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 L'imminente apertura dei Musei civici di Monza potrebbe far nascere un polo museale di grande rilievo. Una rete di realtà vicine pochi chilometri, capace di attrarre come i singoli musei — seppure tutti di grande interesse — non potrebbero. La nostra proposta

Non c'è ancora una data ufficiale ma l'apertura del Museo civico di Monza in quella che era la Casa degli Umiliati, in via Teodolinda — in pieno centro, a due passi dal Duomo — è imminente. Sono in corso le ultime fasi di allestimento e monitoraggio, dopo di che finalmente le collezioni conservate nei depositi del Comune (una volta nell'interrato della Villa Reale, ora nel Serrone) saranno esposte stabilmente.

Saranno circa 150 i pezzi in mostra, ad essi si aggiungeranno quelli ospiti di volta in volta nella sala delle esposizioni temporanee. Dai reperti archeologici di epoca romana sino alle opere acquisite nelle ultime edizioni della Biennale giovani, il percorso si svilupperà sui 3 livelli dell'edificio, compreso il chiostro con il suo portico.

Da decenni in città si attende questo appuntamento, rimandato più volte per le travagliate vicissitudini tipiche delle opere pubbliche italiane. Ma ormai ci siamo e l'aver partecipato attivamente a questa operazione (chi scrive si è aggiundicato la gara per l'immagine coordinata del Museo) fa nascere un moto di orgoglio e gioia che vorremmo contagiasse tutti i cittadini di Monza. Ma non solo.

Ecco, quello che vogliamo modestamente proporre in queste righe è un'idea molto semplice: creare una rete dei musei del territorio.

In realtà un progetto simile lo presentò alcuni anni fa la Provincia di Monza e Brianza con l'allora dirigente del settore cultura Sergio Conti. Sulla carta si pensava di coinvolgere tutte le istituzioni museali della provincia, dal museo agricolo di Ronco Briantino a quello fotografico virtuale di Bellusco, dalla raccolta mineralogica e paleontologica di Giussano alla collezione Rossini di Briosco eccetera. Evidentemente realtà dalla natura e dalla consistenza assai diversa. Di quel progetto comunque si è perduta traccia negli anni a seguire.

Noi, più pragmaticamente, pensiamo ad una rete più ristretta, di realtà fra loro geograficamente assai vicine e di pari potenzialità. In particolare stiamo pensando al Museo civico di Monza, al Museo della fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo, al Mac di Lissone e al Must di Vimercate. Tutti nel raggio di una manciata di chilometri, ognuno con un notevole potenziale di visitatori eppure insufficiente (singolarmente) ad attrarre l'attenzione di turisti, appassionati e cultori in un numero davvero consistente fuori dai confini cittadini (e ci farebbe enormemente piacere essere sconfessati, sia chiaro).

Una rete che travalica il confine tutto burocratico della provincia ma che mette 4 gemme preziose in un unico cofanetto — questo sì — capace di attrarre flussi di visitatori anche da molto lontano. L'arte contemporanea di Lissone, quella classica e moderna della Casa degli Umiliati, la storia del territorio a Vimercate e gli archivi fotografici di rilievo internazionale custoditi a Cinisello formano un'offerta formidabile, di grande qualità e varietà.

Siamo convinti che una rete attiva e collaborativa possa dare una bella spinta verso l'affermazione di un territorio in sofferenza dal punto di vista dell'attrattività, turistica e non solo. Chiamiamolo marketing territoriale, chiamiamolo networking culturale, chiamiamolo come ci pare ma la logica resta assai antica e testata: l'unione fa la forza. Pensiamo che la prospettiva di un paio di giornate o più ricche di cultura e arte, intervallate dalla natura e dalla gastronomia di cui questo territorio è capace di dare testimonianza, possa costituire una sorgente di interesse in tutta la regione e ben oltre.

Ovviamente a questo tesoro si potrebbero, anzi si dovrebbero aggiungere altre due importanti gioielli di cui non ci siamo certo dimenticati: il Museo del Duomo di Monza e la Villa Reale. Sarebbe sciocco ignorarli, ma c'è un ostacolo non da poco: sono tutti e due “privati”. Il primo a tutti gli effetti, il secondo di fatto visto il vincolo contrattuale e ventennale che l'ha messa nelle mani di Nuova Villa Reale spa. La buona volontà può far miracoli. Vediamo se gli interessati vorranno e sapranno metterla in campo. Noi — come sempre — siamo pronti a fare la nostra parte. Nei prossimi giorni intervisteremo i diretti interessati, seguiteci.

 

Gli autori di Vorrei
Antonio Cornacchia
Antonio CornacchiaWebsite: www.antoniocornacchia.com

Sono grafico e art director, curo campagne pubblicitarie e politiche, progetti grafici ed editoriali. Siti web per testate, istituzioni, aziende, enti non profit e professionisti.
Scrivo soprattutto di arti e cultura.

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