Ciclo di appuntamenti intorno al settantesimo della Liberazione del 1945 e per le nuove liberazioni. Si comincia il 15 dicembre con Cristina Crippa e Elio De Capitani che leggono Fenoglio in Biblioteca Civica a Monza. Si prosegue con La scuola delle Arti di Corrado Accordino e con Dome Bulfaro, Nicola Frangione, Chicco Roveris e molto altro. Un progetto di Valvola con produzioni indipendenti degli artisti
Cosa ci priva della libertà oggi?
Non è una dittatura e non è un nemico con una bandiera diversa dalla nostra. Da loro ci hanno liberato settanta anni fa uomini e donne a cui mai smetteremo di dire grazie.
Oggi la libertà che manca è quella di disegnare l'orizzonte e di immaginare il futuro. Costretti al respiro corto di una quotidianità fatta di piccole ambizioni personali e di grandi precarietà collettive. Una fragilità sempre più vasta — alimentata dalle incertezze, a cominciare da quella del lavoro — che si è impossessata delle relazioni umane e sociali, della politica, dell'arte.
La fine di questa oppressione dell'inconsistenza non ci sarà regalata da nessuno. Dovremo imparare a fare quello che negli ultimi decenni nessuno ci ha insegnato: lottare per ottenere la libertà.
È questa la lotta di liberazione a cui siamo chiamati oggi. Noi per primi che viviamo di cultura e di arte, noi che ci nutriamo di bellezza e di senso. Riprendiamoci gli orizzonti, i pensieri lunghi, il respiro profondo.
Monza, autunno 2014
Nelle poche righe che precedono c’è l’invito — scritto di getto e volutamente lasciato così, imperfetto — che nelle scorse settimane ho rivolto agli amici e colleghi artisti del territorio. Sino ad ora ha raccolto l’adesione entusiasta di Cristina Crippa, Elio De Capitani, Corrado Accordino, Dome Bulfaro, Nicola Frangione, così come l’attenzione di alcune istituzioni il cui elenco è in via di definizione.
Nei prossimi mesi, 70 liberazioni segnerà le riflessioni che gli artisti dedicheranno al tema delle liberazioni. Al plurale perché il punto di partenza non può che essere la Liberazione del 1945, momento fondativo del nostro Paese, ma le riflessioni potranno e dovranno incamminarsi verso quelle più contemporanee e attuali.
Le oppressioni oggi hanno natura e dimensioni assai diverse, ma allo stesso modo richiedono l’impegno di donne e uomini coraggiosi per essere superate.
Siamo preparati a conquistarci spazi di libertà che facciamo addirittura fatica a vedere e riconoscere? A questa domanda chiediamo all’arte di dare una risposta, capace com’è di puntare lo sguardo al di là del nostro quotidiano.
Cominceremo il 15 dicembre con Cristina Crippa e Elio De Capitani. Nella Biblioteca Civica di Monza, che lo produce, si ripeterà per l’undicesima volta quello che ormai è il rito della lettura scenica; quest’anno particolarmente significativo perché festeggia il cinquantesimo della ristrutturazione della sede di via Giuliani. I due attori e registi faranno il loro omaggio a 70 Liberazioni leggendo testi di Beppe Fenoglio e Renata Viganò: «Perché — scrive Cristina Crippa nella presentazione — è vero, ho pensato, la gente cambia, invecchia, dimentica, i bambini si fanno adulti e non sanno. Bisogna continuare a parlarne. Perché è vero, tenere viva e operante una biblioteca, come un teatro del resto, richiede molta “resistenza”, unghie denti testa e pazienza, anche se le modalità sono infinitamente più soffici e incruente. E sempre più violenta e sconcertante è la realtà che ci sta intorno, che ci sfiori dai notiziari o che ci tocchi più da vicino. D’accordo, allora, un ponte verso quegli anni drammatici, quei mesi di passione.»
Non potevamo che cominciare da lì, dalla Resistenza, questo piccolo ciclo di interventi d’arte a cui — nei primi mesi del 2015 — parteciperanno Chicco Roveris con la compagnia del Veliero, Dome Bulfaro e Nicola Frangione ciascuno con una performance; a giugno la classe avanzata diretta da Luca Spadaro della Scuola delle arti del Binario7 dedicherà a 70 liberazioni il proprio saggio di fine anno. A questi appuntamenti si aggiungerà poi un concorso fotografico e altri interventi d’arte ancora. Un progetto aperto, in costruzione, a cui si stanno aggregando ancora altri autori (scrivetemi pure se avete proposte, direttore@vorrei.org).
Come Valvola, neonata associazione culturale che proprio nel networking culturale trova la sua principale ragion d’essere, stiamo dedicando le nostre energie al coordinamento e alla promozione delle iniziative. Non è un cartellone di produzione, è un palinsesto. La paternità dei singoli interventi è degli artisti, liberi e indipendenti nelle loro produzioni. Il loro è un dono ai cittadini di questo territorio di cui Valvola si fa volentieri vettore con il sostegno come media partner de La rivista che Vorrei.