figure presenti nello spettacolo.
Nell’immensa ed elegante villa, immersa nel verde, in passato dimora di corte, nell’estate del 1757 aveva soggiornato Napoleone Bonaparte e si sposò sua sorella Paolina.
Poi, nel 1865, la conversione in manicomio con i primi pazienti provenienti dalla Pia Casa della Senavra di Milano, fino al boom negli anni Sessanta (oltre tremila pazienti, moltissimi artisti e personalità illustri, tra cui anche il presunto figlio illegittimo di Mussolini) e infine la chiusura, avvenuta a metà anni ’90, a seguito della legge 180.
Un manicomio amato e curato dai suoi direttori e dagli stessi infermieri e accettato dalla cittadinanza che in gran parte vi ha lavorato.
Il Progetto ha partecipato ed è stato selezionato nell’ambito del Bando “Contesti Creativi”, attivato da Fondazione della Comunità di Monza e Brianza Onlus, in partnership con la Provincia Monza e della Brianza, per l’individuazione di progetti artistici/creativi di utilità culturale e sociale per il territorio e coerenti con le linee strategiche del Distretto Culturale Evoluto, volti a promuovere la sintesi tra tessuto culturale e tessuto imprenditoriale del territorio, attraverso prodotti ed attività culturali ad alto contenuto di innovazione.
Le caratteristiche del progetto, sostenuto anche dal Comune di Limbiate, lo contestualizzano con gli obiettivi del Distretto nell’organizzazione delle iniziative “Ville aperte in Brianza” e “pH_performing Heritage”, finalizzate ad accrescere la conoscenza del ricco patrimonio artistico e culturale del territorio attraverso il coinvolgimento dei visitatori attraverso l'arte e lo spettacolo dal vivo.
MOMBELLO. Voci da dentro il manicomio è l’ultimo di una serie di lavori che fanno parte del progetto più ampio Storia e storie, il cui scopo è la ricostruzione della memoria del territorio, attraverso le parole di coloro che l’hanno abitato. La metodologia è la stessa utilizzata per I fiori nella ghisa, sulla storia dell’ex fabbrica Ceruti di Bollate, e per diversi altri progetti di Teatro Periferico, uno su tutti L'ultima parola, sul teatro di Cassano Valcuvia.
MOMBELLO. Voci da dentro il manicomio persegue l’obiettivo di coniugare un processo sociale con un esito artistico: si tratta di favorire il senso di appartenenza dei cittadini e un processo di mediazione tra passato e presente attraverso una serie di workshop e incontri pubblici con la popolazione e di trasferire questa esperienza in un prodotto “altro” di natura squisitamente spettacolare.
Lo spettacolo ha conosciuto due tappe di avvicinamento: nel primo studio c’erano luce e solo sei oggetti-luoghi: un armadietto di metallo, un lavandino, una rete da letto, una panca, un tavolo con sedie, una porta, che rappresentano ciò che è rimasto dei padiglioni dell’ospedale psichiatrico, ormai in disfacimento. In questa parte le figure agivano nel silenzio, un silenzio interrotto dal rumore di una chiave, da una parola, un urlo, un borbottio, uno strascichio di ciabatte; nel secondo studio c’era ancora meno: la scena era vuota, gli attori immersi nel buio oppure chiusi dentro alle stanze da cui provenivano solo suoni e voci, le voci di un popolo invisibile, che ha contato quasi centomila malati. In entrambi i casi nessuna danza, né un particolare studio sul movimento, ma solo azioni reali, estrapolate dai racconti e intrecciate l’una con l’altra.
Lo stile è asciutto, evita interpretazioni poetiche su una materia tanto sofferta e si limita ad una sorta di registrazione (come d’altra parte accade nelle interviste).
Dopo il secondo studio, presentato al festival Luoghi Comuni a Brescia, lo spettacolo torna a Villa Pusterla, dove un anno fa aveva visto la luce, e debutta nella sua forma definitiva che vede il ricongiungimento delle due parti.
MOMBELLO
Voci da dentro il manicomio
Regia Paola Manfredi
Aiuto regia Giada Balestrini
Testo Loredana Troschel e Dario Villa
Scene Salvatore Manzella
Light Design Andrea Violato
Sound Design Luca De Marinis
Interpreti Giorgio Branca, Elisa Canfora, Antonello Cassinotti, Alessandro Luraghi, Laura Montanari, Raffaella Natali, Loredana Troschel, Lilli Valcepina, Dario Villa
Produzione Teatro Periferico, in collaborazione con delleAli con il contributo di: Fondazione Monza-Brianza, Provincia di Monza e Brianza, Fondazione Cariplo – progetto Etre, Comune di Limbiate
Mombello – Voci da dentro il manicomio
Programma
14 settembre
ore 17 – Chiudere e trasformare il manicomio.
La legge 180 e la chiusura dei manicomi.
Incontro con il dott. Angelo Barbato, che ha curato il processo di dismissione dell’ospedale psichiatrico Antonini
Trasformare il manicomio. L’esperienza dell’Associazione Olinda onlus, attiva dal 1996 all’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano con lo scopo di promuovere l’integrazione sociale di persone con problemi di salute mentale con progetti culturali e artistici
ore 19,30 - servizio ristoro a cura della cooperativa Full Monty onlus, che si occupa dell’inserimento nel lavoro di persone svantaggiate
ore 21 - spettacolo Mombello - Voci da dentro il manicomio
15 settembre
ore 17 - spettacolo Mombello - Voci da dentro il manicomio
21 settembre
ore 17 - Incontro Arte e follia: Gino Sandri
Un incontro dedicato allo straordinario artista morto nel 1959 a Mombello, dove ha trascorso metà della sua vita. Proiezione del video Gino Sandri, luci dell'arte, ombre della follia ed esposizione di alcuni disegni del pittore e illustratore. Saranno presenti: l’arch. Paolo Conti, presidente dell’Associazione Gino Sandri e Francesca Marianna Consonni, studiosa di arte contemporanea, curatrice ed educatrice
ore 19,30 - servizio ristoro a cura della cooperativa Full Monty onlus
ore 21- spettacolo Mombello - Voci da dentro il manicomio
22 settembre
ore 21 – spettacoloMombello - Voci da dentro il manicomio28 settembre (in concomitanza di Ville aperte)
ore 17 - Incontro Raccontare la malattia tra teatro e cinema
con Danio Manfredini, tre volte vincitore del Premio Ubu, maestro del teatro di ricerca italiano, che per molto tempo ha lavorato in strutture psichiatriche producendo spettacoli rari e preziosi sulla malattia mentale (Tre studi per una crocifissione – Al presente – Nel sacro segno dei mostri)
con Tommaso Urselli, drammaturgo, autore de Il Tiglio. Foto di famiglia senza madre, vincitore del premio Fersen 2013
ore 19proiezione del film di Alina Marazzi – Un’ora sola ti vorrei (Italia, 2002) tratto da una sessantina di filmati (realizzati dal 1926 agli anni settanta dal nonno materno Ulrico Hoepli). Un viaggio struggente e controllato nel secolo scorso attraverso momenti e riti domestici di una famiglia della ricca borghesia lombarda. Primo premio ai festival di Torino e Newport, menzione speciale della giuria a Locarno e al Festival dei Popoli di Firenze.
ore20 servizio ristoro a cura della cooperativa Full Monty onlus
ore 21 spettacolo Mombello - Voci da dentro il manicomio
29 settembre
ore 10,30 Incontro Raccontare la malattia (testimonianze)
con i raccoglitori di storie del progetto “Voci da dentro” e gli attori di Teatro Periferico. Interviene Maurizio Munda, docente di Discipline Giuridiche ed Economiche dell'ITC e PACLE Elsa Morante di Limbiate in relazione al progetto legislativo da lui presentato alla Camera dei Deputati
A seguire proiezione del cortometraggio Napoleone è pazzo, regia di Dario di Viesto e Federico Spiazzi, del Centro sperimentale di cinematografia – Scuola nazionale di cinema, finanziato dalla Provincia e dalla Fondazione Monza Brianza. Con Ernesto Mahieux
ore 17 (replica ore 21) spettacolo Mombello - Voci da dentro il manicomio
Durante tutto il periodo saranno visibili un’installazione a cura di Salvatore Manzella e un reportage fotografico a cura di Elisa Canfora.