Grande successo a Desio per Villa Tittoni Traversi travestita da cinema con l'arte del 3D Mapping. I vincitori, le immagini, i video
Il
27 e il 28 settembre scorso AreaOdeon, l'associazione culturale monzese fautrice di due edizioni di Festival d'arte, ci ha provato ancora; il Kernel per il 2013 ha scelto d'inserirsi all'interno della programmazione di Performing Heritage del circuito di Ville Aperte — promosso dalla Provincia di Monza e Brianza — che ha l'intento di valorizzazione dei beni storico-architettonici del territorio.
Alla faccia della ipernominata crisi — alibi di molti — sfidando il tempo che a fine estate rischiava d'essere meno clemente, è bastato passare lungo la centrale via Lampugnani di Desio per notare come un incessante scorrere di persone fosse diretto a passo svelto al di là dell'imponente cancellata.
Foto di Carlo Mondonico tratte dalla pagina Facebook del Kernel Festival
Gente, molta. Giovani, stravaganti o conservatori, forestieri o locali, ma anche famiglie, anziani. Tutti accorsi ad assistere ad una rassegna di cortometraggi elaborati da 16 artisti, anche internazionali, del settore dell'audiovisual 3D mapping, in un luogo elegante ed antico. Tripudio d'ecclettismo.
Sul far della sera, luci magiche sin dalla corte interna hanno letteralmente “vestito” il chiaro intonaco dell'antica dimora gentilizia con un ammiccante mise degna di Broadway. In cartellone un doppio spettacolo di ben due ore, replicato per due sere, previsto sul lato architettonico d'onore con il giardino allestito a platea. Ciak.
Un pubblico attonito, rimasto a bocca aperta di fronte alla potente attrazione esercitata da luminosità, colore e suono in gioco. Non ci sono dubbi; questo audiovisual 3D mapping va proprio alla grande.
Ma cos'è esattamente l'audiovisual 3D mapping? Sabato, prima della seconda serata di spettacolo, Marcello Arosio di AreaOdeon (nonché direttore della piattaforma Kernel), il gruppo francese Paradigm, gli Ouchhh da Istanbul e gli italiani Nobu_Lab ne hanno parlato durante un talk esplicativo, dando modo di conoscere un nuovo modo di fare arte contemporanea, con l'uso di strumentazioni sofisticate e con una perizia che non lascia spazio all'approssimazione. Si è scoperto così che a monte di ogni secondo proiettato ci sono ore di misurazioni e ricerche inestricabilmente connesse al luogo prescelto. Per chi opera, produzioni squisitamente site-specific, quasi sartoriali; per chi fruisce, incanto e godimento puro, comodamente percepito da seduti e serenamente svincolabile dal concettualismo.
Qualcosa è piaciuto di più e qualcosa meno. Tra i tredici cortometraggi in gara (oltre i 3 fuori concorso), i premi della giuria e del pubblico sono stati assegnati a due produzioni straniere (rispettivamente Ouchhh e Collectif Paradigm).
Sarà stato per il traino di Ville Aperte, sarà stata una curiosità crescente verso le arti, sarà stata l'offerta qualitativamente altissima... Dati alla mano, il Kernel Mapping Cinema ha attirato quasi tremila spettatori, portando l'organizzazione a mostrare il cartello scritto a mano del “sold out”.
Con le prime ore di domenica il sogno è sembrato finito; spente le colorate luci dello spettacolo, i volontari amici di AreaOdeon — con una dedizione quasi commovente — hanno riordinato l'antica casa e l'annesso giardino, cedendo cortesemente il posto ai classici visitatori di una Villa sempre affascinante. Ora a molti più nota. Ora solo un po' più nuda.