Giovedì 12 marzo i poeti Nicola Frangione e Dome Bulfaro daranno vita a un omaggio alla resistenza al Museo di Arte Contemporanea di Lissone. Evento inserito nel ciclo 70 Liberazioni, un'idea dell'associazione Valvola.
È
ormai sempre più vicino il 25 aprile, la festa della Liberazione dal nazifascismo. Una data fondamentale la cui importanza, quest'anno, è sottolineata dalla ricorrenza dei suoi 70 anni: una cifra tonda che spinge a riflessioni, bilanci, analisi. All'associazione monzese Valvola, nata per contribuire a mettere in rete fra loro gli operatori culturali del territorio, la ricorrenza ha ispirato un ciclo di interventi d'arte dal titolo 70 Liberazioni: una serie di letture e spettacoli che rileggano in chiave contemporanea il più importante evento storico del Novecento italiano.All'interno di questo ciclo, giovedì 12 marzo alle 21, al Museo di Arte Contemporanea di Lissone, i poeti Dome Bulfaro e Nicola Frangione daranno vita a un omaggio alla Resistenza che metterà in primo piano il ruolo della parola come strumento di resistenza per l'essere umano.
Bulfaro proporrà una lettura dal titolo Parola per parola: una strenua difesa delle parole contro il piattume odierno che attraverserà i versi di Primo Levi, Gianni Rodari, Delio Tessa, Franco Loi, Pier Paolo Pasolini, e Amelia Rosselli, ma anche di canzoni come Bella Ciao e Fischia il vento. Il canto di un soldato si unisce a quello di tutti quelli che non intendono cedere ai fascismi e alle barbarie, partigiani di una parola resistente e libera sempre. Frangione porterà il suo contributo dal titolo Resistenzialismo: un omaggio alla Resistenza che vuole comunicare un senso di visione sospesa in cui resistere significa imparare a distinguere lo stupefacente essere dallo stupefacente apparire.
La serata è organizzata direttamente da Valvola in collaborazione con l'assessorato alla Cultura del comune di Lissone.
70 Liberazioni era stato aperto dalla lettura teatrale di testi di Beppe Fenoglio e di Renata Viganò da parte di Cristina Crippa ed Elio De Capitani, organizzata lo scorso dicembre dalla Biblioteca Civica di Monza, fra le prime realtà ad aderire all'invito di Valvola e di 70 Liberazioni. Il progetto infatti collega con un filo comune produzioni diverse e indipendenti: l'obiettivo è creare un palinsesto che dia un filo conduttore comune – il tema della Liberazione e delle liberazioni contemporanee – lasciando agli artisti coinvolti piena autonomia nella concezione del proprio intervento.
Il senso dell'iniziativa in sostanza sembra quello di sottolineare, senza dubbio, la necessità e l'urgenza di celebrare la liberazione dal nazifascismo del 1945, ma soprattutto di fornire al tempo stesso spunti, prospettive e visioni nuove per conseguire altre fondamentali liberazioni dalle forme di oppressione contemporanee come il precariato, lo sfruttamento del lavoro, l'incertezza del futuro.
In questa prospettiva, proporre di affrontare queste tematiche non solo tramite analisi politiche, ma anche e soprattutto con l'arte, è un segnale incoraggiante perché non sarà di certo l'homo oeconomicus a risollevarci dalla crisi – peraltro da lui stesso causata. Sarà piuttosto il ritorno al pensiero, all'emozione come centro dell'esistenza, a spingere di nuovo in alto le sorti umane. Deve essere questo il messaggio di 70 Liberazioni, e in risposta a chi potrà trovare insufficiente o, peggio, inutile un simile atteggiamento noi possiamo aggiungere che forse di cultura non si mangia, ma di cultura si vive. Imparando a resistere.