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Al Teatro Elfo Puccini di Milano arriva lo spettacolo Jannacci, il Tessa e alter duu s'ciopà'a, di e con Dome Bulfaro. Sul palco anche Francesco Marelli, regia di Enrico Roveris. Il racconto dell'amore per la lingua milanese attraverso due degli autori che l'hanno nobilitata

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rriva finalmente anche a Milano lo spettacolo Jannacci, il Tessa e alter duu s'ciopà'a: dopo diverse tappe in Lombardia, la fatica teatrale di Dome Bulfaro, Francesco Marelli ed Enrico Roveris "torna a casa". Domenica 10 novembre, infatti, alle ore 19.00, il pubblico milanese potrà assistere a questa vera e propria dichiarazione d'amore per la lingua meneghina, esplorata attraverso le parole, i versi e le note di due autori che l'hanno meglio adoperata, come Delio Tessa ed Enzo Jannacci. Appuntamento al Teatro Elfo Puccini.

In una continua fusione di poesia e canzone, lo spettacolo attraversa la storia di Milano a partire dal 1851, data della fucilazione del patriota Amatore Sciesa. Sul palco, i personaggi di Marelli e Bulfaro (el Barba ed el Valisa) rievocano le gesta di una immaginaria banda composta da soggetti originali (il Tennis, la Olga, la Lina, la Ciana... e anche loro due), ma soprattutto dei due capobanda: Jannacci e il Tessa, dai cui versi scaturisce il mondo raccontato nello spettacolo.

Sulla scena, Milano rivive grazie alla lingua, in un'evidente necessità di riappropriarsi della freschezza, dell'autenticità e soprattutto della sua storia attraverso un recupero del dialetto in senso letterario: da qui la scelta di rifarsi in particolare a due autori come Tessa e Jannacci, che in epoche e modalità diverse hanno saputo utilizzare gli strumenti espressivi del meneghino per raccontare la quotidianità con tutti i suoi aspetti tragicomici. La Milano che non c'è più torna a palpitare, insomma, grazie alla musicalità e agli accenti di quel mondo che ha generato l'arte di Tessa e Jannacci.

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Nello spettacolo, tuttavia, accade anche qualcosa di più, un prodigio ulteriore: il milanese non è soltanto la lingua della propria città, ma diventa anche lingua da scegliere e da difendere da parte di chi milanese non è ma vuole esserlo. Succede al Valisa, forestiero e grande amico del Barba, il cantastorie che si pone come memoria storica della propria città. Con la sua insistenza, infatti, il Valisa riuscirà a farsi insegnare dall'amico il milanese. È questo il nodo cruciale della rappresentazione, lo scarto decisivo, il valore estremamente simbolico di Jannacci, il Tessa e alter duu s'ciopà'a : il fatto che una lingua, con tutto il suo portato di cultura e tradizione, non sia semplicemente qualcosa che si eredita, ma può essere soprattutto una scelta consapevole.

La lingua come espressione non solo di una tradizione e di una cultura, quindi, ma anche e soprattutto di un modo di vedere la realtà. Un concetto sicuramente non nuovo, ma che nello spettacolo di Bulfaro, Marelli e Roveris trova nuova linfa grazie alle scelte espressive e alla capacità di unire l'istanza linguistica a uno schietto divertimento in sala, che non guasta.

Nato come concerto-reading, Jannacci, il Tessa e alter duu s'ciopà'a ha debuttato nel settembre del 2012 alla Galleria Boragno di Busto Arsizio.

Diventato poi spettacolo teatrale con la regia di Enrico Roveris, viene portato in scena dapprima al Teatro Binario 7 di Monza nel marzo 2013 – pochi giorni prima della morte di Jannacci – poi in aprile a Vedano al Lambro. Lo scorso settembre è stato presentato a Sesto Calende e finalmente a novembre 2013 approda a Milano, nella prestigiosa cornice del Teatro Elfo Puccini.


Jannacci, il Tessa e alter duu s’ciopàa
di e con: Dome Bulfaro e Francesco Marelli
regia: Enrico Roveris
luci e suono: Andrea Diana
produzione: Fondazione Arbor - Mille Gru - SpazioStudio13

Domenica 10 novembre 2013 - ore 19.00
Teatro Elfo Puccini – Sala Fassbinder
Corso Buenos Aires 33 Milano
(MM1 Lima – Tram 33 – Autobus 60 e 81)

Prenotazioni:
tel. 02 00660606 - biglietteria@elfo.org
€ 15.00 - € 11.50 (under 18, over 65)
Maggiori informazioni sul sito del Teatro Elfo Puccini

Gli autori di Vorrei
Simone Camassa
Simone Camassa

Nato a Brindisi il 7 maggio del 1985. Insegnante di Italiano, Storia e Geografia nella scuola pubblica, si è laureato in Lettere, in Culture e Linguaggi per la Comunicazione e in Lettere Moderne, sempre all'Università degli studi di Milano. Suona la chitarra elettrica (ha militato in due gruppi rock, LUST WAVE e BLACK MAMBA) e scrive poesie.

Appassionato di sport, ha praticato il nuoto a livello agonistico fino ai diciotto anni, per un anno ha anche giocato a pallacanestro. Di recente, è tornato al cloro.
È innamorato della letteratura in tutti i suoi aspetti, dalla poesia fino al fumetto supereroistico statunitense. Sogna di realizzare un supercolossal hollywoodiano della Divina Commedia, ovviamente in forma di trilogia e abbondando con gli effetti speciali.

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