“La biblioteca sotto il mare” il Gruppo di Lettura della Biblioteca San Gerardo di Monza: progetto sperimentale di coesione sociale.
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i eravamo lasciati lo scorso mese di novembre con il punto sui Gruppi di Lettura attivi nel territorio. Nel frattempo ne è sorto uno nuovo alla Biblioteca San Gerardo di Monza, ne abbiamo parlato sabato scorso con i referenti Roberta Di Tonno, Antonio Loreto e Giulia Tescaro in attesa di incontrare tra una settimana tutti i partecipanti e Paolo Nori. Lo scrittore emiliano dal personalissimo stile narrativo sarà infatti a Monza il 29 marzo per conoscere questa esperienza. Tutta la città è invitata!Paolo Nori, ospite sabato 29 marzo 2014 alla Biblioteca San Gerardo di Monza
Fonte: http://www.brianzabiblioteche.it
Antonio, ci racconti come e quando è nato il Gruppo di lettura?
Il gruppo di lettura è nato all'interno del più ampio progetto La biblioteca è una bella storia [di cui abbiamo già parlato nell'articolo di Valentina Selini nel mese di febbraio] che, interessando diverse unità del sistema BrianzaBiblioteche, promuove un'idea di biblioteca di pubblica lettura come luogo di incontro, di confronto, di produzione culturale. La parte di progetto che ci riguarda, la cosiddetta azione “città e inclusione”, che per alcuni aspetti condividiamo con la Biblioteca della Casa Circondariale di Monza, prevede un percorso di coinvolgimento di persone che in qualche modo non scelgono di vivere la biblioteca: per i nostri utenti che hanno domicilio presso il vicino Asilo notturno San Vincenzo, si tratta in primo luogo di un riparo dal freddo o dal caldo, che solo in una seconda fase – da favorire con specifici interventi – può venire percepito e utilizzato come uno spazio culturale. Il progetto serve a dare organicità a questi interventi, del resto facilitati talvolta dal rapporto che qualcuno tra noi bibliotecari è riuscito nel tempo a instaurare con i singoli utenti. Poi ci sono anche casi altamente problematici, dove per esempio il condizionamento dell'alcol rende il tutto molto più complicato.
Come funziona e come è composto il gruppo?
Attorno al tavolo, tutti i martedì pomeriggio, ci raduniamo per ora in una decina, sotto la guida di Lucio Guarinoni con l'aiuto di Giulia Frova, entrambi dell'Associazione feltrinelliana Il razzismo è una brutta storia (partner fondamentale di tutto il progetto, cui peraltro dobbiamo la visita di Paolo Nori, nel pomeriggio di sabato 29 marzo). Poi ci sono Gianni, Giovanni, Antonio Zeno, Vito, Salvatore, Parviz, che sono lo zoccolo duro del gruppo, e altri come Gueorgui, Franco, Lina e Ciro che vanno e vengono. Infine Roberta, Giulia ed io. Inizialmente abbiamo cercato di creare un momento di condivisione attraverso la proiezione di alcuni cortometraggi, che ci portassero dalle parti della narrazione senza affaticarci subito intorno alla parola scritta. Abbiamo tenuto conto del fatto che la scolarizzazione media del gruppo non è molto alta, e quindi per qualcuno davvero la lettura poteva risultare una fatica inizialmente respingente. Una volta creato il gruppo, invece, la fatica è risultata per molti ripagata dal piacere di stare insieme, e quindi più d'uno si è dimostrato disposto a sostenerla. D'altra parte il libro che abbiamo scelto per cominciare e per darci un'identità, Il bar sotto il mare di Stefano Benni, con la sua leggerezza e la sua leggibilità, ci ha facilitato il compito. Anche il fatto che si trattasse di racconti era perfetto: i gruppi di lettura normalmente si ritrovano per parlare di un libro letto prima, individualmente, mentre a noi serviva condividere già il momento della lettura. Nell'arco di un pomeriggio riusciamo infatti a fare una lettura compiuta, avendo poi il tempo di far fruttare lo spunto in qualche attività “derivata”, che non di rado finisce per essere di auto-narrazione.
Interviene a questo punto anche Roberta
Il nostro spazio d'elezione è qui, nell'emeroteca, che oltre ad essere più raccolto ed intimo di altre aree della biblioteca (e forse proprio per questo) è il luogo più frequentato dai cittadini che volevamo coinvolgere. Tra i giornali e le riviste ora ci siamo anche noi, le nostre letture, e anche la mostra “Ripescati dal mare”, che abbiamo allestito nel mese di febbraio con le più diverse carte che la gente ha dimenticato nei libri. A questo spazio, che rischiava di diventare un mero rifugio, stiamo riuscendo tutti insieme a dare una nuova identità. E qui, peraltro, ospiteremo Paolo Nori.
Ne approfitto per tornare a chiacchierare con Antonio, per chiedergli di raccontarmi un po' più diffusamente di “Ripescati dal mare”
È una mostra di microstorie. Presenta alcuni degli oggetti che gli utenti dimenticano (deliberatamente?) nei libri che restituiscono alla biblioteca dopo il prestito, o nei libri che ci donano. Come puoi vedere ci sono appunti, cartoline, fotografie, santini, disegni, lettere, calcoli matematici, scontrini, biglietti del treno, della lotteria, del cinema, e naturalmente segnalibri. Tutte cose che per noi volgono come tracce di vita altrui e come ami per ripescare qualcosa dalla nostra, di vita. Anche con molta immaginazione e invenzione, perché no. Con il Gruppo di lettura abbiamo scritto racconti brevi e poesie, abbiamo realizzato disegni e collage, il tutto a formare una sorta di sillabario che integra la mostra, in continua costruzione. E tutti i visitatori sono invitati a loro volta a produrre racconti, disegni da appendere al filo delle storie con una piccola molletta da bucato.
La mostra nello spazio emeroteca della Biblioteca San Gerardo di Monza, Ripescati dal mare
Quali altre attività state realizzando con il gruppo di lettura?
Roberta: Per sottolineare anche a livello grafico il percorso ri-costruzione dei racconti di Benni, abbiamo inoltre realizzato un pannello che aggiorniamo con nuove figure, man mano proseguiamo con la lettura e con la scoperta dei nuovi personaggi, che nell'arco di una notte narrano una storia. Abbiamo riprodotto in forma di collage l'immagine della copertina e del prologo del libro, in cui compaiono appunto i “profili numerati” dei 23 misteriosi avventori del bar, partendo naturalmente dal barista, la cui sagoma occupa la parte centrale del collage collettivo. Alla fine della lettura il cartellone sarà completo.
Antonio: Mi preme sottolineare anche il significato di questa scelta iconografica. Benni lo abbiamo scelto anche per quell'immagine di gruppo in copertina, perché lo si può leggere come un manifesto della diversità. In parte il significato del nostro progetto è anche questo.
Giulia: L'idea che abbiamo cercato di dare a livello di immaginario e di definizione grafica è di quella sensazione di venire al mondo, comparire attraverso la lettura. Ci siamo accorti ad esempio che per molti del gruppo, l'esperienza della lettura condivisa sottolinea l'esserci, l'essere presente, il contare. Vorrei infine dire che il gruppo si sta allargando, sta coinvolgendo nuovi utenti che partecipano con entusiasmo, portando contributi significativi, e che ci daranno la possibilità di proseguire anche al di là del progetto “La biblioteca è una bella storia”.
INFO Biblioteca San Gerardo - Via Lecco, 12 Monza - Tel. 039.326376039.326376
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