Verso una rete dei musei del territorio. Intervista a Francesca Dell'Aquila, assessore alle politiche culturali di Monza: «Questo è un anno particolarmente importante: la fine dei restauri e l’apertura al pubblico della Villa Reale, l’apertura del nuovo Museo, la fine dei lavori di restauro della Cappella di Teodolinda».
Con Francesca Dell'Aquila completiamo il ciclo di interviste agli assessori alle politiche culturali dei 4 Comuni che ospitano un museo nelle vicinanze di Monza. Anche con Andrea Catania per Cinisello Balsamo, Elio Talarico per Lissone e Mariasole Mascia per Vimercate abbiamo parlato del ruolo che i musei ricoprono nei rispettivi contesti cittadini e della nostra proposta di costituire una rete fra di essi.
Chi è Francesca Dell’Aquila
Sono avvocato, in passato il mio impegno civico ha abbracciato il campo dei diritti umani come volontaria in una Ong internazionale. Ho vissuto per due periodi della mia vita all’estero - il primo in Inghilterra e il secondo negli Stati Uniti, dove ho conseguito un master internazionale - e per qualche mese ho vissuto a Roma.
Quali sono le tue letture, ascolti e visioni preferite?
Soprattutto Dostoevskij, Caproni, Durenmatt, de Cervantes, Flaubert e, in generale, quelle legate ai temi d’attualità, di politica/diritto internazionale. Per quanto riguarda la musica, apprezzo e ascolto molti generi, ma il cuore va soprattutto alla classica: Beethoven, Liszt, Albinoni, Mozart, Pachelbel. Inevitabilmente, sempre di più nei ritagli di tempo.
Cosa ci fa un avvocato alle politiche culturali?
Chi ha alle spalle una formazione giuridica spesso ha anche in sè una attenzione particolare nei confronti del dato culturale. Non solo nei suoi contenuti estetici e artistici ma anche nell’indagine verso le cose, gli individui, la società, e i loro mutamenti. La cultura, appunto. L’allenamento al metodo, all’approfondimento e al confronto divengono poi elementi formativi del pensiero ai quali è impossibile rinunciare e che accompagnano e supportano ogni tipo di esperienza.
Non è semplice coniugare contenimento delle risorse con qualità e varietà dell’offerta culturale
Com'è fare l'Assessore ai tempi della crisi?
Innegabilmente non è semplice coniugare contenimento delle risorse con qualità e varietà dell’offerta culturale, nonché mantenimento di certi standard qualitativi dei servizi. Diventa necessario, ad esempio, operare una certa selezione e portare avanti il lavoro in un clima di maggiore incertezza. E’ però una sfida appassionante nel momento in cui le soluzioni percorribili riescono a mettere in moto sinergie, reti, nuovi metodi e modelli di collaborazione. Su un piano diverso, poi, ovvero più personale, la consapevolezza di poter agire in ambito culturale in tempi difficili rende ancora più appagante e nitido il senso di tale lavoro, in quanto perseguimento di un bene comune.
Come interagisci con gli operatori culturali del territorio? Esiste un luogo, un momento strutturato di confronto?
Vi sono numerose occasioni di incontro: dal ricevimento del pubblico (una o due mezze giornate a settimana, a seconda delle richieste), ai momenti di confronto che accompagnano i vari progetti, specie quelli portati avanti con le associazioni.
Come definiresti la linea politico-culturale dell'Amministrazione di cui sei parte?
Sicuramente è una linea politico-culturale che valorizza molto la partecipazione, il coinvolgimento degli stakeholders, i percorsi condivisi. Lo sperimentiamo in molti ambiti, tra cui la campagna PartecipArte all’interno del percorso di apertura del Museo, che ha raccolto un ottimo riscontro e successo tra cittadini e associazioni. Inoltre stiamo sviluppando una politica attenta all’interazione tra cultura e sostenibilità (la seconda area delle mie deleghe). Ricordo le mostre Naturales Quaestiones, Child Survival in a Changing Climate, Table (in Arengario fino all’8 Giugno) e MonzaEcoFest (una due giorni che coinvolge interamente il Binario 7). Oltre al ruolo sempre più aggregante delle biblioteche e l’offerta culturale di qualità presso lo spazio espositivo della Galleria Civica che ha fatto registrare un aumento di visitatori nel 2013 di circa il 60% rispetto al 2012.
C'è collaborazione con i colleghi delle altre città?
C’è sicuramente una buona collaborazione, passata attraverso specifici progetti o realtà già nate ma anche nuovi percorsi sorti da una volontà condivisa. Si tratta di un percorso da perseguire ai fini di una valorizzazione complessiva del nostro territorio, e già impostato in una ottica di lavoro di squadra verso Expo 2015. Ricordo AnciPerExpo, svoltosi a Monza nei giorni scorsi, che ha visto il coinvolgimento di vari comuni.
I Musei Civici nella ex casa degli Umiliati rappresentano di sicuro un nuovo punto di riferimento culturale per la città di Monza, e non solo
Che aspettative ha l'Amministrazione per il nuovo Museo, prossimo all'apertura?
I Musei Civici nella ex casa degli Umiliati, che presto apriremo, rappresentano di sicuro un nuovo punto di riferimento culturale per la città di Monza, e non solo. Non soltanto perché troveranno posto circa 140 opere selezionate tra le migliaia delle raccolte civiche monzesi che, finalmente, avranno sede stabile — sede che si arricchirà, man mano, di mostre temporanee — ma anche perché rappresenterà una realtà che fungerà da nuovo interlocutore e che si inserirà in un percorso più ampio di valorizzazione del territorio. Conterà moltissimo per l’identità di Monza, anche in considerazione della forte attesa che accompagna, da molti anni, questa apertura.
Su cosa dovrebbe puntare questo territorio per rilanciarsi economicamente ma non solo?
Il turismo culturale, ad esempio. La valorizzazione del territorio va intesa in senso ampio, quale inserimento in un contesto complessivo che porta il turista culturale a venire a Monza, vivere l’offerta culturale ma anche la città nel suo complesso. Parliamo quindi di accoglienza, enogastronomia, artigianato, un insieme di forze dinamiche che rappresentano un unicum in termini di “bellezza” e di forza attrattiva del territorio. La nostra città offre molto e l'anno in corso, tra l’altro, è particolarmente significativo: la fine dei restauri e l’apertura al pubblico della Villa Reale, che sarà sede di rappresentanza di Expo 2015; l’apertura del nuovo Museo, la fine dei lavori di restauro della Cappella di Teodolinda nel Duomo di Monza. Il nostro obiettivo, di concerto con l’Assessorato al Turismo, è coniugare gli elementi più prettamente culturali con quelli di attrattività del territorio, anche attraverso la capacità di fare rete e di collegare la città in “corridoi” culturali e turistici ampi.
Cosa pensi della nostra proposta di costruire la rete dei musei del territorio?
E’ una proposta valida, perseguibile e che racchiude quella vision del fare rete di cui parlavamo prima, in una ottica generale di sviluppo. L’Amministrazione ha già incluso la creazione di una rete museale all’interno dei progetti del Piano Generale di Sviluppo presentato alcuni mesi fa agli stakeholders ed è su questa strada che intendiamo proseguire. Ovviamente non possiamo non citare il Museo del Duomo che ricopre un ruolo fondamentale nel percorso che vorremmo costruire.