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Il celebre paroliere italiano, residente a Triuggio, a margine della rassegna Parole e Musica ci parla della scarna relazione della Brianza con l'arte e la cultura

 

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n incontro un po' insolito al secondo appuntamento della rassegna di Parole e Musica nell'uovo (ne avevamo scritto qui). Michele Sangineto ha invitato uno tra i più celebri parolieri della musica leggera italiana a presentare il libro Io la notte scrivo. L'autore è un inventore di parole cantate, divenute famose nel mondo e che rappresentano una delle immagini dell'Italia diffuse nel mondo. La canzone italiana oggi trova popolarità anche in Russia.

 

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Presentazione alla Libreria Feltrinelli di Monza

 

Cristiano Minellono, detto Popi, è nato ad Arona il 27 marzo 1946, qui la biografia. Figlio d'arte (i genitori sono attori) dopo un inizio come attore in teatro, diventa celebre come autore di testi. La lunga carriera di paroliere è costellata da numerosi successi, a cominciare dal celebre Il primo giorno di primavera, eseguito dai Dik Dik. Ha collaborato con i più affermati cantanti e artisti italiani: Al Bano, Celentano, Mina, Toto Cutugno e tanti altri ancora. Qui un'intervista ai microfoni di FEELTHE90 con Roby Laville.

Che legami hai con Monza e la Brianza?
Vivo in Brianza dal 1975. Praticamente mi sento brianzolo. Con Monza ho un legame di grande amore: per 45 anni ho corso in macchina e Monza era il mio autodromo. Ho corso con i prototipi, con la Formula 2000, con la Formula 3 e con il Turismo Gruppo 2. Per questo il mio rapporto con Monza e la Brianza è di grande amore. Ma anche di grande odio. Perché ho visto che ormai non si costruiscono più le case ma solo capannoni. Questo sta facendo male alla Brianza.

 

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Velocità d'automobile - 1913\1914 - Giacomo Balla

 

E invece dal punto di vista artistico?
Dal punto di vista artistico parti dal presupposto che Fausto Leali, Iva Zanicchi, Maurizio Mandelli, Antonella Ruggero, ne cito solo alcuni, vivono tutti qui in Brianza. Ma purtroppo... devo essere sincero?

Si!
Sincero sincero: questa è la prima iniziativa che qualcuno mi ha organizzato, Michele in questo caso, a Monza. Altrimenti nessuno mi ha mai invitato. Il mio stesso paese, il Comune di Triuggio, non mi ha mai mandato una lettera, chessò, del sindaco o altro. Mai un complimento. Mai organizzato un incontro con gli studenti. Niente. (Qui un incontro organizzato di recente al Liceo Galileo di Firenze, ndr.)

C'è solo trascuratezza degli amministratori?
No. In Brianza pensano a fare i mobili, forse ormai neanche più a quelli, pensano ad altro. Non c'è un grande trasporto del brianzolo nei confronti dell'arte.

Eppure prima hai citato un po' di persone che vivono qui. Mi sembra anche Lucio Battisti abitasse da queste parti. Questo non significa nulla?
Si, anche Mogol abitava qui. Ma perché la Brianza è bella, non perché i brianzoli si interessano d'arte. La realtà è questa.

Quindi più per l'ambiente e meno per le relazioni umane?
Non ci sono relazioni umane. A me non mi è stato chiesto niente. Cioè, il mio paese stesso, dove vivo dal 1975, ha mai detto: Minellono, venga che facciamo un incontro al cinema con i ragazzi o altro? Voglio dire, non sono l'ultimo arrivato. Assolutamente no. Non glie ne frega niente.

Triuggio è nella Valle del Lambro e peraltro è un paese immerso nel caratteristico paesaggio. Questo conta per la qualità della vita?
Certo. Però si pensa a fare i capannoni, a stare in ballo 10 anni con la tangenzialina e ad altri mediocri progetti.

Che programmi hai nel futuro personale artistico?
Sto scrivendo un libro di aforismi, che però uscirà alla fine del prossimo anno. Sto collaborando un po' con Al Bano, perché mi fa piacere. Poi sono molto preso. Perché sono presiedente dell'Afi (Associazione Fonografici Italiani), membro del consiglio di sorveglianza della Siae e commissario nella Commissione Musica della Siae. Queste cose mi assorbono moltissimo tempo.

 

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Domenica 19 aprile, sempre presso la Libreria Feltrinelli di via Italia a Monza, saranno ospiti Ketty Magni che presenta il suo libro Arcimboldo gustose passioni e Francesco Magni, noto chansonnier di Brianza.

 

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.